Pensioni anticipate, cosa cambierà per le donne dal 2022?

Riforma pensioni, ultimissime: l’emergenza coronavirus potrà ostacolarla?

L’emergenza Coronavirus la fa da padrone anche sulle tematiche previdenziali, il timore ormai diffuso é che la riforma delle pensioni sia passata in secondo piano, per molti é anche sensato che sia così, giacché l’emergenza sanitaria al momento é divenuta la priorità.

Ma per il Dott Perfetto, che ringraziamo anche oggi per questa interessante presa di posizione, il Governo italiano potrebbe pensare ad una soluzione che ci permetterebbe di superare le difficlotà economiche del momento e proseguire anche il dialogo con i sindacati sulle tematiche previdenziali care ai cittadini. Eccovi la sua disamina, ricordiamo altresì che il Signor Perfetto, per chi volesse leggerlo abitualmente, sta tenendo sui temi previdenziali una rubrica settimanale sul quotidiano web nazionale ‘ Il Valore Italiano’. Questo elaborato é invece stato fatto in esclusiva per il nostro portale, dunque chiunque volesse riprendere parte é tenuto a citare il sito.

Riforma pensioni ed emergenza sanitaria: quanto inciderà il Coronavirus?

Con l’emergenza sanitaria in corso e la quasi certificata recessione economica, con il lievitare delle risorse da mettere in campo e le valutazioni negative delle società di rating, con l’innalzamento dello spread e l’elevato debito pubblico, l’Italia potrebbe trovarsi nella condizione di dover chiedere un prestito tramite il Mes (Meccanismo europeo di stabilità) attingendo al Fondo Salva-Stati. Il prestito verrebbe erogato qualora l’Italia si impegnasse a rispettare condizioni molto rigide: una è il taglio della spesa pubblica. L’idea del prestito è stata proposta dal presidente emerito dell’Accademia dei Lincei prof. Alberto Quadrio Curzio nel suo articolo del 2 marzo 2020 dal titolo “Per la strategia anti-virus europea attivare il Fondo Salva Stati”.

La Grecia è stata uno dei Paesi che ha fatto ricorso al Fondo Salva-Stati. Sul tema l’Agi (l’Agenzia giornalistica italiana) il 23 giugno 2018 così si è espressa: “Dei 216 miliardi di euro erogati fino al 2016, secondo uno studio di allora, appena il 5% è finito nelle casse di Atene. Il resto è servito a ricapitalizzare il sistema creditizio del Paese e ripagare i creditori, soprattutto le banche francesi e tedesche. E l’Italia ha dovuto pagare una quota del conto sproporzionata alla sua esposizione”. L’Agi continua l’articolo riportando considerazioni del quotidiano The Guardian: “mentre i consumatori e le imprese si ritiravano dal mercato, la politica monetaria aveva l’effetto di contrarre la domanda nel sistema economico. La riduzione dei salari del settore pubblico e del valore dei sussidi ha comportato il declino della spesa per i consumi e l’ulteriore depressione degli investimenti privati. In Grecia, questo approccio ha portato a una spirale di declino in seguito alla perdita di posti di lavoro e al crollo delle entrate fiscali. Il debito pubblico è salito anziché diminuire, portando a pressioni per ulteriori tagli”.
Lo stesso scenario potrà presentarsi per l’Italia qualora facesse ricorso al Fondo Salva-Stati. Dipenderà dall’ammontare che occorrerà per fronteggiare l’emergenza.

È del 7 marzo 2020 la notizia che la Ue ha accolto la richiesta del governo italiano di poter alzare di 6,3 miliardi il deficit. Probabilmente il deficit si alzerà oltre i 6,3 miliardi e di questo il governo italiano ha già provveduto a informare la Ue. Se ciò dovesse accadere, ferma restando la necessità di preservare la stabilità fiscale, l’Italia potrebbe essere costretta a trasformare in prestito la sua richiesta di sforare il deficit. In tal caso la riforma pensioni subirebbe sicuramente una battuta d’arresto.

