Pensioni Tridico 2020

Tridico, INPS: ‘Il lavoro di oggi, la pensione di domani’

Il presidente dell’INPS é stato intervistato di recente da Andrea Pancani per La7 a Coffee Break circa il suo libro edito da Solferino ‘Il lavoro di Oggi, la Pensione di domani’, dal sottotitolo evocativo: ‘Perché il futuro del Paese passa dall’INPS”, scritto con Enrico Marro. Il libro, chiede il collega, é una sorta di lascito per il Presidente che verrà? Tridico risponde: “E’ un’analisi dei problemi del Paese di oggi che riguardano, le pensioni, il sostegno al reddito, la disoccupazione, i problemi dei giovani, l’innovazione che circonda tutti noi e dovremmo sfruttare al massimo i vantaggi. Il libro si conclude con una proposta sul nuovo welfare

Pensioni 2023 e lavoro: fil rouge indissolubile

Pancani chiede: Dalla politica quanto viene ascoltato il Presidente INPS, quanto consultato? Più che altro, risponde Tridico, noi abbiamo dati ed analisi oggettive che dobbiano mettere a disposizione, si deve sempre partire dall’evidenza empirica e dalle oggettive valutazioni che si fanno sui dati, noi abbiamo momenti canonici come il rapporto annuale, osservatori che si fanno mensilmente o ad altre cadenze, che rilasciamo ai ministeri vigilanti su questo siamo consultati” Tutti i ministri hanno consiglieri economici politici e del lavoro.

Poi il collega prosegue: ‘Migliorare qualità e quantità dell’occupazione dice lei, come si fa?

Tridico, sostiene, qui rassumiamo i concetti principali: “ll Lavoro resta Principale difficoltà del Paese da tre decenni abbiamo lo stesso tasso di occupazione intorno al 59%, abbiamo fatto diverse riforme per migliorare, ma abbiamo sempre 23milioni di lavoratori, e grande sacche di disoccupazione giovanile e di donne, specie al Sud, oltre che una quota importante di lavoro nero. Ma si può migliorare se si vuole, visto che ora conosciamo la ‘malattia’. Inoltre, Se i giovani vanno all’estero vi é un problema, si perdono cervelli e vuol dire che le condizioni in Italia non sono adeguate, ma si può agire.

Incalzato dal collega giornalista circa la specularità tra mercato del lavoro non ottimale e previdenza, alla domanda come si può invertire il trend affinché non si rischi di avere più persone in quiescenza rispetto a quelle occupate, il Presidente INPS, spiega.

Calo demogfrafico e disoccupazione sono due temi centrali, dice Tridico, nel 1960 avevamo 1 milione di nati all’anno, ora negli ultimi 20 anni la metà, nel 2022 circa 400 mila nati. Si immagini cosa sta succedendo a quelli nati nel 1960, che stanno andando in pensione, con un tasso veloce, i nati negli anni 2000 entrano nel mercato del lavoro ad un tasso molto più lento. Quindi transizione vi é un’uscvita molto forte dal mercato del lavoro e un’ entrata molto debole che non possiamo permetterci, perché non si sostengono adeguatamente i pensionati ma anche ci permettiamo il lusso di sprecare manodopera perché ci sono disoccupati, che invece servirebbero nel mercato del lavoro per sostentere i pensionati. Noi abbiamo un sistema pensionistico che é a ripartizione, vuol dire che i lavoratori di oggi sostengono i pensionati quindi dovremmo avere tanti più lavoratori attivi , e questo tasso é di 1,4 , e nel 2050 se questo sarà il trend sarà 1 a 1. Va invertito con politiche alla famiglia, alla natalità, politiche di conciliazioni più spinte.

Riforma pensioni, pensioni flessibile?

Per quanto concerne il tema previdenza, si interroga il Presidente INPS sulla questione dell’importanza della flessibilità in uscita. Tridico risponde certo ‘irrigidire l’uscita non conviene a nessuno, ci sono lavori diversi, gravosità diverse, categorie diverse di lavoro, noi nel libro abbiamo abbiamo analizzato l’aspettativa di vita rispetto alle categorie e rispetto alla distribuzione di reddito diverse. Chi é più povero ha una probabilità maggiore di morire, eppure il rateo pensionistico non tiene conto della distribuzione della ricchezza ed é uguale. Questo crea distribuzione operaio e dirigente hanno un’aspettativa di vita differente di 4 anni, quindi se questo non si corregge si creeranno sempre disuguaglianze .

