Quale futuro attende le Pensioni (anticipate e non) in Italia?

Il sistema previdenziale italiano è stato oggetto di numerose riforme nel corso degli ultimi decenni, al fine di garantirne la sostenibilità finanziaria a lungo termine. Tuttavia, nonostante questi interventi, il sistema delle pensioni in Italia rimane ancora oggi oggetto di dibattito e preoccupazione per il futuro.

Riforma Pensioni in Italia i problemi: Invecchiamento della popolazione e scarse nascite

Una delle principali sfide che il sistema previdenziale italiano dovrà affrontare nei prossimi anni è quella dell’invecchiamento della popolazione. Con il progressivo aumento dell’età media della popolazione, il numero di pensionati è destinato a crescere, mentre il numero di lavoratori attivi che contribuiscono al sistema previdenziale diminuirà.

Ciò rappresenta un problema sia per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria del sistema, sia per quanto riguarda la possibilità di garantire una pensione adeguata a tutti i cittadini. L’aumento dell’aspettativa di vita e al calo delle nascite, stanno mettendo a dura prova il sistema previdenziale.

Per far fronte a questa sfida, le autorità competenti hanno adottato diverse misure, tra cui l’aumento dell’età pensionabile e il rafforzamento dei requisiti di anzianità contributiva. Tuttavia, queste misure hanno sollevato non poche critiche, sia da parte dei lavoratori che temono di dover lavorare fino a età avanzate, sia da parte di coloro che sostengono che tali misure potrebbero penalizzare i lavoratori con carriere lavorative discontinue o svantaggiate, come ad esempio le donne.

I problemi futuri a cui far fronte nel mondo delle Pensioni anticipate

Inoltre, con l’avvento dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione, c’è il rischio che molti lavori possano essere automatizzati o sostituiti da macchine, mettendo a rischio la stabilità economica di molti lavoratori. In questo senso, sarà importante garantire una protezione adeguata a chi perde il lavoro a causa della tecnologia e assicurare che il sistema previdenziale possa far fronte a queste sfide future.

In conclusione, le prospettive future delle pensioni in Italia sono incerte e dipenderanno dalle scelte politiche che verranno prese nei prossimi anni. Sarà importante trovare soluzioni eque e sostenibili per garantire la possibilità di accedere alla pensione ai lavoratori, ma con uscite anticipate che siano sostenibili per le casse dello stato pur erogando assegni dignitosi e pensioni non troppo basse. La sfida è iniziata già da alcuni anni ma la soluzione ancora sembra lontana. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti qui di seguito!

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34 commenti su “Quale futuro attende le Pensioni (anticipate e non) in Italia?”

  1. Prima o poi qualcuno dovrà spiegarci perché la sostenibilità del sistema è un valore che va tutelato solo quando si chiedono pensioni dignitose ad età ragionevoli (non concesse perché il loro riconoscimento “non sarebbe sostenibile” ) mentre non conta nulla quando si buttano i soldi in marchette opinabili come il bonus psicologo, il bonus monopattini, IRPEF al 15% fino a 85000 euro per certe categorie…

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  2. Credo che il “sistema” pensionistico italiano rappresenti quanto di meno equo , solidaristico e comprensibile esista nel panorama europeo.Troppe formule di uscita, troppe differenze tra chi non ha versato nulla e riceve comunque qualcosa e chi ha dato sin troppo e si trova “ un tetto massimo”.A distanza di qualche anno abbiamo avuto quota 102/103/104 e quota 103 che ha dei limiti pari a 5 volte la pensione minima, rappresentando questa una violazione palese del principio di uguaglianza.Debbo anche ricordare i baby pensionati con 14/19/24 anni sei mesi ed un giorno (anni 70) o gli esodi anticipati per cui a 62 anni oggi si può essere pensionandi con quota 41 con tetto, pensionati con quota 100 da un paio di anni senza il limite dei 41, esodati all’80 per cento dell’ultimo stipendio o addirittura lo stesso trattamento da meno di 5 anni o in pensione da 8/10 anni con l’80 per cento e 35 anni di contributi?Sorvolo su tutte le altre forme , una vera Babele, e mi consola solamente che molti lavoratori autonomi percepiscano più o meno quel che hanno versato.Temo che la Fornero anticipata venga abolita e ciò sia peggio della riforma in cantiere per il 2024 perché il tetto, per legge, si può mettere anche sulla nuova quota 41 senza limiti di età cui verranno sicuramente messi dei paletti.Quota 103 di fatto è una sorta di patrimoniale sulle pensioni a fronte di contributi regolarmente versati quando invece avrebbe dovuto essere semplicemente
    attualizzato l’ammontare del trattamento in cado di adesione a tale formula, palesemente illegittima perché incostituzionale.Mi raccomando non toccare mai la ricchezza mobiliare(dai lo 0,2 per cento di bollo è ridicolo) , i grandi patrimoni e le aliquote sulle successioni!

