Riforma pensioni in due tempi: la soluzione per mitigare e poi superare la Fornero

A seguito dei due elaborati del Dott. Claudio Maria Perfetto il primo concernente quanto oggettivamente a suo dire sarà possibile fare già dal 2023 per tamponare la scadenza delle attuali misure e il secondo relativamente all’idea innovativa per superare la riforma Fornero sono giunti molti commenti e molte richieste di chiarimento. Quello che vi riportiamo oggi è proprio lo scambio di idee, a mio avviso molto costruttivo ed interessante, tra una nostra lettrice Cristiana ed il Dott. Perfetto che ha deciso di procedere al dibattito virtuale fornendo specifiche che effettivamente aprono ad una nuova visuale.

La possibilità per quanti saliranno al Governo di mitigare il ritorno in toto della Fornero, ossia procedere con una riforma pensioni in due tempi: una più immediata ove si predilige unicamente, data la scarsità di mezzi e tempo, prorogare le misure già esistenti che hanno funzionato e concedere un minimo di flessibilità in uscita, probabilmente in modo temporaneo, ed un’altra invece che punta a rendere il sistema previdenziale strutturale. Misure specifiche che non andranno a scadenza dopo 1/2/3 anni ma che permetterebbero alle persone di poter programmare il proprio futuro previdenziale con maggiore serenità. Vi riporto la conversazione che credo possa aprire ad un confronto tra i lettori davvero di livello. Grazie sempre ai nostri lettori che ci seguono così assiduamente, ed anche alla disponibilità del Dott. Claudio Maria Perfetto.

Riforma pensioni 2022-2023: è se la soluzione fosse effettuarla in due tempi?

Così Cristiana dopo aver letto l’articolo/ intervista del Dott. Perfetto: “Ho letto la proposta del dr. Perfetto che ha sicuramente molti punti validi. Mi domando però: se una proposta analoga era già stata presentata nel 2017, che cosa è accaduto in tutto questo tempo? Parliamoci bene 5 anni in cui nessuno ha fatto niente in proposito. Il problema si pone per me e per tanti come me che sono del ’60 e sono rimasti fuori per pochi mesi da tutte le riforme tampone e agevolazioni varie nel tentativo di aggirare la Fornero. Si dice nell’intervista che la proposta di tassare i robot potrebbe essere discussa nel 2023 e, bene che vada, adottata nel 2024. E nel frattempo si torna alla Fornero? Io dico che va tutto molto bene: una proposta così innovativa e che, almeno sulla carta, potrebbe risolvere tante situazioni critiche va sicuramente vagliata con ogni serietà. Però guardiamo al presente, anche. Il problema più urgente è trovare una soluzione valida nel frattempo. Se in cinque anni nulla è stato fatto in proposito, io direi che ad oggi gli addetti ai lavori dovrebbero concentrarsi innanzi tutto su una soluzione immediatamente attuabile per evitare il famoso scalone. E poi, certamente, anche ragionare su quanto possa ulteriormente migliorare la situazione lavoro/pensioni italiana. Si parla del problema del calo demografico, tuttavia c’è il Presidente dell’INPS Tridico che, conti alla mano, ha detto che la proposta che porta il suo nome sarebbe attuabile anche per le risorse italiane al presente. Mi domandavo quindi se non si potrebbe adottare questa soluzione o qualcosa di analogo nel frattempo, piuttosto che lasciare che alla fine 2022 la Fornero torni popolare i nostri incubi?”

Così Il Dott. Perfetto: “Sig.ra Cristiana, le trasformazioni profonde richiedono tempo per essere studiate e, soprattutto, applicate. Questo vale sia per la riforma delle pensioni che per la riforma del lavoro.

Il fatto che l’idea della tassazione dei robot risalente al 2017 non sia oggi un tema di attualità, non significa che non la si possa “rispolverare” e portarla ai nostri tempi 2022. Anzi, è una buona cosa recuperare le idee del passato, soprattutto quelle che hanno anticipato i nostri tempi. La tematica della tassazione sui robot è stata anche discussa al Parlamento europeo nel 2016.

Nel 2017, per esempio, non si vedevano in giro robot-infermieri (simili a quelli che abbiamo visto prendere la temperatura ai ricoverati Covid). Non si vedevano robot-baristi nei bar e robot-camerieri nei ristoranti. Non si vedeva il farmacista robot all’Ospedale Mauriziano di Torino. Oggi si vedono ancora pochi robot in giro, è vero; ma pochi erano anche i computer e i cellulari negli anni 1990-2000. Poi, i PC e i cellulari sono diventati di massa e si sono diffusi dappertutto, entrando in maniera profondamente radicata nelle nostre case e nella nostra vita. Così sarà per i robot (ma questo forse, sig.ra Cristina, lei già lo sa, perché forse anche lei utilizzerà in casa sua il robot-aspirapolvere).

Tra poco a Milano si vedrà in circolazione (in fase sperimentale) il primo robot-postino, chiamato YAPE, acronimo di Your Autonomous Pony Express. Non sarebbe forse il caso di riflettere in che misura i robot-postini, robot-baristi, robot-camerieri, robot-infermieri, robot-autisti, robot-traduttori, robot-attori, ed altri robot di altre categorie professionali impattano sull’occupazione umana? Ebbene, qualcuno ha già pensato a questo nel 2016 e 2017. Ebbene, io dico: partiamo da lì per costruire una Riforma Lavoro-Pensioni da attuare nel 2024.

Però guardiamo al presente, anche. Il problema più urgente è trovare una soluzione valida nel frattempo” (sue parole, sig.ra Cristina). Giustissimo. Guardiamo al presente.