Pensioni, deficit alle stelle, riforma verso la battuta d’arresto? La soluzione di Perfetto

Se il governo italiano dovesse trovarsi di fronte alla necessità di ricorrere a un prestito, non sarebbe opportuno che il prestito lo chiedesse in prima istanza all’Italia piuttosto che all’Europa?
Potrebbe emettere Bot italiani a un tasso di interesse allettante, e da offrire solo alle famiglie italiane (evitando i Btp che sono titoli poliennali a carattere speculativo – servono per fare soldi con i soldi – e sono in massima parte detenuti da investitori istituzionali e stranieri. I Bot, invece, sono titoli di durata inferiore o uguale ai dodici mesi e quindi sono più orientati ai risparmiatori, alle famiglie). Potrebbe introdurre la moneta digitale di Stato, gestita dallo Stato, spendibile solo sul territorio nazionale, con la quale pagare i salari (in parte in euro e in parte in moneta digitale) dei ventimila tra medici, infermieri e personale sanitario che intende assumere per far fronte all’emergenza coronavirus.

Potrà così dare continuità al dialogo con i sindacati sul tema della riforma delle pensioni, pur continuando a gestire l’emergenza coronavirus, senza il rischio di esporsi a un indebitamento con l’Europa che potrebbe rivelarsi per l’economia italiana e per l’Italia più nocivo del coronavirus. Nel 2007 la crisi finanziaria che ha colpito il mondo ha creato le condizioni per la nascita della criptovaluta bitcoin. Nel 2020 la crisi epidemica potrebbe creare le condizioni per la nascita della moneta digitale di Stato gestita dallo Stato”

Cosa ne pensate delle considerazioni del Dott. Perfetto? Le condividete o pensate siano troppo futuristiche, noi dalla nostra abbiamo deciso di pubblicarle proprio alla luce dell’originalità delle stesse, certi che possano creare un interessante dibattito non solo tra voi lettori abituali , ma anche tra i politici ed i sindacalisti che sono soliti leggerci. Seguiteci lasciando un mi piace alla nostra pagina facebook!

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28 commenti su “Riforma pensioni, ultimissime: l’emergenza coronavirus potrà ostacolarla?

  1. Viva Quota 100!
    Se lasciavate lavorare Salvini adesso staremo parlando di come declinare quota 41, che è ancora meglio e certo più equa.
    Avete fatto il diavolo a quattro per rimettere in sella il PD?
    Bella mossa. Adesso non solo vi sognate la riforma ma vi sognate pure la pensione!

    PS: conosco personalmente un fanatico di sinistra che gridava un giorno sì e l’altro pure contro Salvini e la lega. Beh, è stato il primo ad approfittare di Quota 100. Perché se non l’avete ancora capito la sinistra fa sempre tutto per il bene del Paese… Ipocriti!

      1. Francamente, siccome ho qualche anno, non ricordo che ci furono mai lagnanze o proteste a motivo della concessione delle “baby pensioni”: magari ci fosse stata qualche manifestazione contraria, oggi non saremmo ceto a questo punto!
        Ad ogni modo mi pare che si sia una bella differenza tra l’andare in pensione a 62 anni con minimo 38 anni di contributi versati piuttosto che andarci a 35 anni con 14 anni e mezzo di contributi….

        1. Mi aspettavo queste osservazioni…. volevo semplicemente dire che il commento del signor Aghar poteva valere anche per la legge che concedeva le baby pensioni; esempio di norma indiscutibilmente iniqua. Con quota 100 (fatta in questo modo) molti lavoratori hanno subito un’ingiustizia (e mandare in pensione con 38 anni di contributi e 62 di età e non con 42+60 o con 37+ 66 lo è) e protestano. Sono d’accordo… magari avessero reclamato al tempi delle baby pensioni!!!… Tutto ciò per arrivare al punto: in un paese civile bisognerebbe avere la sensibilità e l’onestà di ammettere che non basta che una norma ci benefici personalmente per divenire automaticamente giusta ed intoccabile…. perché c’è qualcuno che inevitabilmente ne pagherà il conto, ora o in futuro. 5 anni di lavoro in più sono tanti e io, che sono muratore con 60 anni d’età e 42 di contributi lo so molto bene…Quando passerà questo periodo di grande emergenza e preoccupazione proverò a spiegare meglio cosa significa fare un lavoro gravoso. Comprendo che siamo tutti stanchi, che alzando continuamente l’asticella dell’età pensionabile hanno giocato con le nostre vite, che vorremmo tutti starcene un po’ in pace… operai e impiegati… ma dobbiamo avere la maturità di pretendere che le misure che vengono prese siano le più equilibrate e lungimiranti possibili, per tutta la collettività, specialmente su un tema delicato come quello delle pensioni.

