Le ultime notizie sulle pensioni al 30 marzo 2018 riguardano l’indignazione dei lavoratori sui social alle specifiche fornite da Brambilla, Lega, circa le misure applicabili di modifica alla Riforma Fornero. Per l’onorevole Brambilla, che ha redatto il programma previdenziale della Lega, abolire la Fornero non è ipotizzabile, e a suo dire, non è nemmeno mai rientrato tra i programmi della Lega, in quanto toccare la previdenza, sarebbe dinamite. Modificarla invece, aggiunge, sarà possibile con migliorie come la quota 100 a partire dai 64 anni d’età e 36 contributivi e la quota 41 con contributivo. Proprio su questi paletti è insorto il web, sarebbero davvero migliorativi rispetto all’attuale riforma Fornero? i dettagli ad oggi.
Pensioni 2018, il web insorge contro la Lega: no a quota 41 con contributivo
I lavoratori sui social hanno espresso tutta la propria indignazione nei confronti di quello che a loro dire sarebbe una ‘retromarcia’ rispetto al programma elettorale. Vi è da dire che per Matteo Salvini il mantra continua ad essere, anche nell’ultimo suo post su Facebook, abolire la Fornero. Qualcosa dunque pare non tornare ai lavoratori dal momento che anche Brambilla, avendo stilato il programma previdenziale , ha certamente peso nella Lega. Queste le loro osservazioni:
Rosanna dice ” Attenzione si parla di quota 41 + 6 mesi ma devono essere contributi reali e non figurativi. Massimo due anni solo di figurativi. Tutti quelli che hanno fatto maternità Naspi mobilità militare ed altri figurativi per oltre due anni? I leghisti se fanno così sono peggio del PD e alle prossime elezioni spariscono.. Sicché se vai col contributivo puro e avevi stipendio da operaio ti ritrovi con una pensione minima dopo oltre 40 anni di lavoro. Era meglio l’ape social per chi aveva perso il lavoro.”
Fausto scrive: ” La quota 100 deve essere la somma dell’età anagrafica + la somma degli anni di contributi, tutto ciò, senza paletti. Così è sempre stato detto in campagna elettorale sia dalla lega che dal M5S!”
Riforma pensioni 2018, il programma della Lega enunciato da Brambilla indigna
Poalo scrive: “se il programma della Lega è quello sbandierato dal sig. Brambilla è’ una vera e propria presa per i fondelli,
facciamoci restituire i contributi versati e non si preoccuperanno più delle nostre pensioni. Come è stato promesso in campagna elettorale, deve essere approvata quota 100 senza limiti d’età.”
Pasquale precisa: ” GENTILE REDAZIONE, in campagna elettorale, mi pare che si sia parlato di: QUOTA 41 INDIPENDENTEMENTE DALL’ETA’ ANAGRAFICA; QUOTA 100 (SOMMA ETA’ ANAGRAFICA ED ANZIANITA’ CONTRIBUTIVA). La quota 100 quindi dovrebbe essere:
- 60 anni di età e 40 anni di anzianità contributiva;
- 61 anni di età e 39 anni di anzianità contributiva;
- 62 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva;
- 63 anni di età e 37 anni di anzianità contributiva;
- 64 anni di età e 36 anni di anzianità contributiva;
- 65 anni di età e 35 anni di anzianità contributiva.
Fa eco Massimo: “Chi andrà in pensione a breve termine sarà comunque penalizzato temporalmente ed economicamente
rispetto a coloro che sono andati pochi anni fa con il sistema retributivo. Quindi in questo periodo di “transizione” è necessario almeno ridurre le differenze economiche e rendere più flessibile il diritto alla pensione con il raggiungimento dei 60 anni d’età, soprattutto per coloro che sono disoccupati e che non avranno più la possibilità di raggiungere determinati contributi”
Adriana conclude con “Meglio la Fornero a questo punto”. Non resta che concludere con il pensiero di Pasquale che precisa: “Non resta che attendere con fiducia l’evolversi della situazione”.