Problemi urgenti richiedono tempi stringenti per essere risolti. Quando il tempo manca si ricorre a “proroghe” (come per Ape sociale e Opzione Donna), oppure a qualcosa di nuovo ma a termine (come Quota 100 per il triennio 2019-2021 e Quota 102 per l’anno 2022).

Quest’anno si è parlato molto della Proposta Tridico. A mio avviso la Proposta Tridico avrebbe buone possibilità di essere approvata nel 2022 e attuata nel 2023. Ma dipenderà molto dalla nuova coalizione di Governo.

In conclusione: o si attinge ad idee già maturate nel passato (per recuperare tempo) e si attualizzano al tempo presente (2022) in modo da portarle allo stesso livello di credibilità di cui gode la Riforma Fornero e quindi sostituirle ad essa; oppure (perché manca il tempo), continuare con la Riforma Fornero affiancandole altre Opzioni di uscita anticipata dal mondo del lavoro (Ape Sociale, Opzione Donna, Proposta Tridico).

Riforma pensioni due percorsi paralleli che andrebbero seguiti in parallelo: la soluzione?

Così procede la Signora Cristiana: “Grazie mille per il chiarimento, dr. Perfetto. Mi sembra di capire che concordiamo sul fatto che entrambi gli aspetti di una riforma delle pensioni veramente efficace, vale a dire un intervento dai tempi più lenti ma strutturale e un altro più immediato per risolvere le problematiche urgenti, dovrebbero partire dallo stesso impulso e andare di pari passo. Dunque siamo senz’altro sulla stessa lunghezza d’onda”

La conclusione del Dott. Perfetto: “Proprio così, sig.ra Cristiana sono due percorsi paralleli: 1) un intervento dai tempi più lunghi per una riforma strutturale che si sostituisca alla Riforma Fornero (e per farlo ci sarebbe bisogno di avere tempo a disposizione, tempo che attualmente non c’è), e 2) un altro intervento più immediato per risolvere le problematiche urgenti (proprio perché il tempo a disposizione è poco) che lascia, però, in vigore la Riforma Fornero.

Sono quindi due percorsi paralleli che andrebbero seguiti entrambi, in parallelo.

Tuttavia, sarebbe anche possibile, a mio avviso, realizzare, in questo poco tempo che rimane, una Riforma Previdenziale in sostituzione della Riforma Fornero attingendo a piene mani alle proposte che furono avanzate nel 2013 quando si cercava di introdurre modifiche alla Riforma Fornero che consentissero una maggiore flessibilità di uscita dal mondo del lavoro.

Mi riferisco in particolare alla Proposta di Legge Damiano-Baretta-Gnecchi (Ddl 857) del 2013, che sembra stia nuovamente polarizzando la nostra attenzione e che potrebbe essere “rivitalizzata” (per così dire) attualizzandola al 2022 e arricchendola delle esperienze (ed esperimenti) maturate in tema pensionistico nell’arco di 10 anni (2012-2022)”.

Non possiamo che chiedervi il vostro parere su questa nuova idea, potrebbe essere efficace per risolvere l’attuale impasse una riforma in due tempi? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.

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78 commenti su “Riforma pensioni in due tempi: la soluzione per mitigare e poi superare la Fornero”

  1. TUTTI CHE SPASIMANO PER QUESTA PENSIONE A 41 ANNI DI CONTRIBUTI SENZA LIMITI DI ETÀ.
    ALLORA IO RISPONDO CHE SE CIÒ E’ FATTO PER ELIMINARE ANCHE LA PENSIONE ORDINARIA ANTICIPATA GIÀ PERSEGUITATA DAL GIÀ BASSO COEFFICIENTR DI TRASFORMAZIONE ANDANDO A PENALIZZARE UNA LEGGE GIÀ APOROVATA CHE TUTELA FINO AL 2026 QUALCHE MILIONE DI ITALIANI PENSIONANDI.
    ALLORA ESSA DOVREBBE I 41 ANNI CONSIDERARLI COME DI FATTO 42 E 10 MESI AL FINE DI NON DISCTIMINARE COLORO CHE ERANO TUTELATI DALLA ATTUALE LEGGE IN VIGORE E ULTERIORMENTE NON RITOCCARE IL GIÀ BASSO COEFFICIENTE DI TRASFORMAZIONE.
    OPPURE LASCIARE COMUNQUE A CHI POTEVA ANDARE IN ANTICIPATA ORDINARIA ENTRO IL 2026 LA POSSIBILITÀ DI FARLO SENZA RIBASSO COEFFICIENTI TRASFORMAZIONE ANCHE IN CASO DI ELIMINAZIONR LEGGE FORNERO.
    ALTRIMENTI I 41 ANNI SAREBBERO DISCRIMINATORI NEI CONFRONTI DI UNA FETTA DI PENSIONANDI.

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  2. Scusate qualcuno m spiega perchè la pensione deve essere legata all’età?
    Io penso che ci siano due modalità per andare in pensione:
    1) con gli anni di contributi : fissiamo un tetto (penso che 40 anni sono già troppi) e ci vai a qualsiasi eta.
    2) Non hai contributi sufficienti e non arriverai mai ai 40 anni di contributi, be allora introduciamo un età minima per poterti concedere la pensione.

    Del resto se consideriamo che da una decina di anni a questa parte le persone entrano nel mondo del lavoro dopo 25 anni mi chiedo come faranno ad arrivare ai 40 anni di contributi?.

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    • Buona sera Tonino.

