Riforma pensioni 2021, ultime Catalfo: sarà pronta per giugno 2021

UTP e la proposta di riforma pensioni: dove firmare?

Come nei giorni scorsi avevamo presentato una petizione su change.org dal titolo ‘Pensione, atto finale’ che ci era stata suggerita da una nostra lettrice, quest’oggi diamo spazio al contributo del nostro Mauro Marino, noto ai più sul nostro portale per i suoi editoriali del sabato, relativamente alla petizione promossa dal gruppo UTP, Uniti per la Tutela della pensione, titolata: “Proposta riforma pensioni”, lo scopo della stessa? Promuovere la riforma previdenziale che il gruppo ha giò prsentato sia al Senato della Repubblica, quanto alla Camera dei deputati. Vi lasciamo alle parole di Marino che ben esplicitano la ragione della petizione, di cui é ideatore:

Pensioni, dove firmare la petizione del gruppo UTP: proposta riforma pensioni

Così Mauro Marino: “Purtroppo, le notizie che arrivano sul fronte delle pensioni non sono buone. Pare che Il Governo disattendendo quello che ha sempre detto in campagna elettorale e appena insediatosi sulla volontà di approvare entro l’anno la nuova riforma previdenziale ora voglia far confluire tutte le risorse nell’approvazione della riforma fiscale che lui ritiene prioritaria.

Il gruppo UTP Uniti per la Tutela della Pensione non si rassegna a questa ingiusta situazione e dopo aver spedito la propria proposta per una nuova ed equa riforma previdenziale sia al Senato della Repubblica, assegnata il 9 novembre 2022 con il numero 36 alla X Commissione Permanente (Affari Sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) che alla Camera dei deputati, assegnata il 2 dicembre 2022 con il numero 74 alla XI Commissione Permanente (Lavoro pubblico e privato) rilancia una petizione sul web https://www.change.org/p/proposta-riforma-pensioni per tenere alta l’attenzione, far sì che la questione previdenziale non finisca su di un binario morto e costringere la politica a mantenere le promesse ed approvare una riforma che i cittadini italiani aspettano da oltre un decennio.

Change.org: petizione, quali temi cardine promossi?

Temi come la separazione tra previdenza ed assistenza, che farebbero scendere la spesa per la previdenza sotto al 13% del PIL, perfettamente in linea con gli altri paesi europei, la pensione con 41 anni di contribuiti per uomini e donne indipendentemente dall’età e senza penalizzazioni, la pensione di garanzia per giovani e donne, la flessibilità in uscita con lievi penalizzazioni, il ripristino di Opzione Donna nella forma ante legge di bilancio 2023 ed ancora l’implementazione della previdenza complementare con detrazioni fino al 50% di quanto versato, una forte riduzione per il riscatto della laurea, il bonus di 9 o 18 mesi per le mamme con figli, l’aumento dei coefficienti di trasformazione, l’erogazione entro sei mesi del TFR/TFS per i dipendenti pubblici e una tutela economica per chi è già pensionato non possono e non devono essere rimandati all’anno prossimo ma affrontati da subito ed approvati entro questo 2023.

Alle OO.SS. che da troppo tempo sono latitanti il gruppo UTP chiede di “sporcarsi le mani” organizzando manifestazioni su tutto il territorio nazionale su una tematica quella della previdenza importantissima per la vita dei cittadini da troppi anni delusi ed ingannati dai vari Governi che si sono succeduti dalla pubblicazione della legge Fornero in poi.

Un atto concreto, dunque, ora, è firmare la petizione del gruppo UTP https://www.change.org/p/proposta-riforma-pensioni più firme ci saranno più possibilità si avranno di avere una legge equa, duratura e strutturale. È doveroso farlo per noi e per il futuro dei nostri figli

Concordate con le richieste del gruppo UTP, nel caso avete già firmato o firmerete la petizione? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.

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34 commenti su “UTP e la proposta di riforma pensioni: dove firmare?

  1. Firmato! L’unico problema è che Change.org si attacca “come una cozza” con mille altre petizioni 😆 (non sempre condivisibili…). Ad ogni modo spero si raggiungano numeri degni di nota.

