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Riforma pensioni, novità oggi 17 aprile: la proposta degli ‘invisibili’ al Governo

Le ultime novità sulla riforma pensioni al 17 aprile 2020 giungono a seguito dell’ultima intervista che ci ha rilasciato l’onorevole Claudio Durigon su quota 100 e la possibilità che questa venga potenziata. L’onorevole nel corso della lunga intervista che ci ha rilasciato ha parlato altresì dell’importanza, data la crisi epidemiologica ed economica in atto determinata dal Coronavirus, di non lasciare indietro nessuno supportando i lavoratori maggiormente a rischio con politiche del lavoro e previdenziali ad hoc, essendo questi ‘lavoratori fragili‘.

A tal riguardo é interventuta Gabriella Stojan, amministratrice del Comitato 6.000 esodati esclusi, per ricordare a Durigon che esiste una categoria che continua ad essere completamente dimenticata dallo Stato, ossia gli esodati. Già in ginocchio prima del Covid 19 in quanto straziati da anni di stenti, oggi ancor più provati dalla situazione, il Governo pare tenere conto di tutte la situazioni emergenziali tranne della loro. Le parole tra sdegno e proposte di Stojan.

Riforma pensioni 2020, esodati: una vergogna di Stato

Apprezziamo che da più parti, compreso dall’ex Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, si pensi a anticipi pensionistici o si pensi di prolungare la quota 100 per “lavoratori fragili” a rischio virus.

Ma ci domandiamo come sia mai possibile che non si trovi il modo di salvaguardare gli ultimi 6.000 (SEIMILA non 600mila!) #Esodati ormai ampiamente over 60 rimasti ingiustamente esclusi dalla SUDATA pensione che attendono senza reddito alcuno da più di 8 anni!”

Poi prosegue La Stojan facendo il conto di quante risorse basterebbero per risolvere quella che definisce da sempre, nei suoi accorati appelli, una ‘vergogna di stato’ e facendo riferimento a quanto il Governo stia stanziando per l’emergenza Covid19, fa una proposta, basterebbe trovare 100 milioni l’anno per 4 anni. Una ‘bazzecola’ , in fondo, se paragonati ai miliardi messi in campo, anche giustamente, per questa emergenza.

Riforma pensioni, bastano 100 milioni per 4 anni a fronte dei 15 miliardi già stanziati

Come é possibile, prosegue tra lo stizzito ed il basito “che si trovino 15 MILIARDI per tutte le categorie di lavoratori rimasti penalizzati dall’epidemia, oppure che si ipotizzino 3 MILIARDI per il reddito di emergenza e non si trovino 100 MILIONI all’anno per 4 anni per mandare in pensione questi famosi 6.000 Esodati che aspettano, appesi a un filo, e che sperano nel frattempo il coronavirus non se li porti via (così magari lo Stato potrà risparmiare anche sulle loro pensioni?).

Poi l’accorato appello fin ale al Governo: “Ma non c’è nessuno in questo Governo a cui rimorda la coscienza davanti a questa VERGOGNA DI STATO? Tutti buonisti e tutti improvvisamente consci degli “anziani fragili”, ma nessuno che provi doverosa compassione e volontà di giustizia verso degli ex lavoratori ultrasessantenni stremati che dovrebbero essere già in pensione da anni e invece continuano a essere dimenticati?”

Confidiamo attraverso questo appello/proposta che qui riportiamo, che fa seguito ad uno precedente che abbiamo postato la scorsa settimana, che ‘tenendo alti i riflettori’ su tale tematica, si riesca a porre fine al calvario degli ultimi 6.000 esodati. Restiamo disponibili a pubblicare eventuali risposte di sindacalisti, economisti, politici che intendano spiegare il perché questa categoria sia stata completamente dimenticata specie in questa emergenza.

5 commenti su “Riforma pensioni, novità oggi 17 aprile: la proposta degli ‘invisibili’ al Governo”

  1. 41 anni senza se e senza ma siamo stufi di essere presi x il c..o bisogna far lavorare quelli che prendono il reddito di cittadinanza stando a casa che buffonata

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    • Ma se da anni legge dice che il minimo x aver diritto alla pensione sono 20 anni di contributi. Basta far applicare all’ora INPS questa legge indipendentemente dall’eta’ Anastasia e senza alcun ricalcolo. Ma in uno stato democraticamente libero il cittadino deve poter decidere se lavorare alle dipendenze di un datore di lavoro dopo che fatto 20 anni, mettersi in proprio w/o smettere di lavorare. O Questo e’ un finito
      Stato democratico ?????

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  2. Con 6000 voti non si vincono le elezioni. Ad ogni torrnata elettorale ci sono il 70% di persone che o credono a babbo natale o si fanno i propri interessi. Chi riesce ad abbinare le due cose vince le elezioni. Se domani proponessi il raddoppio degli stipendi a tutti i lavoratori e contemporaneamente una tassazione al 10% per tutti, potrei anche ottenere un plebiscito mai visto. Il giorno dopo mantengo solo il 10% delle promesse, mi faccio una legislatura da benestante, mica da operaiaccio pezzente e alla fine ripropongo la stessa ricetta e vengo di nuovo rieletto e cosi via fino a fine vita. Tanto che ci rimetto io ?Tanto i debiti sono dello stato, cioè dei cittadini tutti, io mi sono solo arricchito a spese vostre. Totani !!! Calamari !!!! Come diceva il mitico Alberto Sordi …….. ” Operaiiiii, pprrrrrrrr !!!

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