Anche su separazione previdenza e assistenza ha le idee molto chiare: A livello contabile sforzo per separarle, spesa pensionistica pare più elevata perché tiene dentro assistenza. Rispetto al 16% probabilmente sarebbe 14%, quindi contabilmente bisognerebbe separarlo, ma come ente ne occorre solo uno.

Ho trovato Interessante l’intervista che il Presidente INPS ha rilasciato ed interessante il libro che racchiude anni di studio e considerazioni puntuali. Come si evince e come da tempo dicono grandi esperti previdenziali, lavoro e pensioni sono due facce della stessa medaglia. Inutile negarlo, purtroppo nel nostro sistema previdenziale a ripartizione senza il lavoro attivo sarà sempre più complesso concedere la pensione a chi paradossalmente ha lavorato per una vita. Quindi forse davvero chi governa dovrebbe come suggeriva la Prof.ssa Fornero tempo fa smetterla di parlare solo di pensioni, ma concentrarsi sul lavoro e sui giovani, così facendo l’accesso alla pensione per i più anziani sarà una conseguenza e ci saranno maggiori risorse. Lo stesso Dott. Perfetto nei suoi due ultimi elaboratoi ha giusto parlato di questi aspetti, se non si cambia prosettiva continueranno ad essere commessi gli stessi errori ed i lavoratori, anche se esausti, continueranno a sentire come mantra ‘non ci sono risorse’.

54 commenti su “Tridico, INPS: ‘Il lavoro di oggi, la pensione di domani’

    1. Non commento una persona che si è TRIPLICATO lo stipendio e poi dice che non ci sono soldi per Noi che abbiamo lavorato 40 anni e più!

  1. C’è di buono Lilli che a fronte del nulla assoluto, almeno si da una via di fuga per chi non regge più e vuole uscire- se aspettiamo che ci danno qualcosa di meglio, tipo uscita a 62 come dicono i sindacati, c’è lo possiamo scordare – i sindacati non fanno niente, noi altrettanto e quindi?

  2. Lasciamo decidere ai 63/66enni se desiderano andare in pensione prima con decurtazione. Soprattutto di parla di chi è rimasto disoccupato.
    Lo scrivi da due anni: LASCIAMOLO DECIDERE A LORO!
    Porca miseria è facile da capire!

  3. Il problema è che ormai i 41 anni sono diventati una bandiera del governo .
    Ma i 41 anni non accompagnati da una soglia di età implica mandare in pensione un numero di lavoratori nati negli anni 60 che lo stato non si può permettere di mantenere in pensione e inoltre l’ europa negherebbe all’italia i soldi del pnrr ( così almeno ci raccontano.. )
    Allora hanno introdotto una soglia di età oltre i 41 anni di contributi ed ecco quota 103 per circa 44000 lavoratori che su 24 milioni sono lo 1,8 % .
    Ora ci troviamo da una parte la Fornero e dall’altra parte la quota 103 .
    La fornero piace all’europa e va lasciata quindi o si lascia anche la quota 103 oppure si trova un ‘altra forma che ci assomiglia ma sempre col numero magico 41 sponsorizzato dal governo . C’ è un problema però in questo ragionamento: ci sono tantissimi lavoratori ormai oltre i 62 anni ma anche 63,64,65, 66 che non hanno i 41 anni di contributi e che per le aziende sono un peso perchè non possono rinnovare assumendo giovani . ed ecco servito uno “stallo” senza via di uscita . La proposta Tridico lasciando la quota 103 e lasciando la Fornero potrebbe essere una forma facoltativa di uscita per i vecchi che non arriveranno mai a quota 41 . il problema anche qui è che bisogna fare i conti col sistema misto e si passasse al contributivo puro penso che nessuno accetterebbe , un contributivo fino a 67 e un calcolo contributivo + retributivo oltre i 67 potrebbe essere accettato da molti . Bisogna in qualche modo arrivare a rispondere alla domanda : quando una persona deve andare in pensione ? quando è vecchio oppure quando ha già lavorato tanto ? oppure è corretto fare un mix fra età e contributi . Alla fine la fornero è corretta perchè ha tenuto presente sia l’età che i contributi ma con i limiti + alti di europa. Grazie ai gestori del sito per la libertà di pensiero.