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    • Buongiorno Giampiero.

      Condivisibile tutto il commento, tralascerei di discutere dello 0,2%, un regalino anche questo del 2012.
      Sono sempre imposte che colpiscono chiunque.
      Altrimenti ci ritroviamo a discutere di quanto oggi non sia stato corretto lo sconto sulla benzina perché va a favore anche di chi fa il pieno con la Ferrari.
      Se ci guardiamo attorno troveremo sempre qualcuno che è più ricco o più povero di ciascuno di noi che qui commenta; una conseguenza, a mio parere, della regole economiche del villaggio globale in cui viviamo.
      Speriamo solo che non si tratti di un immenso: schema PONZI.

      Saluti

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  3. E se si cambia totalmente.Piu nessuna trattenuta su busta paga.Ti rimane tutto a te lavoratore ma io come stato non voglio sentire parlare ne di salute ne di pensione.Io ci metterei la firma perché a spanne nel 2022 compreso conguaglio di fine anno ho pagato circa 10000 Mila euro.Bella somma per gestire la mia pensione futura la mia salute

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    • Non ho capito quanto hai pagato di contributi ma, per esperienza personale plurima, una casa di riposo privata costa tra gli 80 e i 100€/giorno in zona conveniente. La permanenza media è tra i 7 e i 10 anni. Importante per sostenere la spesa fu il gettito continuo della pensione, senza una Caporetto. Prima di rompere i meccanismi solidali ci penserei, non ci sono a caso.

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  4. Assegni dignitosi e pensioni non troppo basse ?! PENALIZZAZIONI, FLESSIBILITÀ ?! .. DOPO 42, 43 ANNI ? Non scherziamo ! A noi al lavoro dai primi anni 80 ci hanno cambiato le carte in tavola già troppe volte ! Le pensioni non sono una gentile concessione, ma un sacrosanto diritto di riavere indietro quanto si è pagato dopo una vita intera di versamenti. Ora voglio proprio vedere che mi si dica che non ci sono sufficienti risorse ! … Ovvero .. andare a verificare che i nostri soldi affidati a uno Stato “ladrone” in realtà sono già stati derubati, fagocitati .. da indecenti meccanismi di assistenzialismo e altri infiniti “mangia mangia” ??? ATTENZIONE

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  5. L’unica riforma equa e plausibile per le pensioni, consiste nell’abbassare l’età e il monte contributivo per tutti. Ovviamente con delle eccezioni che siano giustificate. E dare la possibilità agli ultrasessantenni, che secondo il governo non sono occupabili, di andare in pensione anticipatamente con delle decurtazioni. Ricorda che l’aspettativa di vita si è ridotta drasticamente dopo il covid. Il resto sono chiacchiere da bar.

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  6. Come sostengo da sempre, è assolutamente necessario dare la possibilità, a chi lo desidera, di andare in pensione partendo da un’età minima, equa e flessibile, che possa essere a disposizione di tutti. A mio avviso, tale giusta età è 62 anni, con un minimo di anni di contribuzione che non può essere superiore ai 35 anni. Poi, se un lavoratore non è intenzionato a pensionarsi, magari perché il proprio mestiere a lui piace, oppure perché ambisce ad una pensione più alta, faccia pure. Le varie e proposte Rizzetto, Damiano, UTP, ecc.,,, sono tutte fattibilissime e ottime e dovrebbero essere fatte proprie da governo e sindacati. È ovvio che, per essere finanziariamente sostenibili da parte dello stato, devono prevedere una minima penalizzazione economica a cui il pensionando decidere liberamente di andare incontro pur di andare in pensione ad una età decente. Ciò che invece ritengo anacronistico e non più accettabile, invece, è che le donne possano andare in pensione prima degli uomini. Si tratterebbe di una scelta puramente ideologica che spero il governo decida di non fare. Sia per una questione di bilanci, sia per una scelta di equità e di rispetto della Costituzione.

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    • E’ come hai detto: l’unica riforma giusta è quella che permetterebbe a chiunque di pensionarsi raggiunto un minimo di età “decente”, tipo appunto 62 anni. Io trascurerei il paletto degli anni contributivi legando l’assegno percepito alla quantità effettivamente versata.

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      • Il problema però sarebbe che se uno si può pensionare con i contributi che vuole, a lungo andare, lo Stato dovrà intervenire per permettergli di vivere una vita decente poco al di sopra della soglia della povertà. Hanno alzato a 600 euro la pensione minima sociale di chi non ha mai versato neanche un contributo e se continua di questo passo, facendo un esempio, un domani una pensione sociale raggiungerà il livello di una pensione OD con 35 anni di contributi versati. Una donna a quel punto potrebbe chiedersi: ” Cosa ho versato a fare tutti quei contributi se poi chi non ha mai versato nulla prende tanto quanto me ? ” Capisco la solidarietà, ma non la presa in giro.

