Un nuovo sondaggio ha scosso gli equilibri della corsa presidenziale americana, aggiungendo l’Iowa alla lista degli stati in bilico che potrebbero decidere le sorti delle elezioni USA. Secondo il prestigioso Des Moines Register, la vicepresidente Kamala Harris guida con un vantaggio di tre punti percentuali su Donald Trump, in uno stato che dal 2012 non ha più votato per un candidato democratico. I
Sondaggi politiche USA 2024: Il fattore femminile ribalta gli equilibri?
Il sondaggio, condotto dalla rispettata Ann Selzer e dalla sua società di ricerche con sede in Iowa, assume particolare rilevanza proprio per la credibilità della fonte. Selzer si è infatti distinta negli anni per l’accuratezza delle sue rilevazioni in questo stato prevalentemente rurale.
L’analisi dettagliata dei dati rivela che il vantaggio di Harris è trainato principalmente dal forte sostegno delle donne bianche con istruzione universitaria. Questa demografia si è mostrata particolarmente critica verso Trump, soprattutto in seguito alle restrizioni sui diritti all’aborto implementate durante la sua precedente amministrazione. L’Iowa ha infatti introdotto un divieto di aborto dopo la sesta settimana di gestazione, una misura che, nonostante preveda eccezioni per casi di stupro, incesto, gravi anomalie fetali o rischi per la vita della madre, si è rivelata estremamente impopolare anche tra elettori tradizionalmente neutrali o tendenti al voto repubblicano.
Sondaggi USA 2024, tanti stati in Bilico tra Trump e Harris
L’ingresso dell’Iowa nell’arena degli stati in bilico complica notevolmente il percorso di Trump verso la Casa Bianca. Nonostante i suoi modesti sei voti nel Collegio Elettorale, questo stato si aggiunge a una lista già nutrita di territori contesi che include Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, North Carolina, Nevada, Georgia e Arizona.
La campagna di Trump ha reagito rapidamente alla pubblicazione del sondaggio Selzer, diffondendo un comunicato che cita rilevazioni alternative che lo danno in vantaggio nello stato. Il quadro nazionale resta comunque di sostanziale parità, con nessuno dei due candidati in grado di stabilire un vantaggio decisivo nei principali stati in bilico.
Un elemento di incertezza aggiuntivo è rappresentato dall’affluenza record registrata nel voto anticipato in diversi stati, che ha spinto alcuni analisti a interrogarsi sulla capacità dei sondaggi di modellare accuratamente la composizione dell’elettorato del 2024. La situazione è ulteriormente complicata dalla scarsità di rilevazioni in alcuni stati tradizionalmente considerati “sicuri”, soprattutto dopo che Harris ha sostituito Joe Biden come candidata democratica durante l’estate.
Speriamo vinca il meno peggio che dal mio punto di vista corrisponde alla Harris.
Certo preferire uno all’altro è anche una questione di idee politiche ma soprattutto secondo me simpatia o antipatia x l’uno o l’altro….certo se guardiamo le loro campagne elettorali e il loro comportamento c’è da mettersi le mani nei capelli….se questo è il paese da imitare o invidiare siamo messi proprio bene
Lo dico da ER prossimo alle regionali, di sta storia del meno peggio siamo proprio stufi anche perchè, se andiamo ai dettagli, il peggio è talmente rilevante che non sappiamo più il meno peggio dove stia.
Previsione o … speranza … errata caro Don.
Ora aspettiamo a vedere cosa combinerà la UE.
Eh si, speriamo in bene….
Gli Stati Uniti, il paese che molti prendono ad esempio e modello, sono un paese dove gli elettori, per le elezioni presidenziali erano prima chiamati a scegliere tra un clown e un malato di demenza senile e ora devono scegliere tra lo stesso clown e un soggetto che allora 29enne negli anni ’90 ebbe una lunga e PROFICUA relazione con il 60enne Willie Brown, futuro primo sindaco nero di San Francisco.
Nella migliore democrazia del mondo di solito vota meno della metà degli elettori e di questi il 30% vota in maniera elettronica senza una garanzia di assenza di brogli e un altro 40% vota per posta ordinaria e lo spoglio è affidato a società private.
Ai seggi non è previsto il riconoscimento della identità degli elettori anzi in California è persino vietato per legge.
Gli elettori non eleggono direttamente il Presidente ma i grandi elettori che a loro volta non hanno vincolo di appartenenza.
Giorgio Gaber aveva detto: non c’è popolo più stupido degli americani.
Si sbagliava: non c’è popolo più stupido degli italiani che guardano questo modello da idioti e da farsa.
Non capisco questo riferimento ad una donna di 29 anni che ha una relazione con un uomo di 60 e non oso immaginare cosa penserebbe di una donna di 60 anni che si accompagna con un uomo di 29. Poteva evitare. Rimanga alle dichiarazioni odierne tra un pazzo furioso e una donna magari impreparata ad un compito gravoso come quello di presidente degli USA. Ma davvero in California non è previsto il riconoscimento di chi vota ? Quindi uno può votare quante volte vuole. Davvero notizia pazzesca. Ho dei dubbi ma se Lei lo afferma con certezza ci credo. Strani questi americani.
Condivido parola per parola, un modello demenziale
Da tutti questi ripetuti, ormai da mesi, sondaggi emerge un dato preponderante: in termini eleganti si può dire che “regna l’incertezza” tra gli americani. Con una parola più popolare si potrebbe dire che c’è “un gran casino” tra gli elettori. Staremo a vedere a urne chiuse!
Intravedo una possibile conseguenza anche per chi, come noi che ci ritroviamo qui a discutere di pensioni, dall’esito delle elezioni USA.
Sa vincesse Trump e mantenesse quello che dice da tempo, ovvero “Europei, se volete una difesa militare, arrangiatevi e pagatevela coi vostri soldi”, questo implicherebbe, fra l’altro, un aumento non banale della spesa pubblica per spese militari sostitutive del mancato, o minore, appoggio americano. E se spendi cento lire in più per X, devi spendere cento lire in meno per Y.
Voi immaginate cosa potrebbe essere l’Y che verrebbe ridimensionato per lasciare risorse per la difesa europea, vero?
Per Lei.
https://www.politico.eu/article/donald-trump-europe-western-alliance-white-house-presidency-vladimir-putin-kamala-harris/
piti: Y sarebbero sicuramente le pensioni. Detto ciò, credo che se vincesse Trump oppure la Harris, per noi italiani non cambierebbe alcunchè.
Un caro saluto
Caro Piti, già adesso è così; l’altro ieri in una trasmissione televisiva si parlava delle cifre per spese militari, dissesto idrogeologico e un altra che non ricordo; sbilanciamento esagerato sulle spese militari; siamo proprio messi male; speriamo in bene; saluti a te e ai gestori del sito
Caro prof, se già adesso è così, pensa a cosa può succedere dopo un eventale dismissione di truppe e armi americane a difesa dell’Europa e della Nato. Le repubbliche baltiche sarebbero inermi di fronte alla Russia di Putin. E a quel punto, l’UE cosa dovrebbe fare, se non armarsi? E però chi ne pagherebbe i costi?