    1. Io sono disoccupato come tanti = Accetto
      Lasciamo il Facoltativo o i vecchietti non li sistemiamo mai…….

    2. Concordo, analisi e proposte equilibrate. Mi permetto solo di soffermarmi sul punto del lavoratore ultrasessantenne con contributi insufficienti. Se ne mancano pochi può essere dovuto alla normale dinamica del mercato del lavoro ma se a 60 anni ci arrivi con 20 di contributi devi avere un ISEE compatibile e dimostrare come hai fatto a vivere. Salvare gli elusori vuol dire togliere risorse a chi ha effettivamente bisogno e, in considerazione che lo stato ha gli strumenti per accertare e procedere, l’omettere entrambi lo rende complice proprio di ciò che sbandiera come problema. Chi non denuncia un reato, o in questo caso non lo persegue, ne è complice.

    3. Non definirei proprio corretta una legge, come la fornaro, che senza alcuna gradualità ha cambiato pesantemente le regole del gioco a partita in corso, danneggiando decine di migliaia di lavoratori e le loro famiglie, rubando loro due anni di vita come niente fosse.
      In quel modo che definirei assurdo è facile tagliare le uscite di bilancio … danneggiando i lavoratori senza alcun riguardo sono capaci tutti …
      In Francia giustamente la proposta del governo è di forte gradualità, per aumentare di due anni i contributi si prendono 8 anni di tempo (l’aumento è di 43 mesi l’anno) , ammesso e non concesso che la proposta governativa diventi legge, viste le proteste in atto (del tutto lecite).
      A mio avviso quella non è stata un alegge ragionevole, mi spiace solo che Salvini dica di averla fermata con quota 103, che ha dei paletti grossi come piloni …
      Infatti ora mi sembra che Salvini non parli più di pensioni, da un po’ di tempo

      1. Salvini è un disastro e se ne accorgerà alle prossime elezioni che saranno probabilmente l’anno prossimo perché questo governo secondo me salta a settembre! Buona serata a tutti

    4. Caro alessio 1959; fino alla penultima riga ho detto: grande alessio 1959; poi hai sparato una grande ca……….ata; alla fine la Fornero è corretta perche………………………………; di corretto non ha nulla: tiene conto dell’età e dei contributi? 42 anni e 10 mesi + finestra o 67 anni? e bisogna ringraziare quota 100 se l’aspettativa di vita è stata bloccata fino al 2026 a 42 anni e 10 mesi altrimenti adesso saremmo vicini ai 44 anni (all’incirca + finestra); saluti a te e ai gestori del sito

  4. Noi degli anni sessanta con 40 e più anni di contributi versati siamo diventati e lo saremo per il futuro CARNE DA MACELLO da sfruttare e spremere come limoni.
    Questi non ci lasciano andare in pensione ci vogliono succhiare il sangue fino all’ultima goccia.
    Dopo aver servito onestamente una vita ci vogliono morti sul lavoro.
    MI CHIEDO CHE COSA ABBIAMO FATTO DI MALE…??????????????????????

  5. Caro Dome 61 questi signori che tu hai nominato (Salvini e Durigon) solo sono 2 dei tanti “venditori di fumo” che oggi sono al governo, questi che sono stati persino capaci di farsi spalmare in 80 anni i famosi 49 milioni di euro di rimborsi elettorali percepiti (indebitamente), mentre a chi lavora da 40 anni, che dovrebbe avere il sacrosanto diritto di programmarsi un meritato riposo, li prendono per i fondelli, (ricordo che siamo passati da quota 100 a 102 e siamo arrivati a 104, con la solita promessa di quota 41da fare a fine legislatura!) nel frattempo viviamo nell’assoluta incertezza e ci tengono al lavoro fino all’osso. Ma che lascino tutto com’è e si vadano a fare una “zuppa di cachì”. Non credevo alla befana quando ero piccolino, figuriamoci adesso che ho 61 anni.
    Saluti ai gestori del sito.

