Rinnovo CCNL Poste Italiane SpA: Le richieste dei lavoratori ai dirigenti sindacali

In un periodo in cui si parla molto di riforma pensioni e di delusione emergente tra i lavoratori post legge di bilancio 2024 che ha peggiorato le ultime misure previdenziali (Vedi Quota 103 solo con contributivo, opzione donna dai 61 anni, Ape sociale dai 63 anni e 5 mesi) rendendo più aspro l’accesso alla quiescenza da parte di chi era prossimo dalla pensione, non possiamo tralasciare anche quanti hanno dinanzi ancora tanti anni di lavoro prima di poter centrare i requisiti e che chiedono maggiori tutele per poterci arrivare al meglio.  Per questo abbiamo deciso di dare voce alle richieste dei lavoratori postali che sono state raccolte minuziosamente dalla redazione AltrocheTG, magazine sindacale ideato e condotto da Giuseppe Silvio L’Abbate e Daniele Tresca, allo scopo di creare un documento sintesi inviato alle OO.SS che giovedì 11 discuteranno la nuova bozza  di rinnovo CCNL che hanno già approntato, nella speranza che almeno 1 delle tante istanze, qui riportate, che sono comunque di possibile attuazione secondo le norme e le leggi che disciplinano il lavoro in Italia, sia accolta.

Lavoratori Postali, rinnovo contratto Poste Italiane SpA: Quali le richieste?

 Il documento è indirizzato alle 6 sigle principali: SLC CGIL, SLP CISL,UIL Poste, FAILP Cisal, Confsal, Ugl, e si focalizza su tre macro aree di intervento: le proposte salariali, il miglioramento delle politiche lavorative, Equità e riconoscimenti. A loro volta ogni macro tematica è divisa in punti focali, le proposte salariali ad esempio raccolgono istanze su: la Rivalutazione dei minimi tabellari, l’Introduzione di una Scala Parametrale similarmente agli Scatti di Anzianità, e l’aggiornamento del valore dei buoni pasto.

Per migliorare le politiche lavorative si chiede invece un intervento che passi da: Premialità Meritocratiche, Trasformazione da Part-Time a Full-Time, Valutazione dello Stato Psico-Fisico, Assistenza a Figli Malati, Formazione Pianificata e Flessibilità Agile.

Infine, ma non per importanza, per soddisfare la richiesta di Equità e riconoscimenti si chiede di agire su: Revisione del ruolo di direttore, Aumento della Quota di Fondoposte a Carico dell’Azienda, Indennità di Cassa e per Turni Pomeridiani, Indennità di portalettere (art. 72),Revisione dell’Accordo per Lavoro di staff al sabato.

Molti di questi argomenti vengono a livello generale trattati da Giuseppe Silvio L’Abbate nel suo libro ‘Lavoro e produttività in Italia’ , ove si fa presente che:  Una cultura che promuove la collaborazione, il rispetto, la comunicazione aperta e l’ empowerment dei dipendenti crea un ambiente in cui i lavoratori si sentono valorizzati ed incoraggiati a dare il meglio di sé”, Forse Poste italiane dovrebbe partire da questo concetto e farlo proprio, al fine di garantire un futuro migliore per i dipendenti di Poste Italiane SpA nel triennio 2024-2026. Vi lasciamo al documento redatto, nella sua interezza, per chi fosse interessato ad approfondire:

Contratto collettivo Poste Italiane SpA: da dove partire per migliorare?

Gentili dirigenti sindacali, in un periodo di forte erosione salariale a causa dell’impennata dell’inflazione, il rinnovo del contratto collettivo per Poste Italiane SpA assume un’importanza cruciale. La proposta di rinnovo che vi alleghiamo di seguito, frutto di un grande lavoro di raccolta delle istanze dei lavoratori postali pervenute alla nostra redazione di #altrocheTG nel secondo semestre del 2023, nonché di analisi e studio, tiene conto di vari aspetti cruciali per garantire equità salariale e condizioni di lavoro migliorate.

Proposte Salariali:

Rivalutazione dei Minimi Tabellari : Considerando come obiettivo principale il recupero del potere di acquisto dei nostri salari, la base di partenza su cui poggiare ogni riflessione ed eventuale richiesta è l’attuale importo minimo tabellare, che per un liv. C attualmente è di € 1330,56. Ebbene, secondo il suo sito (https://rivaluta.istat.it/), l’ISTAT, rivaluta al 31/12/2023 i cosiddetti minimi tabellari nell’ordine di un coefficiente pari a 1,16, che tradotto in cifre porterebbe la predetta cifra a € 1540,79. Pertanto, su quest’ultima somma dovrebbe prendere forma il dibattito per un aumento del minimo tabellare che, se calcolato nell’ordine dello stesso coefficiente, vedrebbe una rivalutazione dei minimi tabellari fino a € 1787,31 al 31/12/2026. Una cifra intermedia di € 280 potrebbe essere una via conciliativa nel confronto tra le parti, a patto che venga elargita in sole due tranche, una all’atto della sottoscrizione del rinnovo contrattuale e l’altra entro 18 mesi e comunque entrambe rivalutate della percentuale di inflazione al momento dell’erogazione.