        2. Certo che attaccarsi ad una legge sbagliata di tanti anni fa per difendere oggi una nuova norma, anch’essa sbagliata, fa un certo effetto. Praticamente state dicendo che visto che si fanno leggi sbagliate, è lecito continuare a sbagliare.
          Sono d’accordo sul fatto che ci sia una enorme differenza tra la quota 100 e le baby pensioni, ma una bella differenza c’è anche tra chi va in pensione con “soli” 38 e chi con 42 non ci può andare.
          Un po di onestà intellettuale non guasterebbe.

    1. Sig. Agher continuo io dopo i suoi puntini; ……… che per inciso, sono molti, ma molti di più di quelli che ne usufruiscono e che però non avranno lo stesso trattamento di favore.

  2. Resta il fatto che la quota 100 ha consentito la pensione a chi ha lavorato meno e versato meno. Chi ha lavorato di più e sta continuando a versare i contributi è ancora al lavoro e chi dal 2022 in poi dovrà andare in pensione non potrà farlo con lo stesso vantaggio dei quota 100. Ditemi voi dov’è la bontà di siffatto provvedimento? Vi rendete conto che gli unici che difendono questa norma sono le stesse persone che ne usufruiscono ? Alla fine della sperimentazione, nulla sarà uguale ma certamente peggio della quota 100 e ancora la ritenete giusta ed equa. Ma per favore !!!!!

    1. Se hai versato meno prendi meno, io ho perso il lavoro nel 2012 e da allora non ho trovato nessuno che mi fa lavorare; solo dal 2015 la campagna del pomodoro, con la quale sono riuscito ha recuperare due anni di contributi.

      1. Logico, se si è versato meno si prenderà di meno. Ma qui in discussione c’è il fatto che, chi ha già lavorato 41-42 anni e ha versato per così tanti anni, non ha avuto la facoltà di poter scegliere se accettare di prendere qualcosina di meno, cosa invece consentita a chi ha versato per soli 38 anni.
        Quindi: Chi ha lavorato e versato solo per 38 ha potuto scegliere.
        Chi ha lavorato e versato per 42, NON ha potuto scegliere.

  3. Quota 100 così come strutturata solo propaganda politica che favorisce chi ha dato di meno. Non è corretto che ci siano persone che possono andare in pensione con soli 38 anni di lavoro e altri con più di 42. La cosa più sensata fare una quota fissa raggiungibile sommando anni lavorativi e età. Quota 103 senza decurtazioni potrebbe per il momento essere una buona cosa. Esempio: 42 anni di lavoro e 61 di età. 41 – 62 40 – 63 ecc. ecc

    1. Ma insomma,vi rendete conto che parecchi hanno lasciato il lavoro x quota100 che scade nel 2021,visto che questa misura è legge dipendenti che hanno firmato l’esodo incentivato.quindi queste persone devono essere tutelati.

  4. Buona sera,
    tutti chiusi in casa intanto ecco cosa accade nel totale silenzio:
    Credo che vi siano molti dubbi a questo punto anzi direi Moltissimi!!
    Che Dio ci protegga..

    Intanto, nel silenzio generale, la Costituzione è di fatto sospesa, dacché sono vietate le pubbliche assemblee in nome di quello che il Ministero ha appellato “allontanamento sociale tra le persone”. Espressione che, per ironia della sorte, potrebbe essere il motto del neoliberismo e della sua dissoluzione programmatica dei legami sociali.

    L’ha ben evidenziato Giorgio Agamben, che da subito ha segnalato come si stesse delineando un preciso metodo di governo centrato sull’emergenza e sul “vivere pericolosamente”, che è appunto – Foucault docet – la norma del liberismo.