  6. Ormai penso che i lavoratori abbiano capito benissimo perchè Salvini non parla più di pensioni da un po’…e anche Durigon mi sembra che stia smettendo …sui sindacati che a volte non parlano della riforma per settimane…è già stato detto tutto in tanti commenti pubblicati su questo sito

    1. Tutti con la bocca cucita, Salvini , Durigon, Calderone e che dire dei sindacalisti, tutti muti- solo Ferrari Cgil ha detto le solite cose cioè che il governo non fa nulla- ma vorrei dire a Ferrari, ma voi cosa fate? Vi fate scivolare tutto addosso e così prendete tutti tempo, e noi che di tempo non ne abbiamo più , sempre qui ad aspettare- si sta parlando di mini anticipo a 62-63-64 anni, che sarebbe la proposta Tridico- vogliamo stringere? vogliamo chiedere il terzo tavolo al ministero del lavoro e discuterne? Vogliamo fare pressione e chiedere dove sono i tavoli settimanali, visto che l’ultimo è stato l’8 febbraio? Ma che cavolo dì sindacalisti siete se non siete in grado nemmeno di bussare alla porta dei ministeri? La bomba sociale è vicina e spero vivamente che qualcuno ci conduca nelle strade , perché oramai si è capito che siamo soli e soli dobbiamo lottare, altrimenti questi ci blindano sui posti di lavoro fino alla morte , per fargliela spassare a loro e ai 400 mila pensionati che la beccano da più di 40 anni.

  7. Penso che la stampa nazionale dovrebbe dare risalto alla proposta Tridico, almeno come stimolo per il ministero a lavorare con continuità a una riforma che introduca realmente la flessibilità, ma quest’anno…non tra 4-5 anni

      1. Caro Max, più leggo quello che Tridico dice o propone non ha valore perché lui l’aumento di stipendio se l’é fatto in una volta sola e di più del doppio. Non aggiungo altro. Un saluto. Lilli Reolon

        1. Sig.ra Lilli Reolon, dai giornali ho appreso, tempo fa, che lo stipendio annuale del Presidente Pasquale Tridico era di 60.000 (sessantamila) euro lordi annui.

          Il suo stipendio fu poi alzato a 150.000 (centocinquantamila) euro lordi annui.

          Questo è quanto ho appreso dalla stampa. Mi sono enormemente meravigliato.

          Mi sono meravigliato perché ritengo che un Presidente dell’INPS che gestisce un budget di centinaia di miliardi non possa assolutamente guadagnare 150.000 euro lordi annui, né tantomeno 60.000 euro.

          Per darle un’idea, quando io lavoravo da dipendente come Quadro aziendale nel 2010 in una multinazionale estera, guadagnavo 60.000 (sessantamila) euro lordi annui corrispondenti a 2.600 (duemilaseicento) euro netti mensili. Inoltre, ai 60.000 euro si aggiungeva un bonus annuo di 5.000 (cinquemila) euro lordi.

          Altri miei colleghi, con la mia stessa qualifica aziendale, arrivavano anche a 75.000 (settantacinquemila) euro lordi annui con benefit la macchina aziendale.

          Pertanto, sig.ra Lilli Reolon, fatti i dovuti rapporti tra i ruoli di Presidente di un grande Istituto pubblico e i Quadri di aziende multinazionali, ritengo che lo stipendio di 150.000 euro lordi del Presidente INPS Pasquale Tridico (se è vero quello che riportano i giornali) sia al di sotto del suo livello di inquadramento (ovviamente, è il mio punto di vista).