Introduzione di una Scala Parametrale similarmente agli Scatti di Anzianità: questa proposta è stata suggerita su larga scala dai lavoratori che chiedono l’introduzione di un coefficiente che disciplini, al pari degli scatti di anzianità, una scala salariale equa in funzione dell’esperienza lavorativa acquisita. Per fare ciò, sarebbe opportuno collegarlo all’effettiva presenza in servizio, ovvero, al non superamento del tasso di assenteismo nel limite del 10% annuo (vanno escluse tutte le forme di assenza previste per Legge, come congedi parentali, permessi per L. 104/92 ecc.). In questo caso, la proposta di aumento salariale potrebbe essere compresa in un range tra € 280 e € 350 in tre fasce salariali per ogni livello di inquadramento, ogni 10 anni di anzianità lavorativa consuntivata. Il superamento del limite del 10% annuo del tasso di assenteismo porterebbe alla perdita di anzianità per l’anno di riferimento, facendo slittare il termine dei 10 anni.

• Buoni pasto: aggiornamento del valore dei buoni pasto, con un incremento fino a € 8 per chi lavora su 5 giorni e € 6,50 per chi lavora su 6 giorni, da erogare in due tranche, a settembre 2024 e 2025.

Miglioramento delle Politiche Lavorative:

Premialità Meritocratiche: necessità di definire parametri oggettivi per eliminare discrezionalità e garantire equità nell’accesso a tale strumento.

Trasformazione da Part-Time a Full-Time: passaggio volontario per assicurare stabilità e continuità nell’organico.

Valutazione dello Stato Psico-Fisico: da effettuare con frequenza triennale per il personale addetto al settore commerciale e quinquennale per tutte le altre figure professionali.

Assistenza a Figli Malati: introduzione di 20 giorni all’anno, retribuiti, entro il dodicesimo anno di età del figlio. Questi giorni di permesso per assistenza saranno computati nella percentuale del 10% prevista ai fini della maturazione del requisito di anzianità di servizio.

Formazione Pianificata e Flessibilità Agile: organizzazione in accordo con i responsabili delle unità produttive, previa pianificazione presentata il mese precedente a quello di fruizione, con possibilità di formazione in modalità “agile”.

Equità e Riconoscimenti:

Revisione del ruolo di direttore: La revisione del ruolo del direttore negli uffici postali è un’operazione cruciale, soprattutto considerando la differenza di responsabilità e di risorse tra i livelli B ed A2. Attualmente, i Direttori di Uffici di livello B, pur svolgendo mansioni simili a quelle dei livelli A2, si trovano a gestire con meno risorse e collaboratori, senza ricevere un’adeguata indennità di funzione, con uno stipendio quasi comparabile a quello degli operatori di sportello che non ricoprono ruoli di direzione. Pertanto, è necessario trasformare i Direttori di livello B in Quadri di livello A2 per equipararli professionalmente e economicamente ai livelli superiori. Un’unificazione dei livelli dei Direttori da B ad A1 è altresì consigliabile, parametrando i cluster degli uffici postali in modo da garantire un’unica categoria per i Direttori. Questo aggiornamento consentirebbe di valorizzare la figura dei Direttori di livello B, offrendo loro una retribuzione adeguata e una giusta indennità di funzione, considerando le loro molteplici responsabilità. Allo stesso modo, si eviterebbe che i Direttori di livello A2, pur svolgendo mansioni equivalenti a quelli di livello A1, si trovino ad affrontare un carico di lavoro più impegnativo con meno risorse a disposizione. In questa nuova logica di assegnazione dei livelli, si eliminerebbero le posizioni bloccate, consentendo spostamenti più fluidi per adattarsi alle esigenze aziendali. Potrebbe essere valutata l’implementazione di periodici job posting per consentire ai Direttori di scegliere altri uffici in base alle proprie esigenze, oltre a quelle aziendali. L’assegnazione e l’aumento delle indennità di funzione e dei premi incentivanti sarebbero proporzionati alla complessità dell’ufficio, al numero di operatori disponibili e al portafoglio di attività. Le indennità sarebbero pertanto assegnate in base all’ufficio di competenza del Direttore.

