Scuola, Domanda Personale ATA 2020-2021: si ad assunzioni, ma a tempo determinato
Nel decreto rilancio su cui è stata posta la fiducia alla camera poche ore fa, arrivano importanti novità anche per il mondo della scuola. Sono stati infatti approvati alcuni emendamenti come quello che prevede che le scuole potranno concludere le operazioni di scrutinio entro il termine delle lezioni. (Indicazione esclusiva per l’anno scolastico 2020/21). In oltre è prorogato fino al 31 dicembre 2020 il lavoro agile per il 50% dei dipendenti che svolgono attività eseguibili da remoto. Ma per quanto riguarda il personale ATA che novità ci sono? Arrivano nuove assunzioni a quanto sembra, ecco tutti i dettagli.
Assunzioni Personale ATA 2020/2021: arrivano in maniera temporanea
Stando a quanto compare nel decreto rilancio, come riporta anche orizzontescuola, “Nel contesto dell’emergenza sanitaria, viene consentito un aumento di incarichi temporanei sia per i docenti sia per il personale ATA. Si tratta di contratti a tempo che cesserebbero in caso di stop alle lezioni in presenza a seguito dell’acuirsi della diffusione del Covid”.
Assunzioni quindi a tempo determinato, pronte a cessare. Ma di quante se ne parla? Al momento è difficile avere certezze anche perchè nell’emendamento non viene segnalato un numero, e non sono specificati nemmeno i limiti di spesa. Stando alle parole del Ministro Azzolina però le “le assunzioni straordinarie potranno toccare le 50.000 unità“. Tutte ovviamente temporanee e vincolate all’andamento della pandemia.
Domande personale ATA 2020/2021: la CISL lancia l’allarme: ‘Rimuovere i limiti di assunzione’
Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola ha parlato ieri spiegando la situazione per il personale ATA e docenti, con i posti vacanti che aumentano e lanciando l’allarme sulla scuola: “Anche per il personale ATA, oltre che per i docenti, aumentano i posti vacanti: ultimate le operazioni di mobilità, ne rimangono infatti 24.920 privi di titolare, oltre il 25% in più dello scorso anno, quando erano 19.816. Purtroppo non sarà possibile coprirli tutti con personale assunto stabilmente, visto che da anni le assunzioni sono limitate alla sola copertura del turn over, cioè al rimpiazzo di chi va in pensione. A settembre lasceranno il servizio più o meno 9.000 addetti, quindi si potrà assumere su poco più di un terzo dei posti vacanti. Un criterio che andrebbe superato, visto oltretutto che gli organici coprono a malapena il fabbisogno”.
Gissi continua poi: “Di particolare rilevanza l’alto numero di posti vacanti per il profilo di DSGA, pari a 3.378. Ben più di quelli messi a disposizione del concorso attualmente in fase di svolgimento, che sono 2.004. Quindi, anche ammesso che tutti i posti fossero considerati disponibili per assunzioni il prossimo settembre (e sarebbe quanto mai opportuno un intervento del Governo in questo senso), rimarrebbero centinaia di posti da affidare a personale assistente amministrativo facente funzione. Magari lo stesso personale che sta svolgendo quelle mansioni da anni, e per il quale inutilmente abbiamo chiesto che fossero riconosciute specifiche opportunità di stabilizzazione.
Ci è stato risposto di no, e questo è il risultato: ora dovremo augurarci che quelle persone, ricche di esperienza e competenza, si rendano ancora disponibili ad impegnarsi nello svolgimento di mansioni superiori senza alcuna prospettiva di sviluppo professionale. Un altro esempio di come sia sbagliato affrontare col paraocchi dell’ideologia il tema del reclutamento”. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!
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Visto che l’articolo fa parte del settore Scuola, ricordiamoci che il Sì del titolo va accentato…