    Dal 5 marzo, più di 20mila soldati statunitensi stanno sbarcando in Europa. Ne ha puntualmente dato la notizia il manifesto, con un articolo di Manlio Dinucci dal titolo 30mila soldati dagli Usa in Europa senza mascherina. Secondo quanto evidenziato da Dinucci, i soldati della monarchia del dollaro hanno preso ad arrivare in porti e aeroporti europei per l’esercitazione “Defender Europe 20” (Difensore dell’Europa 2020). Si tratta, a tutti gli effetti, del più grande dispiegamento di truppe statunitensi in Europa degli ultimi 25 anni.
    Spiega Dinucci che, complessivamente, stanno giungendo dal Leviatano a stelle e strisce in sei porti europei (in Belgio, Olanda, Germania, Lettonia, Estonia) 20.000 pezzi di equipaggiamento militare. Perché, allora, l’operazione Defender Europe 20? La spiegazione ufficiale è che essa viene svolta al fine di “accrescere la capacità di dispiegare rapidamente una grande forza di combattimento dagli Stati Uniti in Europa”.
    La prima domanda da porsi, dunque, è la seguente: perché vi sarebbe bisogno di una “grande forza di combattimento” in Europa? Dagli Usa, poi. E, soprattutto, da chi dovrebbero difendere l’Europa gli Usa? Giacché il tutto si svolge precipuamente sul fronte orientale, in direzione del confine russo, o addirittura negli ex spazi sovietici ora atlantizzati (come la Lettonia e l’Estonia), la risposta è autoevidente: l’obiettivo è difendere l’Europa dalla Russia di Putin. Come se quest’ultima avesse tra i suoi obiettivi l’invasione dell’Europa.
    Eppure, se consideriamo il diagramma dei rapporti di forza dal 1989 a oggi, ci accorgiamo di come la Russia non si sia espansa, ma si sia anzi ristretta: a tal punto che molte sue aree di competenza, come la Georgia e l’Ucraina, la Lettonia e l’Estonia, sono ora indipendenti o, meglio, direttamente sotto l’egida atlantista. Sembra, insomma, che la minaccia di occupazione dei territori altrui giunga assai più da Washington che da Mosca.
    L’operazione si chiama orwellianamente ‘Difensore dell’Europa 2020’, ma è verosimile ipotizzare che l’obiettivo non sia difendere l’Europa, bensì accerchiare sempre più massicciamente – con intenti aggressivi e non difensivi – la Russia di Putin, rea di non essere allineata con il nuovo ordine mondiale e con l’americano-sfera; garantire la stabile sudditanza dell’Unione Europea, colonia degli Usa.

    Ciò, una volta di più, smonta il teorema di quanti sostengono che se l’Unione Europea fosse solida e unita sarebbe un polo alternativo e indipendente: falso. La Ue resta una colonia statunitense, punteggiata com’è di basi americane (senza che si dia in terra americana una sola base europea, ça va sans dire). Il liberatore americano, che già nel 1945 assunse in simultanea il ruolo di nuovo occupante, cerca ovviamente di camuffare in ogni guisa il proprio ruolo reale: e lo fa, appunto, asserendo di voler difendere l’Europa, quando in realtà, come si è detto, mira a tenerla subalterna rispetto a Washington e a usarla come avamposto per la nuova “guerra fredda” contro la Russia putiniana e contro la Cina comunista, che restano a oggi i veri nemici della civiltà dell’hamburger.

    Né si oblii, a proposito di strategia del camuffamento, che, come ricorda Dinucci, la “Us Army Europe Rock Band” terrà in Germania, Polonia e Lituania “una serie di concerti a ingresso libero che attireranno un grande pubblico” (sic!). La solita pratica del panem et circenses, com’è evidente. Obiettivo? Il solito: far sì che gli schiavi amino le loro catene e seguitino a essere cultori ignari della propria schiavitù.

    Al di là dell’aspetto geopolitico, su cui s’è testé concentrata l’attenzione, val la pena soffermarsi su un altro aspetto, anch’esso degno di considerazione. L’operazione “Defender Europe 20” avviene nel bel mezzo di quella che l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato essere un’epidemia di grande portata, quella legata al Coronavirus. Insomma, come sottolinea Dinucci, l’operazione si svolge con modi e tempi che rendono de facto impossibile “sottoporre decine di migliaia di soldati alle norme sanitarie sul Coronavirus e impedire che, nei turni di riposo, entrino in contatto con gli abitanti”.

    E ancora: “I 30mila soldati Usa che ‘si spargeranno attraverso la regione europea’ sono di fatto esentati dalle norme preventive sul Coronavirus che invece valgono per i civili”. Diceva Bertrand Russell che a rendere più complicata la già di per sé complicata vita sul pianeta Terra è il fatto che le persone intelligenti sono piene di dubbi e gli stolti hanno solo certezze. Di più, diffamano quanti abbiano dubbi e domande. Possibile che gli Usa svolgano proprio ora la loro esercitazione, come se il Coronavirus non esistesse? O forse v’è una connessione tra il Coronavirus e l’esercitazione Usa? Sono eventi sconnessi tra loro, come pure è possibile, o sono invece da leggersi unitariamente, come connessi e rispondenti a una medesima logica?