          1. Buongiorno Signor Claudio,la differenza è che molti guadagnano tanto ma in settori privati. Questo come altri guadagnano tantissimo con soldi pubblici quindi Nostri e se permette questo non mi sembra giusto. Saluti

    1. Perfettamente d’accordo con te Dome, bisogna puntare sulla proposta Tridico che su alcuni siti stanno definendo mini anticipo a 62-63 anni o 64- questa è la via d’uscita lo vogliamo capire sì o no? Di fronte al nulla, di fronte al vuoto totale, questa proposta e ‘ la svolta per migliaia di lavoratori che possono finalmente scegliere secondo la propria testa e tasca- sarebbe da organizzare un corteo a roma per darne risalto e pubblicizzare questa ottima soluzione.

  8. Ormai penso sia chiaro perché Salvini da un po’ non parla di pensioni… e anche Durigon mi sembra che stia smettendo di parlarne …

  9. Oggi sono 3 anni dalla prima ondata per pandemia COVID.Mi sono imbattuto nel necrologio della città di Bergamo dove i morti sono stati 4174.Proprio per l intendo di vedere l età di queste persone ( letto tutto) ho potuto fare quattro conti e vi posso dire che le persone morte oltre i 60 anni sono stati il 78% Ora professore mi dica ma tutti i soldi che le casse della Inps in meno di un anno si sono ritrovate a non rimborsare più ma non solo di Bergamo che fine anno fatto.I soldi ci sono per chi a versato non continuiamo oltre a rubarci i soldi a prenderci per il culo.La pazienza sta finendo.

  10. Ve lo dico da sempre, se le cose stanno così (ovvero poveracci che pagano le tasse) non cambierà nulla …. Se invece i ricchi e gli evasori le pagassero il dovuto e anche di più…..sarebbe tutto ok….fate voi i conti

  11. Caro tridico, ti auguro di non vendere nemmeno copia del tuo libro. Già ci fregate i ns soldi con i vs lauti stipendi e pensioni d’oro…. Non compratelo! Oppure prendetelo ma pagatelo quando andrete in pensione 😂

  12. Questo Signore (Tridico) di emanazione 5 stelle (quelli dei bonus a pioggia), in tutte le sue interviste, si dimentica di parlare dei miliardi e miliardi che l’Istituto che presiede ha erogato in assistenza del RDC.

    Con una seria erogazione di tale reddito si sarebbero risparmiati miliardi a favore delle pensioni.

    Come sempre pagano i lavoratori anziani che in prossimità del traguardo della loro vita lavorativa, lo vedono allontanarsi.

    Non c’è altro da dire.

      1. Infatti si è TRIPLICATO lo stipendio(156.000€),che schifo.Ha anche il coraggio di dire che non ci sono i soldi per gente che lavora da 40 anni e più. E la sig forn…in pensione a 59 anni con 18.000€ al mese + 6.500€ ogni volta che la invitano in tv. Uno schifo totale. I sindacati inesistenti che vergogna.

      2. dici che lo stipendio è troppo alto? vero ma……………………… e adesso ti spiego alcune cose: quelle nomine sono di emanazione politica e spesso cambia governo e cambia la persona a capo di un ente pubblico; dici che è troppo alta? se ti dico che poteva chiedere di più e glielo avrebbero concesso mi credi? sono quotazioni fatte dalla politica per gli alti dirigenti di enti pubblici italiani; tutto qua; e i dipendenti dei ministeri e parlo di dipendenti; se poi parliamo di funzionari……… ; una cosa è certa: i prof non guadagnano tanto e un operaio ancora meno ma dipende; caro Antimo, saluti a te e ai gestori del sito

    1. Ci hanno messo in una situazione di lotta tra poveri! Non criticare sempre il RDC. E’ una stortura del sistema se talora il RDC è poco meno dello stipendio di molti lavoratori: ciò non è responsabilità di chi lavora. Non cadere nella trappola di metterci uno conto l’altro!
      Un saluto a tutti Lilli Reolon

    2. Bravo Otto, perché te la prendi con i disoccupati? Da dove proviene questo classismo? Un po’ di decoro, non dare corda a chi ci vuole divisi, disperati in modo da farci dimenticare che la guerra tra poveri è l’esatta negazione dei diritti costituzionali e civili che ci spettano come cittadini e cittadine. Lilli Reolon

      1. Piu che il reddito di cittadinanza ti hanno salvato coni nostri contributi.. Ciò detto ti consiglio di rivolgerti ad un patronato se hai versato in due enti diversi sicuramente puoi unire gli anni versati, ovviamente ti sarà chiesta un integrazione.

