Riforma Pensioni ultim'ora

Riforma Pensioni ultim’ora oggi su quota 100 e donne da Landini e Camusso

Oggi Sabato 9 marzo 2019 le ultime novità sulla Riforma delle Pensioni arrivano dalle parole del segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini, che è tornato a parlare di quota 100 alla Camera del Lavoro di Pavia.

Vediamo poi anche cosa ha detto Susanna Camusso durante la festa della donna a proposito delle donne e della loro condizione lavorativa, ribadendo ancora una volta come si debba arrivare ad una parità.

Ultime novità Riforma Pensioni: Landini su quota 100

Landini non risparmia critiche: “Con la cosiddetta quota 100 ormai siamo agli slogan: con quota 100 non si cambia la Fornero, è solo una presa in giro”. Poi prosegue: “Cambiare davvero la Fornero significa modificare i suoi punti di fondo”.

Landini evidenzia che con la definizione di “quota 100 siamo agli slogan: se io infatti ho 60 anni e 40 di contributi, in pensione non ci vado, quindi non siamo a quota 100. Come dicono dalle mie parti: è quota 100 fino a mezzogiorno, ma se arrivo alle 13 non è più quota 100″. Per il segretario generale Cgil “bisogna riformare davvero la Fornero“, a partire “dal contributivo che non esiste in nessuna altra parte al mondo. Solo in Cile esiste un sistema puramente contributivo, e infatti lo vogliono modificare”.

Riforma Pensioni ultim’ora: Camusso sulle Donne

Ecco le parole di Susanna Camusso intervenuto l’8 marzo per parlare di donne: “Non può essere considerata nella contrattazione come un elemento che determina che le donne sono un costo maggiore, perché se continuiamo a vederla così alimentiamo il pregiudizio sulle donne al lavoro. Bisogna cominciare a dire che le politiche di conciliazione sono innanzitutto politiche di responsabilità genitoriale, in cui tutto il carico della cura nel senso generale del termine, che va dalla famiglia ai figli, agli anziani, non può essere solo sulle donne. Gli uomini debbono iniziare a pensare che una parte del loro tempo va dedicata alla cura, e che questo tempo va retribuito, come abbiamo sempre indicato per le donne

Camusso poi prosegue: “Il tempo di lavoro oggi è aumentato, chi lavora oggi lavora di più di quanto lavorasse prima della crisi. Ed è un tempo che non è misurato, non sta nel cartellino, perché è il tempo della connessione, dell’essere comunque in linea, del continuare a pensare e fare. Quello però è un tempo maschile, perché è il tempo della disponibilità. Quello che fa dire agli uomini: ‘se ritardo nell’arrivare a casa comunque c’è chi ha preparato la cena, se non posso andare a prendere i bambini ci penserà la mia compagna o la nonna, comunque una donna’. Ma se questa disponibilità diventa il metro di misura della carriera, della professionalità, dei livelli di inquadramento, della retribuzione, allora questa è una discriminazione”.

Questa è una grande battaglia da fare, ha aggiunto, perché “noi possiamo avere tutta la qualità, l’istruzione, gli strumenti, l’impegno possibile, ma la questione poi cade sul fatto che il mio tempo va diviso tra tantissime attività, e non c’è la soluzione di scaricare tutto su qualcun altro”. Senza dimenticare, ha così concluso Camusso, che “una delle nostre diversità è anche quella che vorremmo avere del tempo per noi, per la nostra famiglia, per stare con i figli. Ed è una cosa di benessere avere del tempo diverso da quello in cui siamo online per la propria azienda o la propria attività. Noi dobbiamo rivendicare questa qualità della vita, e farla divenire il cuore della contrattazione di genere”.

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2 commenti su “Riforma Pensioni ultim’ora oggi su quota 100 e donne da Landini e Camusso