      “Il longevity risk aumenta al diminuire dell’età al pensionamento. In altri termini, chi va in pensione prima beneficia di un premio maggiore. Ecco perché il pensionamento precoce ha un costo che occorre limitare.”
      Frase tratta da un articolo a nome di Davide Colombo del 10 gennaio 2019 apparso sul Sole 24 ore dal titolo: Pensioni, tutto quel che è bene sapere prima dell’ennesima “riforma”.
      Articolo che le chiarirà, purtroppo, e se desidera leggerlo molti dubbi e oltre.

      Saluti

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  3. Vorrei sapere se questi commenti verranno letti dai signori politici. Ciò’ che vorrei esprimere e’ questo:l’Italia è l’unico stato europeo che manda in pensione il lavoratore a 67 anni e più’. La scrivente e’una dipendente privata con 37 anni di contributi e quasi 64 anni di età’. Ho superato il concorso nell’anno 1984 con assunzione genn 1985 all’età di anni 26’ occupo un ruolo di dirigente molto impegnativo nel privato.Nel mio caso mi andrebbe a pennello la proposta di Tridico presidente INPS.Sarei felicissima se questa proposta venisse accettata dal governo. Però anche per coloro che hanno lavorato più di 40 anni dovrebbero andare a riposo senza tenere conto dell’età . Concludo speriamo che prenderanno in considerazione proposta Tridico e proposta Salvini senza penalizzazioni in modo che il lavoratore ha la facoltà’ di scegliere se uscire dal lavoro e dare spazio alle nuove generazioni piu’formate professionalmente oppure per chi non ha un lavoro troppo impegnativo e preferisce arrivare ai 40 anni di contributi.

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  4. Lo già scritto, la Proposta Tridico guarda unicamente al’ età pensionabile mandando gente con a mala pena 38 anni di contributi.
    Se viene estesa anche a livello di contributi allora anche io precoce sono per la riforma Tridico
    La riassumo
    Tu Q41 VAI IN PENSIONE MA FINO AL RAGGIUNGIMENTO DELLA LEGGE FORNERO ( 43 ANNI E UN MESE)
    PERCEPISCE LA TUA PENSIONE CON IL CALCOLO SOLO CONTRIBUTIVO SUCCESSIVAMENTE RAGGIUNTA LA QUOTA LA TUA PENSIONE PASSA CON IL CALCOLO MISTO.
    MI PIACEREBBE AVERE UNA RISPOSTA DA TRIDICO STO UTILIZZANDO LA STESSA RICETTA CON LA DIFFERENZA CHE LA SUA TORTA E’ ROTONDA LA MIA E QUADRA PERO’ SEMPRE TORTA E’

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  5. buongiorno come già scritto più volte secondo me la soluzione migliore è quella dell’onorevole Damiano che già nel 2013 propose insieme ad altri un riforma pensionistica che potrebbe essere ripresa adesso. In pensione dai 62 anni con lieve penalizzazione solo sulla quota retributiva di pensione.

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    • Già esiste la pensione anticipata ordinaria che prevede uscita a 42 e 10 mesi di contributi calcolati con regime misto che maturerei a 62 anni il tutto senza ulteriori penalizzazioni che all’alba di 3 anni gradirei non perdere.

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  6. Lasciate ogni speranza voi che votate…..
    Con questa frase intendo dire che non cambierà assolutamente nulla, se non in peggio… Oggi tutte le forze in gioco promettono la pensione a 41 anni e altro per accaparrarsi la vittoria, ma poi, seduti intorno a quel tavolo, ci diranno che non si può fare e come consuetudine nulla cambierà, se non in peggio rispetto all’attuale Fornero.
    C’è la vie…

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    • Signori occhio a chi propaganda e confeziona riforme pensionistiche fornendo parziali parametri. FATEVI SEMPRE GARANTIRE DAI POLITICI ANCHE IL MANTENIMENTO DEGLI ATTUALI COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE UTILI ANCH’ESSI AL MERO CALCOLO DELL’ASSEGNO PENSIONISTICO CHE NON TUTTI CONSIDERANO E CHE “POI VENGONO” RITOCCATI AL RIBASSO PER FAR CASSA PASSANDO SPRSSO INOSSERVATI DURANTE LA PROPAGANDA.

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  7. Svegliateveee, esiste la mutua, fate fare una bella pagata a ste casse dello stato senza andare a lavorare. Fateli pentire per non avervi mandato in pensione, ad una giusta età.

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    • La Fornero a regime prevederà o 45 anni di lavoro indipendentemente dalla”età o 70 anni di età se non raggiunti 45 di servizio, voglio mettermi nei panni anche del datore di lavoro, ma come possiamo pensare anche con tutti i buoni propositi che un datore di lavoro tenga dipendenti dopo i 65 anni ? La vergogna maggiore è averla approvata questa legge, personalmente tornerei a 35 anni di servizio indipendentemente dall’età o 65 di età se non ho raggiunto i 35 di servizio, oggi abbiamo il reddito di cittadinanza che senza 1 euro di contributi versati può arrivare a percepire 780 euro e un povero cristo che ha 35 / 40 anni di servizio non può andare in pensione, secondo il pensiero bisogna rifletterci bene su questi soggetti che dopo aver messo 45 anni di servizio o 70 di età, pendendo 1200 euro se ti va bene e sembra pure che ti fanno il regalo se ti mandano in pensione con 41 anni, loro con 4/5 anni di servizio in parlamento percepiscono netti 2000/3000 netti.