    Giuseppe, cl. 1960

    1. Sveglia, firmate, non vedo commenti…. ma dove sono quelli che scrivono sempre e le donne ?forza e coraggio, la Utp potrebbe essere la salvezza!

  2. Visto che la mia mail di ieri non è stata ancora pubblicata , ci provo di nuovo per dire a tutti che ho firmato e che invito tutti a farlo- il dr. Marino col gruppo Utp sta compiendo un atto importante per tutti noi, cercando di far breccia in questo governo che sta prendendo distanza giorno dopo giorno dal problema pensionistico, così come i sindacati che ieri, per voce di sbarra, stanno valutando la mobilitazione per la riforma fiscale- bene caro Sbarra, ma perché voi tre della triplice fino ad ora avete dormito per riformare la fornero ed attuare la flessibilità? Non potevate decidere la mobilitazione per riformare la fornero? Ora ci sta pensando l’UTP e per voi è un’altra sonora sconfitta miei cari Landini Sbarra e Bombardieri.

  3. carlo cl1960
    Egregio Dr. Marino, sarebbe a me (come probabilmente a molti altri che intervengono in questo sito), estremamente gradito e sicuramente proficuo, poter approfondire alcune considerazioni, sul tema pensioni, direttamente con Lei.
    Quello che suscita in me perplessità, è il fatto di scambiarci tutti, tramite questo sito, inclusa la Sua partecipazione, lamentele, impressioni, idee che, sebbene con i migliori propositi ed auspici, rimangono tuttavia una tristissima quanto inefficace “lettera morta”.
    Non ho traccia, salvo mia disattenzione, di iniziative concrete e pubbliche, che siano possibilmente orientate a dare concreta risonanza sul tema pensioni e soprattutto che espongano chiaramente al “pubblico ludibrio”, le immense …………………… (omissis sul termine che vorrei usare), che TUTTI i Governi hanno perpetrato in questi decenni sul sistema pensionistico, non ultimo, gli evidenti caratteri di incostituzionalità (più volte evidenziata in questo forum), della formulazione di “quota 103”. Ma non è la sola; fanno buona compagnia Q100, Q102 e OD.

    Posto che, lo ribadisco per l’ennesima volta, giornalisti (in varie trasmissioni televisive) e presunti esperti in materia, si guardano bene dal “denunciare” questi misfatti, quanto meno nei loro caratteri essenziali e sostanziali, si dovrebbe cercare di dare voce concreta (intendendola ovviamente pubblica) e “colore” (quindi consistenza fisica) a questo sito affinché non rimanga solo una sterile partecipazione tramite una tastiera da pc.
    In riferimento alla proposta UTP, che ho letto poco fa, è sicuramente condivisibile, ma a mio avviso andrebbe meglio esplicitata ed approfondita nei caratteri essenziali (onde evitare incomprensioni e difetti di chiarezza).
    Del ché, in qualsiasi modo e con qualunque mezzo, si dovrebbe portare, con pervicace insistenza, all’attenzione di tutti.
    I sindacati sono da anni assolutamente inermi ?? Si faccia portavoce il Gruppo UTP organizzando incontri e manifestazioni di piazza affinché “qualcuno” si degni di ascoltare.
    Se non si fa questo non si raggiungerà alcun risultato.

    Nell’auspicio di una Sua risposta, un saluto a Lei Dr. Marino ed ai gestori del sito, Sig.ra Erica in primis.
    carlo cl1960

  4. Scusate forse non ho letto con attenzione la parte sottostante ai 14) punti; la risposta al mio precedente quesito è questa:
    “Oltre 41 anni che sono necessari non sufficienti, portare l’età ordinaria a 66 anni. Si potrebbe fare anticipare fino a 4 anni, con una penalizzazione di 1,5% per ogni anno di anticipazione rispetto ai 66.”
    Quindi si parte sempre dai 41 anni di contribuzione.
    Attendo conferma
    grazie
    saluti

    1. fabio, da quello che ho capito io c’è sia il discorso dei 66 anni sia il discorso dei 41 indipendentemente dall’età; inoltre uscita a 62 anni con penalizzazione del 1,5% per ogni anno dai 66 ai 62 e incentivi per chi resta dai 66 ai 70 anni; almeno io l’ho capita così; saluti a te, al dott. Marino e ai gestori del sito