  1. D’ACCOTDO CON L’ELIMINAZIONE DELL’INIQUO METODO DI CALCOLO CONTRIBUTIVO, PERCHE’ SE IO “PRESTO” PER QUARANTA E PIU’ ANNI I MIEI SOLDI ALLO STATO, ALL’INPS, SOTTO FORMA DI CONTRIBUTI PENSIONISTICI, QUALCHE COSA CI DEVO GUADAGNARE, COME FANNO FINANZIARIE E BANCHE QUANDO EROGANO UN PRESTITO. QUINDI LA PENSIONE DOVREBBE ESSERE UGUALE ALL’ULTIMO STIPENDIO! REINTRODURRE IL RETRIBUTIVO.
    FINALMENTE SI COMINCIA A CAPIRE CHE NON SI PUO’ RESTITUIRE SOLO “QUANTO EFFETTIVAMENTE VERSATO” PERCHE’ SAREBBE, PER USARE UN EUFEMISMO, “INIQUO”.
    MA DOVE ERA IL SINDACATO QUANDO E’ STATO INTRODOTTO IL CALCOLO “CONTRIBUTIVO”? IO NON RAMMENTO GRANDI PROTESTE E SCIOPERI!
    D’ACCORDO ANCHE CON LE CONSIDERAZIONI SUL TEMPO LIBERO, PERCHE’ CIO’ CHE DIFFERENZIA “LA SCHIAVITU”DAL LAVORO, E’ CHE “SI LAVORA PER VIVERE” E NON, VICEVERSA, CHE SI VIVA PER LAVORARE.
    PERO’ QUESTO VALE ANCHE PER LA PENSIONE: NON SI PUO’ DIRE DI “MANDARE IN PENSIONE PRIMA I LAVORATORI SOGGETTI A “LAVORI USURANTI”; NON SOLO PERCHE ‘ I LAVORI USURANTI NON DOVREBBERO ESISTERE MA “PROGETTATI” DURANTE IL TEMPO DEL LAVORO (E NON DELLA PENSIONE) IN MANIERA TALE DA “NON USURARE”, MA, PERCHE’, ALTRIMENTI, CON QUESTA LOGICA , SI ENTRA NELLA LOGICA “CHE SI VADA IN PENSIONE NON PER GODERE IL FRUTTO DI TOT ANNIDI LAVORO E PER TOT ANNI DI VITA “ATTIVA” MA, SOLO, ALTRIMENTI, QUANDO ORMAI “NON CI SIA PIU’ NULLA DA SPREMERE” PERCHE’ VICINI ALLA MORTE: IN QUESTO CASO, PIU’ CHE DI PENSIONE, SI DOVREBBE PARLARE DI “REDDITO DI PREMORIENZA” DI CHI, IN PRATICA, PAGA OGNI MESE PER LAVORARE, DI FATTO, TUTTA LA VITA CHE NON SIA DA, ORMAI, MORIBONDO.
    CIO’ VALE ANCHE PER LE DONNE E IL GOVERNARE LA CASA E I FIGLI: A PARTE IL FATTO CHE, ORMAI, TALI COMPITI IN GENERE SONO EQUAMENTE DISTRIBUITI TRA PADRE E MADRE, NON DIMENTICHIAMO CHE ESISTONO ANCHE DONNE “SINGLE”, DA ASSIMILARE, PER QUESTO SPECIFICO RIGUARDO, AGLI UOMINI; E, ALLORA, IO DIREI CHE LE REGOLE PENSIONISTICHE E LAVORATIVE DEBBANO ESSERE “UGUALI PER TUTTI”! COME UNA VOLTA, QUANDO TUTTO FUNZIONAVA BENE ED ERA “NORMALE”, BELLO, SEMPLICE, GIUSTO E LINEARE…
    RITORNO AL PASSATO… QUANDO, GIUSTAMENTE, GLI ATTUALI “PRIVILEGI” ERANO “DIRITTI” E COSTITUIVANO, MENO MALE, “LA NORMALITA'” DA RESTITUIRE ALLE FUTURE E PRESENTI GENERAZIONI, COME NOI, TALE NORMALITA’, ABBIAMO AVUTO; E NON VICEVERSA!

  2. Per quanto mi riguarda, io sono pensionato di un Istituto bancario e, sia gli stipendi, sia le pensioni, erano perfettamente uguali per uomini e donne; aggiungo che, almeno per gli ultimi venticinque anni,i ruoli di responsabilità ed i gradi di funzionario, erano aggiudicati, forse, in misura maggiore a donne. Si parla comunque di persone e della loro capacità, indipendentemente dal loro sesso maschile o femminile, nella mia esperienza lavorativa considerato ininfluente!
    Se le donne erano in gravidanza, avevano diritto a periodi pagati e poi riprendevano, senza penalizzazioni, il lavoro.
    Gli ultimi anni della mia carriera sono stato, gentilmente, coordinato e sottoposto, quasi esclusivamente, a bravissime Direttrici donna.
    Questo per amore del vero.
    Non so di quali realtà, probabilmente a me sconosciute, parli il Sindacato!
    PROBABILMENTE, CIO’ CHE ORA AVVIENE, GRAZIE A GOVERNI DI PSEUDO, SEDICENTE, SINISTRA, E’ FORSE, RICEVO L’IMPRESSIONE, CHE NON ESISTONO QUASI PIU’ GARANZIE CONTRATTUALI PER MOLTI CONTRATTI DI LAVORO, SIA PER IL SESSO MASCHILE CHE FEMMINILE, GRAZIE A GOVERNI CHE HANNO VOLUTO, CON, MAGARI, QUALCHE ORA DI SCIOPERO DEL SINDACATO INDETTA “TANTO PER DOVERE?”
    (TRE ORE DI SCIOPERO PER UNA RIFORMA DI UNA VIOLENZA INAUDITA DI ABOLIZIONE DI DIRITTI PER I LAVORATORI, DELLE LORO CONQUISTE SINDACALI E DEL “MASSACRO” SOCIALE DELLE LORO VITE E DEI LORO PROGETTI PER IL FUTURO)
    COME ACCADUTO CON LA RIFORMA PENSIONISTICA FORNERO, PER ELIMINARE “LACCI E LACCIUOLI”, QUELLI CHE ORA SONO DICHIARATI “PRIVILEGI” PER LAVATIVI E, UNA VOLTA, “DIRITTI” CONQUISTATI , ANCHE PER LE FUTURE GENERAZIONI E POI TOLTI A TUTTI, GRAZIE ANCHE ALLA COSIDDETTA “RESPONSABILITA'” (VERSO CHI?) DI UNA SEDICENTE SINISTRA E SINDACATO?

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