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  8. OK A QUOTA 41, MA SENZA PENALIZZAZIONI !!! Altro che pensione in due tempi ! Noi che abbiamo già 41 anni di lavoro alle spalle vogliamo chiarezza su questo punto !
    Che ce lo dicano ora .. subito una volta per tutte ! Se vogliono un voto il 25 settembre !

    La Lega è Salvini in ogni apparizione televisiva e in giro per l’italia tutti i giorni in maniera martellante dicono che (se andranno al governo) la priorità sarà fare subito, immediatamente QUOTA 41 con il superamento della legge Fornero .. e che anche sindacati sono d’accordo !
    Dicono che ci hanno già fatto i conti ed è assolutamente percorribile. PERFETTO !!! Va benissimo ! Ma se ci hanno fatto i conti CHE CI DICANO IN MANIERA CHIARA UNIVOCA DEFINITIVA , se sarà SENZA PENALIZZAZIONI !!! NON VORREMMO AVERE POI SORPRESE tipo : “tutto con il contributivo” o ” 63 anni di età” !!!

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    • Non si riesce a capire perché la pensione deve essere legata all’età, io penso che 41 anni di contributi siano anche troppi, per me 40 sarebbero sufficienti, anche perché visto che ad oggi non si inizia a lavorare prima dei 25/30 anni di età, mi chiedo chi raggiungerà quota 41 in futuro?

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    • D’accordo con Franco !!!! Lo dico e chiedo da mesi ma purtroppo nessuno ha il coraggio di raccontare la verità su questa quota 41….Cettola Qualunque è lo specchio della politica Italiana !!! Vergogna !!!!

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    • Giustissimo quello che scrivi!!!! dopo 41anni di lavoro ci aspetta un possibile riposo…il nostro contributo lo abbiamo già dato….vadino a lavorare gli scansafatiche che prendono RDC…

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    • Il sistema misto (per non parlare di quello retributivo) è un regalo dello stato (e che quindi viene pagato dalla collettività). D’accordo a concedere flessibilità (ad esempio concedendo la pensione dopo 41 anni) ma senza altri regali che devono poi essere pagati dai giovani. Qualunque anticipo va bene ma passando al CONTRIBUTIVO in modo che ognuno prenda quello che ha versato!

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      • E i fortunati di quota 100 e 102 che con meno anni di contributi hanno ricevuto la mista? Noi siamo già stati penalizzati entrati con retributivo negli anni 80, poi passato al misto e ancora da 40 anni di versamenti si è passati a 42 . E’ giustizia questa!

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    • Signori occhio a chi propaganda e confeziona riforme pensionistiche fornendo parziali parametri. FATEVI SEMPRE GARANTIRE DAI POLITICI ANCHE IL MANTENIMENTO DEGLI ATTUALI COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE UTILI ANCH’ESSI AL MERO CALCOLO DELL’ASSEGNO PENSIONISTICO CHE NON TUTTI CONSIDERANO E CHE “POI VENGONO” RITOCCATI AL RIBASSO PER FAR CASSA PASSANDO SPRSSO INOSSERVATI DURANTE LA PROPAGANDA.

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  9. Penso che in un paese democratico non si possa obbligare per legge a lavorare fino all’età di 67 anni. Tante sono le vicissitudini personali e familiari che possono non darti la forza e la volontà di farcela fino alla vecchiaia. La legge Fornero è incostituzionale e autoritaria. Ognuno dovrebbe essere libero di lasciare il lavoro a partire dai 62 anni di età indipendentemente dai contributi maturati. A chi ha la fortuna della Professoressa Fornero di avere avuto una vita senza problemi continuate pure a lavorare vita natural durante e tanti auguri. P.s La proposta di Salvini di mandare in pensione 800.000 dipendenti pubblici con 41 anni di contributi è soltanto una iniziativa calcolata a tavolino per racimolare un bel numero di votanti. Ragionate, aprite gli orizzonti e scendiamo in piazza prima di andare alle urne. Grazie!

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    • Come rimpiango la riforma Dini che si passava dai 35 anni ai 40 di contributi ….tutti l’ avevano accettata senza patemi , tutti sapevano che era a 40 anni e ognuno faceva i suoi calcoli ….poi arriva la Fornero , un caos … In progressione aumenta fino ad arrivare a pieno regime dove si andrà con l’ età anagrafica ( 70 anni ) poveri i nostri figli …poi arrivano le deroghe ( opzione donna quota 41 precoci quota 100 / 102 naspi 104 speciale usurante ecc..) e caos su caos ,la gente non capisce più quando deve andare in pensione ognuno una data diversa … Io dico la mia poi ognuno faccia come crede ma sarebbe ora di mettere ordine .la pensione di vecchiaia deve essere di 65 anni di età x tutti uomini e donne ( oltre è un dolore anche x il datore di lavoro ) e x chi è fortunato di avere sempre lavorato versando i contributi bastano 42 anni uomini e donne …2 sole date dove ognuno può programmare il suo arrivo alla pensione semplicemente ….

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    • Carissimi concittadini colleghi lavoratori e contribuenti. Tenete bene gli occhi aperti verso un parametro fondamentale: un tecnicismo chr in quanto tale annida la fregatura per tutti noi contribuenti maturandi pensioni. Spesso gli italiani si soffermano solo su l’aspetto età pensionabile e assenza di penalizzazioni ignorando che dietro ad una riforma pensionistica che apparentemente soddisfi questi due requisiti si potrrbbe annidare la fregatura dei COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE RITOCCATI AL RIBASSO CHE DI FATTO ABBASSEREBBBERO L’ASSEGNO PENSIONISTICO.
      ALLORA QUANDO SI VOYA UN PARTITI CHE PROPAGANDA UN PACCHETTO RIFORME OLTRE A FARSI GARA TIRE ETA’, ASSENZA DI PENALIZZAZIONI, BISOGNA FARSI CONFERMARE IL NON RITOCCO DEI COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE UTILI AL CALCOLO DELL’ASSEGNO PENSIONISTICO.