  13. Questa intervista di Tridico me la sono persa, ditemi per favore in quale trasmissione ha discusso che la vado a cercare grazie. Saluti

  14. Qualsiasi proposta che affiancherà la legge Fornero sarà per pochi ,e sicuramente con penalizzazioni questo stanno lasciando intravedere.

  15. E quindi ci hanno messo 20 anni per accorgersi che un calo demografico costantemente da 20 anni del 50% è un problema per tutto lo stato e non solo per le pensioni? I tempi di reazione del governoitalianodonte sono ……………. . Preferisco non dirlo perchè ho l’impressione che i ragionamenti e la razionalità facciano al politico in senso esteso ciò che può fare l’epiteto di ladro a uno che ruba.

  16. proposta di uscita anticipata dai 63 anni? magari; proprio perchè è facile, costa poco sarà un miracolo se la faranno dai 64 anni; staremo a vedere; saluti ai gestori del sito

    1. Stupidi! perché ai vecchietti disoccupati c.d. non occupabili, se non gli dai la pensione, sulla base dei loro contributi, dovrai dargli un sussidio di Stato.

      1. Caro Giovanni, in Italia non c’è la pensione sociale e chi non ha tutti i contributi deve essere solo e se ha una casa ,anche piccola, è fottuto!!!, per avere un’elemosina e se è sposato/a non percepisce nulla!!!! E non so se a questi gli verrà in mente il sussidio di cui parli tu: troppo intelligente per la classe politica attuale. Chiedo scusa per la parola poco educata, ma da come siamo messi almeno qualche impropero potremmo dirlo o no? Lilli Reolon

      1. Roberto, se tu a 63-64 anni avrai 45-46 di contributi la proposta tridico non c’entra niente con te; solo legge fornero; anche perchè hai visto con quota 41 cosa hanno fatto; hanno messo il minimo a 62 anni; ma è una vita che fanno così; la calcolano giusta: 35 e 57 fai la differenza e vedi 22; ; mettono queste cifre per fregare la gente; ma allora era 35 e 57; parliamo di forse 15 anni fa; poi 35- 58,59,60; adesso siamo a 62 e 41; o l’alternativa è tutto contributivo e anche lì non gli bastano 58-59 anni; parlavo con un collega di pensioni e gli ho detto che ho terminato scuola; la domanda è stata: spiegami come sei riuscito visto che pochi adesso riescono; gli ho detto grazie alla rita e non la attivi prima dei 62 anni salvo situazioni di disoccupazione pluriennale; tutto chiaro roberto? tieni duro; saluti a te e ai gestori del sito

        1. Sig Paolo prof,io intendevo che avrebbero modificato la for….con tutti a 63! Mi spiega perché la forn…è andata in pensione a 59 anni con 18.000€ al mese? Grazie

          1. hai posto due bei quesiti anche complessi e cerco di risponderti a entrambi; che la fornero sia andata in pensione con 18.000 euro al mese non lo sapevo; perchè la fornero è in pensione? si, gode della pensione ma è la classica persona che non smetterebbe mai perchè il suo lavoro non è pesante; fatta questa premessa è andata in pensione a 59 anni perchè a quel tempo quella era l’età di riferimento; 18.000 euro al mese? questo non lo sapevo; sono quelle pensioni quando c’era il tutto retributivo con il calcolo degli ultimi 5 anni o forse l’ultimo ; chissà quanto prendeva di stipendio ma credo molto; certo, non è giusto che prendano tanti soldi rispetto a noi ; che ci vuoi fare? avrebbero modificato la fornero con tutti a 63 anni? modificare la fornero? si, in peggio, quello lo possono anche fare; in meglio? potrebbero anche farlo ma succederebbero tantissimo cose negative da far spavento e te le spiego; mettiamo che il governo decidesse di abbassare da 67 anni a 65 l’età; subito la Meloni riceverebbe una telefonata di qualcuno importante che le direbbe? sei impazzita; non provarci, sai cosa succederebbe ai conti pubblici italiani? un disastro; il nostro debito pubblico lo comprerebbero al 80% invece che al 100%; vuol dire non pagare stipendi e pensioni; è molto più probabile una quota 103 con tantissimi paletti (l’hanno fatta) che questo; poi potrei anche sbagliarmi visto che sono un prof di ginnastica e ragioniere e non un economista; tutto chiaro? saluti a te e ai gestori del sito