      1. Caro Paolo Prof, la proposta UTP prevede penalizzazioni! Come si può pensare che uno voglia le penalizzazioni? Già è un disastro il sistema pensionistico che abbiamo e vogliamo cambiarlo in peggio? Sono perplessa. Un caro saluto Lilli Reolon

        1. cara lilli; nessuno vuole penalizzazioni ma il problema è un altro: se ti dicono che hai una penalizzazione dell’1,5% all’anno uno si fa i suoi calcoli e dice: mi conviene oppure no? le alternative sono: legge fornero; o come avrebbero in mente: tutto contributivo perchè il loro obiettivo è fregarti la parte retributiva; oppure niente fino ai 67 anni; le scelte sono misere; saluti a te e ai gestori del sito

  5. Scusate forse non ho letto con attenzione la parte sottostante ai 14) punti; la risposta al mio precedente quesito è questa:
    “Oltre 41 anni che sono necessari non sufficienti, portare l’età ordinaria a 66 anni. Si potrebbe fare anticipare fino a 4 anni, con una penalizzazione di 1,5% per ogni anno di anticipazione rispetto ai 66.”
    Quindi si parte sempre dai 41 anni di contribuzione.
    Attendo conferma
    grazie
    saluti

    1. Assolutamente no. Bastano 62 anni per andare in pensione non servono i 41 anni. Le due possibilità sono alternative.

  6. Leggo dai punti della proposta UTP dal sito https://www.change.org/p/proposta-riforma-pensioni :
    7) Flessibilità in uscita anticipata a partire da 62 anni di età, con penalizzazione del 1,5% per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 anni.
    8) Analogamente alla flessibilità di uscita anticipata possibilità di restare al lavoro oltre i 66 anni e fino a 70 con un incremento del 1,5% annuo.
    La penalizzazione (se prima dei 66) o l’incremento (se dopo i 66 e fino ai 70) non sono legati ad un numero di anni di contributi che bisogna comunque avere? E’ così? Qualcuno mi può spiegare meglio?
    Grazie
    saluti

    1. caro fab 60; ti faccio alcuni esempi: la persona che a 64 anni ha 38 anni di contributi: non ce la fa più e con questa proposta riesce ad andare in pensione con una penalizzazione del 3% ; c’è quello che ai 41 anni ci arriva: nessuna penalizzazione visto che ha raggiunto i 41 anni di contributi; c’è la persona di 66 anni che si sente in forza e vuole continuare a lavorare: incentivi; io almeno l’ho capita così; saluti a te, al dott. Marino e ai gestori del sito

  7. Sono sostanzialmente d’accordo con la proposta UTP. Anche se mi sembra troppo ambiziosa per essere recepita nel 2024.
    Mancano anche le Casse obbligatorie non INPS. Per chi ha sistemi “misti”, dovrebbe esserci la possibilità di pro quota anche per l’eventuale pensione anticipata. Farei anche diverse penalizzazioni tra gli ultra60enni occupati e quelli a spasso. Dovrebbe esserci anche un piano “B” da introdurre già dal 2024.
    Che poi consisterebbe nel poter uscire comunque dai 64 anni con penalizzazioni più elevate, tipo 2% per chi lavora. Dulcis in fundo, un piano “C”, che preveda la possibilità di uscire a 62 anni, senza alcun tipo di aggravio teorico per INPS.
    Mi scuso se non ho capito qualcosa che già preveda il piano UTP.

  8. Io ho firmato e mi auguro che tanti lo facciano, perché la proposta Utp è la nostra speranza e la nostra soluzione , per avere il diritto di uscire dalle gabbie in cui ci hanno rinchiuso da anni, per pagare le pensioni altrui , specie chi la prende da più di 40 anni- mi auguro che il gruppo Utp organizzi presto una manifestazione per far sentire e capire il grosso disagio di noi prigionieri del governo, che non vede e non sente , così come il sindacato che volta la faccia dall’altra parte.

    1. Sergio, perché tagliare la pensione che è già una miseria con il contributivo o anche col misto? E’ colpa nostra se hanno dato le baby pensioni e si pagano ai politici prebende inusitate? Perché dobbiamo patire noi? Un caro saluto. Lilli Reolon

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