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  10. La proposta Tridico può andare bene per chi ha pochi anni di contributi ma chi ne ha già 40 e più di 60 di età ci va a rimettere infatti con altri 2 anni prenderebbe l’anticipata della Fornero in pieno così dovrà aspettare fino a 67 anni e a rimetterci sono quelli che hanno versato di più. Con le quote 100 e 102 è stato favorito chi ha versato meno 38 anni (ottenuti anche sommando riscatti, maternità ecc…), i poveri fessi che hanno faticato 40 e più anni, sono rimasti al palo. A me non interessa che gli altri avevano più anni anagrafici ma gli altri che hanno lavorato e continueranno a lavorare di più allora non serve quantificare gli anni versati si va tutti per vecchiaia. . La proposta più equa a me sembra quella di Marino che prevede piccole penalizzazioni da 63 anni in poi e abbassamento a 66 anni della aspettativa di vita, o se proprio si vuole essere più giusti rendere la quota 102 flessibile in modo da dare la possibilità anche a chi ha versato di più di andare in pensione.

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    • Io mi chiedo inoltre perché Chi ha 40/41 anni di contributi non abbia già accumulato credito sufficiente per andare in pensione. C’è gente che da trent’anni percepisce la pensione con una quantità di contributi inferiore ai 20 ,anni. E sempre perché un parlamentare con una legislatura matura un vitalizio. Tassiamo chi ha avuto pensioni precoci ed eliminiamo questi diritti di casta e ci sentiamo ha chia ha lavorato per 40 anni di poter godere della meritata pensione a prescindere dall’età. Credo che debba essere valutato con priorità il cumulo dei contributi piuttosto che l’età perché sono soldi dati allo stato proprio per tale scopo.

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    • tina 60, non è questione se una proposta è migliore dell’altra e quale conviene di più; la questione è quella che realizzeranno speriamo nel 2022 per essere attiva nel 2023; quota 41 senza penalizzazioni? impossibile; proposta marino? quasi impossibile; proposta tridico? è quella che secondo me ha più probabilità proprio perchè non ti danno tutta la pensione subito ma a parti e dipende anche molto da che età perchè se è dai 64 anni è l’ennesima inc. a noi del 1960; se e quando la faranno lo vedremo tra novembre e dicembre; saluti a te e ai gestori del sito

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    • tina, dimenticavo una cosa: quota 102 flessibile? tra 6 giorni sarei in pensione e a fine settembre mi darebbero anche la pensione; la realtà è un’altra: tra 6 giorni termino il lavoro; la pensione ufficiale la vedrò nel 2027 salvo che passi la proposta tridico per vedere qualcosa nel 2024 credo ma speriamo nel 2023; nel frattempo RITA; comunque come dicevo vedremo le evoluzioni tra novembre e dicembre ma sarà una tragedia ma potrei anche sbagliarmi……………………………… forza e coraggio ; saluti a te e ai gestori del sito

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  11. Dalla simulazione del sito Inps sembra che io debba andare in pensione anticipata nel 2037 in tutto sono 45 anni di lavoro, poiché adesso lavoro part-time e maturo meno settimane di contributi..io però lavoro dall’età di 17 anni e per arrivare a 64 anni me ne mancano ancora 15 sono troppi non c’è la posso fare..

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    • Ti consiglio di andare in un buon Patronato a farti fare il conteggio: gli anni a part-time vengono conteggiati per intero, quello che cambia è l’importo della pensione.

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  12. Io sono disoccupata dal 2018, ho 61 anni, e non posso usufruire di Opzione Donna perché ho versato i contributi in AGO e gestione separata per cui non possono essere cumulati. Ma i disoccupati della mia età cosa devono fare? Dopo tanti anni di lavoro, ho iniziato nel ’79, mi ritrovo a casa senza lavoro e senza pensione e devo vivere con la pensione di mio marito. Io ho lavorato 38 anni e questa è la situazione in cui mi trovo, io e tante altre persone che hanno avuto come me la sfortuna di perdere il lavoro a questa età. I disoccupati della mia età non vengono aiutati in nessun modo.

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  13. Grazie per l’impegno di questo sito e per la menzione del mio recente scambio di opinioni con il dott. Perfetto. Comunque continuo a ritenere che, per una soluzione a breve termine del problema pensioni, la soluzione Tridico è di gran lunga la più valida.

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  14. Secondo me e’ validissima solo la proposta Tridico, ossia pensione in 2 tempi valida per chi ha il sistema contributivo misto e molto sostenibile per le povere casse dello Stato e con poche penalizzazion i!!!!
    Non solo pensare a quota 41 perche’ a questo mondo non abbiamo tutti e sempre tanti contributi versati perche’ con la crisi che c’ e’ da anni ormai, i problemi di occupatibilita’ lavorativa sono molto visibili e importanti, non tutti hanno 35/ 40 di contributi versati.
    Mi auguro vivamente che il nuovo governo e i sindacati ragionino molto bene su questa precarieta’ ed attuino la riforma Tridico che risolverebbe sapientemente queste situazioni purtroppo attuali e drammatiche. Vi ringrazio infinitamente

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  15. Tutte chiacchiere e distintivo. Scommettiamo che, chiunque salirà al governo, non farà assolutamente nulla? Rimarrà la Fornero tal quale.