    Tante domande. Che è bene porre, senza farsi scoraggiare e intimidire dalla sempre più opprimente cappa del pensiero unico, che non tollera dubbi e dilemmi. Quel che è peggio è che tutti, come se anestetizzati, non si accorgono di nulla o lo trovano normale o diffamano chi faccia notare che v’è qualcosa su cui vale la pena riflettere criticamente. (fonte FQ)

    Ma questo covid19 esiste oppure e altro??
    Avevano già tutto pronto da dicembre del 2019, simulazioni e previsioni…
    .liberoquotidiano.it/news/scienze—tech/13558204/coronavirus-studio-americano-previsto-150-milioni-morti-casa-bianca-allerta.html

    Oltretutto lo stesso istituto Johns Hopkins (AddressBaltimore, Maryland) aveva già pronta la mappa che tutti guardiamo ogni giorno:
    /gisanddata.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6

    Luigi Napolitano

  5. Concordo..quota 100 manovra politica per la quale hanno sacrificato fondi che sarebbero stati più utili per un riforma sanitaria ad esempio o utili ora che siamo distrutti dall’epidemia..avrebbero assunto anche mandando in pensione chi ha più anni di lavoro ed ha versato più contributi e ancora deve continuare a lavorare costretti ad accettare una colossale ingiustizia come quota 100..io ad esempio ho 60 anni lavoro dall’età di 18 anni nella scuola dell’infanzia ,lavoro tra l’altro considerato usurante, ho oltre 41 anni di contributi ora a marzo 2020..purtroppo non faccio parte per assurdo dei precoci e non avendo 62 anni dovro’ vedere andare in pensione a settembre 2020 colleghe con meno anni di lavoro..lo stesso lavoro..nella stessa scuola..che beffa! ..Santa Fornero a questo punto andrò in pensione solo grazie a lei ..ora però devo continuare a lavorare e gli alunni a volte sbagliano ..invece di dire maestra mi chiamano nonna.una maestra stanca credetemi tanto tanto stanca.. e presa in giro dalla quota 100!

    1. Preg. ma Sig.ra Manuela buon giorno,
      condivido integralmente il Suo pensiero e aggiungo che “Q100” è stato sicuramente un gran regalo dedicato ad alcune categorie di cittadini, quello che afferma il sottoscritto è condiviso da autorevoli esponenti, che dicono in modo ancora più duro che “Q100” deve essere “disintegrata”.
      Vede, posso sostenere che in questi ultimi 30 anni si è fatto carne da macello di quello che era uno Stato di Diritto, un Potenza mondiale, un Paese stretto attorno alla Carta Costituzionale e nel suo totale rispetto.
      Pensi ancora, che costoro, ovviamente pensiero personale, di cui moltissimi non hanno nessuna competenza specifica, addirittura, sono talmente presi dal delirio del potere che Vogliono mettere mano al Costituzione.
      Che Dio ci salvi, per carità!..
      I tempi moderni ( mi devono ancora spiegare cosa significa “tempi moderni” e chi si ottiene vantaggi dagli stessi) abbiamo un chiacchiericcio permanente direi quotidiano, ma capire che bisogna fare il proprio dovere e ormai prerogativa di pochi.i il tutto si è ridotto in una gigantesca disuguaglianza sociale dove dominano la situazione, corruzione, privilegi e mafie..
      Per noi non vi è via di scampo.
      Chi le parla, è un precoce con all’attivo 42 anni e 3 mesi ( ufficiali ma avendo iniziato con soli nove anni, superiamo ormai il mezzo secolo) di lavoro duro, fatica, sudore, sangue e un oceano di contributi versati e pagati fino all’ultimo cent..
      Se permette il mio dire carissima Manuela, nulla cambierà, ma tutto peggiorerà giorno dopo giorno senza via di scampo. I nostri figli volano in paesi lontani dove, regna incontrastata la regola del trattamento all’uguaglianza. Da noi ormai estinta….
      La lascio e spero di farLe cosa gradita, con una bellissima riflessione, di una menti molto fini e lucida, diciamo pure una delle poche rimaste, lo Psicologo Morelli.
      In bocca al Lupo.
      Luigi Napolitano

      “Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.
      Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare…
      In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l’economia collassa, ma l’inquinamento scende in maniera considerevole. L’aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira…

      In un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato meschino, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class.