 • Aumento della Quota di Fondoposte a Carico dell’Azienda: fino al 3% per ogni lavoratore.

Indennità di Cassa e per Turni Pomeridiani: elevamento a € 5 al giorno per l’indennità di cassa e riconoscimento di € 5 per ogni turno pomeridiano effettuato per i collaboratori di livello B.

Indennità di portalettere (art. 72): elevamento da € 0,58 a € 2/giorno.

• Revisione dell’Accordo per Lavoro di staff al sabato: rivedere e normare con apposito articolo di contratto, l’accordo in merito al lavoro sul sabato per quanto riguarda gli staff di Filiale – gestione operativa, poiché l’accordo in essere siglato più di 10 anni fa mostra evidenti inadeguatezze.

 Conclusione:

Questa proposta di rinnovo contrattuale riflette una gamma completa di miglioramenti e aggiornamenti per promuovere un ambiente di lavoro equo, riconoscere il merito dei dipendenti e fornire benefici tangibili. È finalizzata a un accordo che rispetti le normative vigenti e sia soddisfacente per entrambe le parti coinvolte, garantendo un futuro migliore per i dipendenti di Poste Italiane SpA nel triennio 2024-2026. Si precisa, inoltre, che nella redazione di tale bozza di rinnovo contrattuale si è tenuto conto anche di eventuali mutazioni degli scenari lavorativi scaturenti dall’attuazione del prossimo piano industriale che potrebbe risultare particolarmente impattanti sul futuro lavorativo dei dipendenti”.

Nella speranza di aver fatto cosa gradita, restiamo a disposizione dei dipendenti postali qualora avessero testimonianze da pubblicare, é possibile scrivere direttamente nella sezione ‘commenti’ del sito.

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4 commenti su “Rinnovo CCNL Poste Italiane SpA: Le richieste dei lavoratori ai dirigenti sindacali

  1. Qualche proposta atta a migliorare le attuali condizioni disumane di lavoro presso la maggior parte dei centri di recapito? Moli di lavoro esagerate per l’orario contrattuale, gente costretta a turni massacranti, straordinari tutti i giorni. Bisognerebbe classificarlo come lavoro usurante, perché a questa cosa non viene mai dato peso? Grazie comunque per il lavoro che svolgono i sindacati.

  2. Si parla di salario, buoni pasti, che io ricordi i sindacati hanno sempre raccontato le cose positive, mai quelle negative, tipo pulizie e sicurezza negli uffici postali. La 81/08 in poste non esiste, salario basso e trattati come bestie….

  3. Mi sembra una buona proposta,ma purtroppo penso che che quando si arriverà al momento decisivo si farà il solito contratto con pochi spiccioli,la parte normativa rimarrà la stessa e per quando riguarda la premialità rimarrà sempre la discrezionalità dell’ Azienda..grazie..

  4. parlando di rinnovi contrattuali mi viene in mente un ricordo di quasi 36 anni fa; era l’anno 1988; doveva essere rinnovato il contratto dei professori; proteste, scioperi agli scrutini per cui noi prof di ginnastica, con 9 classi, per circa 20 giorni eravamo sempre convocati; alla fine il contratto venne fatto e tutti felici ………. ma……..; e qui viene il ma: il contratto vuol dire soldi da tirare fuori; cosa fecero circa 6 mesi dopo? il classico per fregare si fa ad agosto quando la gente pensa alle vacanze, fecero un decreto legge e guarda caso approvato ad ottobre dello stesso anno; finanziarono il contratto dei professori colpendo ….. i professori non di serie A o b ma quelli che non contano: ed. fisica ed educazione tecnica; praticamente massacrarono queste 2 categorie; gli effetti si videro l’anno successivo e soprattutto 2 anni dopo; in pratica , per la mia materia, tagliarono 5000 posti in tutta italia; se pensate che per un posto ci vogliono 9 classi potete immaginare; un anno, nel 1989, ebbi una supplenza di poche ore in un paesino sperduto; l’anno dopo neanche quello; servivano prof. di sostegno; dovetti a 30 anni rimettermi a studiare per fare un corso di specializzazione di 1000 ore; fu durissima; l’ho fatto per 13 anni e ho retto perchè con i ragazzi così sfortunati mi trovavo bene (con alcuni colleghi anche no); la sofferenza è stata tanta ed è per quello che appena ho potuto, anche con una proposta schifosa come la RITA, la frase è stata: meglio una proposta schifosa: quella successiva potrebbe essere anche migliore ma anche peggiore o non esistere del tutto; saluti ai gestori del sito

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