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  16. La Fornero ? è stata coccolata da Draghi tanto da porla nelle sale del comando ! Figuriamoci con questo politicume marcio se eliminano la legge Fornero !! Anzi credo che non ce la toglieremo più!!

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  17. Scusate, perché non si parla mai delle pensioni di vecchiaia,uno nato nel 1962 con 27anni di contributi,iniziato a versare nel 1996,facendo lavoro in fabbrica a 67anni farebbe fatica a lavorare ancora

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  18. Tutto ok
    Ma di quanto si va a perdere nessuno ne parla ?
    Io sono del 1064 avrei l uscita a pieno nel 2032 con il poco più del 70% (fra 10 anni e con 47 anni e mezzo di contributi) altrimenti attualmente fra 5 anni con poco più del 60% con 42 anni di contributi.
    Dati presi dal sito INPS
    Vi sembra normale ?

    Rispondi
    • Confermo, io dovrei uscire con la Fornero anticipata nel 2024 con 42,1 anni di contributi e 62 di età e con il calcolo misto avrei circa il 70 % rispetto allo stipendio (previsione fatta da Patronato). Io non sarei nelle condizioni economiche di accettare altre penalizzazioni.

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    • STIAMO ATTENTI A NON FARCI FREGARE DALL’ASPETTO ESTERIORE DELLA RIFORMA PENSIONISTICA PROPAGANDATA: VA BENE ETA’ E ASSENZA DI PENALIZZAZIONI MA FACCIAMOCI ANCHE GARANTIRE IL NON RITOCCO AL RIBASSO DEI COEFFICENTI DI TRASFORMAZIONE UTILI AL CALCOLO DELL’ASSEGNO PENSIONISTICO.
      NON BASTA SODDISFARE L’APPARENZA SE POI CHI MI VUOLE TOGLIERE SOLO UN ANNO E 10 MESI
      LO FA PER RIDURMI L’OPPORTUNITA’ DI AVERE UN BUON CALCOLO ASSEGNO CHE AVREI CON 42 E10 MESI OLTRETUTTO MAGARI ANDANDO A RIBASSARE ANCHE I COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE DELL’ASSEGNO PENSIONISTICO.
      NON SENTO MAI NESSUNO PARLARE DI QUESTO IMPORTANTISSIMO MOLTIPLICATORE , NON FACCIAMOCELO TOCCARE FACCIAMOCELO FARANTIRE O MEGLIO AUMENTARE.

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  19. Occorre superare la Legge Fornero senza “se” e senza “ma” in maniera convinta consapevoli che non si può andare in pensione a 67 anni per vecchiaia o cin poco meno di 43 anno di contributi per anzianità…. è di un Paese poco civile e non è sostenibile continuare su questo binari. Io sono dell’avviso, come i più, di favorire la flessibilità e comunque lasciare liberi le persone, dopo aver fissato un tetto dignitoso, di poter andare in pensione e percepire il corrispettivo rispetto si contributi versati. Va precisato che i contributi versati sono delle persone che hanno versato e lo Stato non può e non deve appropriarsi di soldi non propri… diversamente potrebbero essere definiti, inequivocabilmente, “estorsori”…. non so se condividete questa asserzione????

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    • Purtroppo sono riusciti a fregarci anche in questo, dopo i 42 anni e 10 mesi dobbiamo ancora affrontare l’ennesima infamia dei tre mesi di periodo finestra, che nessuno capisce a che servono se non ad allungare l’uscita….perpetrati ed imposti col bene placito di sindacati e forze politiche che dovrebbero essere dalla parte dei lavoratori, invece….

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  20. Io credo che la proposta Tridico, attualmente, sia la più valida anche perché da tutte le altre proposte esistenti, chi ne viene fuori con tante penalità è sempre il dipendente privato e
    chi, come me ne fa parte, sa cosa intendo. Questo è il mio pensiero.
    Grazie.

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  21. Cosa vi dicevo nei commenti di qualche mese fa i partiti visti le imminenti votazioni politiche, preparano gli specchi per le allodole, ne vedremmo delle belle,, su quota 41, o abolizione della Fornero, direi in primis a partiti fate adesso il cambiamento

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  22. Buongiorno a tutti. Secondo me la riforma Fornero andrebbe lasciata in vigore, togliendo i 3 mesi di finestra mobile, affiancata da altre opzioni che il lavoratore possa liberamente scegliere. Non dimentichiamoci che la legge Fornero prevede i famosi “scivoli” per l’iso-pensione, pari a 4 anni (attualmente in deroga fino a 7 a tutto il 2023). Personalmente, nel 2023, usufruirò dell’anticipo in uscita dal lavoro di 4 anni, per cui, egoisticamente parlando, a me la Fornero va bene così com’è.

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    • Buongiorno, sono del tuo stesso parere chi ha i requisiti per la pensione anticipata Fornero rimangono in vigore fino al 31/12/2026. Ogni altra proposta non tutela chi ha diritto al sistema misto, che si esaurirà quando chi ha lavorato dal1981, sarà ormai abbastanza vecchietto o vecchietta.chi ha lavorato in nero vada tutelato, ma non da chi ha lavorato come me da quasi41anni.

      Ll

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    • Buongiorno a tutti. Egregio Ezio lei non deve scusarsi credendo di essere egoista,chi si deve scusare sono tutti coloro che hanno creato questo stato di cose senza avere la capacità e l’onestà nel fare le riforme. Se è vero che quota 41 viene fatta senza penalizzazioni allora vuol dire che stiamo, politicamente , imboccando la via giusta altrimenti è preferibile lasciare la Fornero che per molti di noi è il male minore.
      Buon lavoro

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  23. È una vergogna dagli economisti ai politici per finire i sindacati !!!! Sono tutti pronti e corsi per la cancellazione del sistema misto… Criticare la Fornero per poi peggiorarla ….Vergogna.