      In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati nè domeniche, senza più rossi del calendario, da un momento all’altro, arriva lo stop.
      Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro.
      Sappiamo ancora cosa farcene?

      In una fase in cui la crescita dei propri figli è, per forza di cose, delegata spesso a figure ed istituzioni altre, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia.

      In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono giocate prevalentemente nel “non-spazio” del virtuale, del social network, dandoci l’illusione della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi, niente baci, niente abbracci, a distanza, nel freddo del non-contatto.
      Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti ed il loro significato?

      In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l’unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunita, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro.

      Allora, se smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo, credo che abbiamo tutti molto su cui riflettere ed impegnarci.
      Perchè col cosmo e le sue leggi, evidentemente, siamo in debito spinto.
      Ce lo sta spiegando il virus, a caro prezzo.”

  6. Bravo, solo a chi difende quota 100 !!!!! Quota 100 è stata una liberazione dall’incubo della Fornero.

  7. Quota 100 ha liberato dalle catene liberiste dei vari partiti che hanno governato, dal PD FI, da Renzi a Monti, da Calenda alla Fornero, persone anziane ultra 60 enni e dato una speranza di lavoro a giovani e precari massacrati dai soliti liberisti di cui sopra a partire da Treu. Quota 100 non si tocca, oppure facciamo come in Francia.

  8. Ho letto l’articolo e a parte l’indubbio intento di preservare il sacrosanto diritto alla pensione (quota 100 fino alla scadenza nel dicembre 2021 e l’ abolizione Fornero con salvaguardia diritti e tutele) credo che il sistema previdenziale si preserva introducendo la tassazione diretta, ossia la patrimoniale progressiva e distinguendo previdenza da assistenza. Solo cosi è possibile preservare il sistema previdenziale pubblico e salvaguardare la sanità pubblica, la scuola, la ricerca). La via liberista (tagli allo stato sociale) portato avanti da PD e FI e ancora da Renzi Iv e Calenda porta solo al disastro di oggi con l’impossibilità di gestire l’epidemia di coronavirus (tagli da 25 anni a posti letto, numero chiuso in medicina, privatizzazioni è esternalizzazione, premi ai Direttori USL per i tagli e delega dai Direttori di UOC a medici subalterni a go go).

    1. Noooooo, cara Fiorella !!! Lei ha scritto di ” Abolizione Fornero ” ? Mi dispiace per lei, ma ha fatto un errore madornale. La legge Fornero è ancora tutta li e milioni di lavoratori ne sono ancora soggetti. Brutta cosa guardare sempre e solo il proprio giardino.

  9. Io lavoro in un’Azienda che ha fatto delle assunzioni dopo i pensionamenti con quota 100, per cui la soluzione migliore non è certamente mantenere una situazione di stagnazione per la mancanza di fondi costringendo a lavorare fino a oltre 60 anni e creare incertezza per i giovani .
    Le Aziende migliorano se si evolvono e favoriscono lo svecchiamento portando linfa nuova .
    Quindi quota 100 senza paletti o quota 41 per tutti senza limiti di età !!

  10. Sarà..tuttavia non credo sia altrettanto utile e lungimirante mantenere al lavoro sessantenni e ultra e continuare a non voler liberare quei posti di lavoro lasciando così a casa sempre più giovani oltretutto con davanti una possibile crisi economica che non incentiverà certo nuovi posti di lavoro per loro.
    Occorre uscire da questa logica che inchioda a lavoro i 60 enni e ultra e relega a casa i 20-30 enni. Serve un cambio generazionale massiccio. E non dite che quota 100 non ha smosso le assunzioni..andiamo a vedere i concorsi che sono usciti e usciranno ancora nelle forze armate, nella scuola, all’INPS, all’INAILe in altri settori pubblici..Quei posti non sarebbero mai stati vera opportunità per i più giovani se non ci fosse stata quota 100.

    1. Anche mandare in pensione prima chi aveva lavorato di più e pagato di più avrebbe smosso le assunzioni… non serviva una manovra ingiusta come quota 100

      1. Sigh.Paolo M. Sono d’accordo con lei…pensiamo ai precoci. Gli ann lavorati pesano sulle spalle a prescindere dall’ età!!!

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