  17. Caro Tridico, prima vengono i poveri e i disoccupati. Riformare il lavoro per aumentare la L x la P è questione di prospettiva. Così, come per esempio, ridurre il precariato e l’evasione.
    Con la povertà e la disoccupazione bisogna fare presto.

  18. Buongiorno.Tridico è intervenuto oggi su Rai 3 ed ha spiegato molto bene la sua proposta di uscita anticipata dai 63 anni.Fac59

    1. Molto bene Fac, evidentemente si è pentito di non averlo fatto ieri da Vespa, ma mi chiedo……lo ascolteranno e lo valuteranno questi maldestri Governanti da strapazzo? Quando la finiranno di fare orecchie da mercante e avranno il buon senso di mettere mano a questa proposta Tridico a due fasi, applicando la diligenza del buon padre di famiglia, spendendo pochi soldi ed aprendo un varco alle migliaia di lavoratori e lavoratrici che stanno soffrendo le pene dell’inferno , in questa surreale situazione di stallo che devasta migliaia di famiglie.

      1. Sergio spero.Ma non vorrei far la fine di quello che sperando………..Comunque ieri da Vespa oltre a vederlo particolarmente teso non gli è stata fatta la domanda a riguardo.Poi che la facciano a 62,63 o a 64 ,anche se l’eventuale divario non è poco,l’importante che la prendano in considerazione.Ciao Fac59

        1. Speriamo Fac e incrociamo le dita, ma la mia paura è che essendo Tridico un 5S e tra pochi mesi dovrebbe finire il suo incarico, questi al Governo non gli diano credito e piazzeranno sicuramente uno di loro alla Presidenza Inps- quindi se sono intelligenti la potrebbero far passare come mini anticipo , con qualche piccola differenza con la proposta Tridico ed il gioco è fatto- tanto Tridico tornerà a fare il professore universitario….. ieri da Vespa l’ha pure detto che è il mestiere più bello del mondo…..e loro si prenderanno il merito del mini anticipo a doppia fase….. e molti di noi saranno contenti- forse sto viaggiando un po’ troppo con la fantasia ma , che dire, cerchiamo di pensare positivo , saluti a tutti e incrociamo le dita 🤞

      2. Dare poco oggi e dare niente domani.
        Fino ad oggi i trattamenti pensionistici hanno registrato dei miglioramenti ?
        Bisogna fidarsi ancora ?
        Per chi vuole andare in pensione deve poterlo fare, ma con altri strumenti che non vadano a intaccare tutti i pensionati…
        perche’ una volta accettata una riduzione di diritti, molto difficilmente verrano ripristinati nel futuro.
        Le parole volano…
        Domani diranno che ci sara’ una nuova crisi per cui non potranno corrispondere la parte retributiva della pensione.

      3. Caro Sergio, mi puoi spiegare cosa c’è di buono nella Proposta Tridico? Davvero vorrei capire. Grazie Lilli Reolon

        1. cara lilli, te lo spiego io: è un modo per darti una parte della pensione che devi avere prima; dubito che si accontentino dei 62 anni, a mio parere anche 63 la vedo dura ma anche 64 ho tanti dubbi; tu potresti dire: e ti fidi che poi a 67 anni ti diano il resto?; bastano i soldi con il calcolo tutto contributivo per campare? belle domande; ma secondo me meglio avere qualcosa prima che niente fino ai 67 anni; nel caso mio magari perchè l’alternativa è non avere nulla fino ai 67 anni e magari anche qualche mese dato che nel 2027 riparte l’aspettativa di vita e io, come te, sono del 1960 ; saluti a te e ai gestori del sito

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