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  24. Sicuramente la proposta Tridico risolverebbe i problemi di tanti lavoratori, ma non dimentichiamo la proposta MARINO che prevede piccole penalizzazioni da 63 anni in poi e abbassamento a 66 anni della aspettativa di vita- poi la proposta di Damiano con penalità sulla quota retributiva a partire da 63 – quindi le vie della flessibilità sono pronte e questi politici devono farne partire subito almeno una, altrimenti il baratro è dietro l’angolo, ma anche per loro le prospettive non sono buone , se continuano a deluderci e prenderci per i fondelli, dopodiché c’è da aspettarsi la discesa in piazza ad oltranza se le cose vanno male, e saranno dolori per i pagliacci illusionista che barano.

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  25. La Fornero ha prodotto gli esodati ….attenzione a non creare altre categorie di sfruttati !!!! Portare a scadenza il sistema misto è un dovere .

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  26. Belle entrambe le proposte e cosa ne dite di una terza al volo da introdurre già nel 2023 in attesa della vera riforma:
    Iniziamo col cancellare la finestra e riduciamo di un anno la legge Fornero, se non altro per fare un po’ di giustizia per chi ha gia lavorato 42 anni.

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  27. Salve, la riforma strutturale è una tematica essenzialmente politica, economica e sindacale e come spiegato dal Dott. Perfetto richiede tempi lunghi, ciò che in questo momento interessa noi lettori che ci avviciniamo alla pensione sono gli interventi urgenti che entro l’anno dovrebbero essere approvati. D’accordo con la Quota 41 ma segnalo un dubbio di equità:
    nel 2023 un lavoratore di 58 anni (nato nel 1962) con 41 anni di contributi va in pensione con “Quota 99” mentre un altro lavoratore che matura i 38 anni di contributi nel 2023 pur avendo 66 anni (nato nel 1957) dovrà attendere il 2024 per andare in pensione a 67 anni e 39 di contributi con “Quota 106”, è giusto?

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    • scusa gianfranco: forse hai fatto un errore; chi è nato nel 1962 l’anno prossimo avrà 61 anni e non 58; dubito fortemente che una persona di 61 anni l’anno prossimo riesca ad andare in pensione, salvo miracoli, legge fornero,; ma forse ti riferisci alla proposta damiano dei 41 per i precoci? questo non è un miracolo sono 100 miracoli ma è una proposta elettorale per accaparrarsi voti; quello della persona nata nel 1957 ha più probabilità proprio per via dell’età ma non è certo che la facciano; scopriremo tutto tra novembre e dicembre ; forza e coraggio e saluti ai gestori del sito

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    • È stato forse giusto mandare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi e non mandare in pensione uno con 60 anni di età e 41 anni di contributi? Ha 2 anni in meno di età e deve lavorare 5 anni in più

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      • mauro, te lo ripeto per l’ennesima volta; 62 e 38 è stato il mix di equilibrio tra quello che volevano i lavoratori e quello che era permesso da altri; in origine parlavano di 64 e 36e l’hanno cestinata perchè era troppo esagerata; sicuramente , con calcoli fatti, abbassare a 60 e 40 il numero sarebbe stato troppo elevato; appartiene alla preistoria; piuttosto 64 e 38 è stata una grossa carognata a noi del 1960; e allora? farsene una ragione; e adesso? le proposte più fantasiose ; vedremo tra novembre e dicembre cosa verrà fuori e pensiamo alla salute; saluti ai gestori del sito

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      • Scusatemi per l’errore del precedente post, non volevo scrivere 1962 ma 1965 e facevo riferimento ad un precoce che iniziando a lavorare a 17 anni e cioè nel 1982 maturerebbe i 41 anni di anzianità di servizio nel 2023 a 58 anni e secondo me avrebbe tutto il diritto di scegliere se continuare o andare in pensione come chi ha 66 anni e 38 anni di contribuzione come d’altra parte è stato possibile dal 2019 al 2022.
        Salve e spero di essermi chiarito.

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        • adesso è tutto chiaro gianfranco; il problema è semplice; stanno ragionando su età elevate e a quel punto anche i 38-39 di contributi non gli bastano più ma neanche se sei donna; per età elevate parliamo di 64-65 anni ; oppure ti dicono: vuoi andare a 64 anni? si ,anche proposta tridico, tutto contributivo etc; altrimenti 67 anni, legge fornero; anche a 62 anni se hai fatto la pensione integrativa e ti mangi quella fino ai 67 anni salvo che passi la proposta tridico ma credo non prima dei 64 anni; come vedi la situazione è complessa e sempre brutta; tra novembre e dicembre qualcosa faranno ma sempre per far andare in pensione non più 4 gatti, 3 gatti cioè pochissimi; saluti a te e ai gestori del sito

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    • La parola “urgenza” riferita solo per l’anno 2022 come data per applicare qualcosa prima che scatti l’anno nuovo ed evitare la Fornero è sbagliata. Me l’aspettavo commenti come il suo, di persone che si sono dimenticati o non hanno voluto saperne nulla del fatto che ogni anno dal fatidico 2019, centinaia, migliaia di persone sono state costrette OBBLIGATORIAMENTE ad inseguire la legge Fornero per pensionarsi. Lei nel suo commento fa riferimento ad un eventuale scalone che è esattamente quello che è successo in questi anni di quote e pare se ne sia accorto solo adesso. Lei si chiede: “E’ giusto o sbagliato ?” Me lo chiedevo anch’io nel 2019 mentre osservavo colleghi che preparavano domanda di pensionamento per quota 100 mentre io che avevo già quota 104 non potevo ancora presentarla. Si accorge solo oggi che abbiamo un problema di equità ? Mi scusi per la franchezza, ma è da 4 anni che parliamo di norme profondamente sbagliate e oggi se siamo in questa situazione è proprio perchè è stato varato il sistema quote. Nulla potrà riparare la profonda disuguaglianza che si creerà in futuro.

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      • franco giuseppe; ricordo che nel 2019 dissi ad un collega: il lato negativo è che quest’anno non puoi andare in pensione perchè sei del gennaio del 1958; l’anno prossimo puoi; nel 2020 poteva andarsene in pensione e sai cosa fece: non ci andò dicendo: io sto bene al lavoro, nessuno mi rompe le scatole; ha fatto saltare il posto ad una collega giovane; nel 2021, vista l’aria che tirava, ha fatto la domanda; io personalmente ho detto: se mi dai una buona proposta la accetto; se è schifosa la accetto lo stesso; quella successiva potrebbe essere migliore ma anche peggiore o anche non esistere; goditi la tua pensione e per quanto mi riguarda va bene così; sperando che passi la proposta tridico; non sarebbe male; saluti a te e ai gestori del sito

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    • La legge e un po’ sbagliata perché quello ha 41 anni di Contributi e sono tantissimi e giusto che deve andare in pensione e sbagliato che quei contributi ci deve andare a 67 anni per me si deve abbassare a 65 anni

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    • Scusa Gianfranco mi sembra giusto si non mi vorrai dire che era più giusta la quota 100 o la 102 che manda in pensione chi ha lavorato 38 anni ma lascia ancora a lavoro chi ne ha lavorato 42 e oltre perché non ha ancora compiuto 64 anni ? Chi ha versato più contributi deve andare in pensione prima di chi ne ha versato di meno . Poi se vogliamo dire che i lavori non sono tutti uguali su questo sono perfettamente d’accordo, ed è su questo che va soprattutto rivista la riforma. Considerando comunque che 41 anni sono abbastanza per qualsiasi categoria

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    • Mi perdoni dipende da quando inizia a lavorare,se una persona inizia a 17 quando secondo lei dovrebbe andare in pensione?

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      • Salve sig. Guerino, non deve essere uno scontro tra noi, forse mi sono espresso male. Sono perfettamente d’accordo che chi ha lavorato 41 anni ha il diritto di decidere se smettere e soprattutto di non avere detrazioni, ponevo solo la questione sull’età anagrafica che incide allo stesso modo sulle capacità e volontà lavorative. A 66 anni si ha il diritto almeno di autovalutarsi e poter decidere in base alla salute, al tipo di lavoro e al reddito pensionistico se lasciare il lavoro o continuare.
        Buona pensione a tutti, Gianfranco

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    • Ma anche a 62-63 maschi idem donne , ma non a 6u anni e nessuno mette i sette mesi ,quindi quasi 68 anni .
      Se uno non lavora per qualunque causa come arriva a 67 anni ?? Ma che giustizia è questa .
      Sono senza vergogna ed umanità..
      Io vorrei vedere loro questi politici senza entrata , vergogna .
      Certo che per questa gente tra poco si arriverà a 70 anni .

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  28. scusate; belle entrambe le proposte; ma con il discorso del rapporto deficit pil tra i più alti d’europa e tutte le raccomandazioni dell’ UE di tenere sotto controllo i conti pubblici come la mettiamo? e sui soldi del pnrr se non tocchi la fornero? però sperare non costa nulla; saluti al dott. Perfetto e ai gestori del sito

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    • Si può fare come nel 2018, se ne fottono del PIL, del debito pubblico e e del PNNR. I nostri politici non hanno problemi a riportarci sul baratro che abbiamo solo sfiorato nel 2011, tanto non saranno loro a pagare. Le ho già detto tempo addietro che se oggi Lei dovrà pensionarsi usando la sua pensione integrativa è perchè qualcuno ci ha portato a quel punto, altrimenti la Fornero non arrivava e Lei si sarebbe pensionato felicemente con la Sacconi-Brunetta. Conosce il detto ” causa ed effetto ” ? In Italia abbiamo un problema di memoria corta.

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      • Le dico subito che a fare tornare i conti come a fatto Monti con la Fornero nel 2011 ci sarebbe riuscita anche mia nonna (classe 1901) che non è mai andata a scuola. Secondo : i soldi del PNRR non sono regalati ma è un prestito da restituire, le faccio un esempio pratico: se lei ha uno stipendio di supponiamo 1500 euro al mese anche se gliela danno a rate se la può comprare una Ferrari? E poi smettiamola di dire che il deficit dell’Italia è colpa delle pensioni l’età della pensione in Italia è tra le più alte in Europa, gli stipendi degli operai e impiegati è tra i più bassi in Europa ma quello dei politici, amministratori di aziende pubbliche, parlamentari ecc i più alti in assoluto. Le dico un’altra cosa : anche ieri ho accompagnato un amico per l’ultimo viaggio in cimitero aveva 64 anni 37 di contributi vedovo da tantissimi anni, a chi andranno i contributi che ha versato? A nessuno, pensi quante migliaia di questi casi esistono. Il problema è che con i contributi pensionistici l’INPS ci deve pagare le pensioni e basta non l’intero stato sociale del paese.

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