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        • Il problema di chi vuole andare in pensione in età “giovane” tipo 60 anni o poco più normalmente è legato alle situazioni contingenti: salute, lavoro mancante, problemi famigliari, etc…
          Per questo lasciare scegliere quando collocarsi a riposo è una scelta civile secondo me. Bisogna pensare che una persona che arriva a 60 anni lavorando un minimo di contributi l’ha versati a meno che non sia una casalinga o che abbia lavorato in nero, per cui uno potrebbe avere 30 anni di contributi, magari “renderanno” poco sotto il profilo dell’assegno netto ma perché “condannarlo” a ulteriori 10/15 anni di lavoro?

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        • Infatti! Vista la serietà nella gestione del welfare da parte dello Stato, se tornassi indietro sai cosa farei? Lavorerei in nero senza versare nessun contributo. Alla fine mi ritroverei con centinaia di migliaia di Euro investite nel mercato e potrei anche rinunciare alla miseria che mi elargisce lo Stato!

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        • E già, eppure qualcuno …….dopo aver spinto il paese ….. alla legge monti-fornero…… ha promesso di portarle a 1.000,00 euro …… …… è dal 1998 che promette (poi imitato da altri……) …….ed ha smantellato con le sue “promesse” e relative squallide realizzazioni il sistema …….. fino alla draconiana (e non per tutti) legge monti-fornero per alcuni aspetti necessaria ……………. e dopo decenni di governi da repubblica delle banane e pdc che insultava la Merkel e quindi la Germania……. inevitabile…… con lo spread …….. galoppante.
          In ogni caso con quella legge (2011) e la precedente sacconi (non ricordo l’anno) hanno creato un sistema di aumento progressivo ed a rate, dei requisiti minimi, quasi silente e sicuramente non ben inteso…. da molti italioti e nemmeno dalla maggioranza parlamentare del 2011….che ha votato quella legge (pdl e pd….. oggi ancora in parlamento e/o al governo con altre sigle politiche) correlato “quasi automaticamente” all’aspettativa di vita non solo dell’età ….. ma anche del periodo contributivo minimo, (nel 2019 parzialmente modificato e con limiti congelati fino al 31/12/2026 dal governo Conte1-min Di Maio con provvedimento ministeriale Lavoro e Mise), e per essere chiari degli anni e dei mesi di contributi versati all’ Inps) ……. tra l’altro unico ambito differenziato in base al sesso ….
          Per essere ancora più chiari nel 2010…… con 40 anni di contributi andavi in pensione ……maschio o femmina …….senza distinzioni = “quasi” per tutti.
          Nel 2012 ….. 40 anni per le donne …… 41 anni per gli uomini
          Dal 2013 al 2018 sono aumentati senza se e senza ma ….. governi letta, renzi, gentiloni….. di ulteriori 25 mesi.
          Oggi per uomini 42 anni e 10 mesi di contributi + 3 mesi di finestra
          per donne 41 anni e 10 mesi di contributi + 3 mesi di finestra
          Nel 2013 damiano del pd dopo aver votato la monti-fornero…..ha predisposto un progetto di legge …….. che non è mai arrivato in parlamento……. poi le legaiole promesse e le conseguenti parziali e squallide “realizzazioni” da giochi del lotto con ambi a tempo ……
          Premesso che chi ha già versato 41 e 42 anni di contributi previdenziali ….. ha pagato per oltre 40 anni …… i pensionati precedenti ….. comprese le pensioni sociali, le indennità di accompagnamento……
          Forse sarebbe stato più credibile ed onesto iniziare nel 2023 a ridurre ai “pensionandi” di cui sopra di 4 mesi i contributi necessari come di seguito:
          per uomini 42 anni e 6 mesi di contributi + 3 mesi di finestra
          per donne 41 anni e 6 mesi di contributi + 3 mesi di finestra
          ed invece ambi da lotto …… parziali e sempre più divisive ed ancora promesse ……… fino a quando crederemo ancora ?????
          A questo punto ….. pagarli per stare fermi……. magari sempre meno…… 600 persone “nominate” da 5/6 segreterie “politiche”……….
          Nel 2011 erano circa 1.000 ……ed hanno votato con maggioranza assoluta senza se e senza ma ….. la monti-fornero
          Ha ancora senso andare a votare???

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    • Esattamente, questa sarebbe vera giustizia!
      Ragionamento intelligente e logico, per quanto semplice ed equo, che dovrebbe essere il cardine della controriforma e parità di genere.

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    • Buongiorno Franceso B.

      FATTIBILISSIMO!!!!

      Le mie, le sue, le altre, concorderà che sono libere opinioni.
      Di fattibilissimo esiste solo quanto: GIUSTIFICATO DAI CONTI; conti che non credo dispongano tutti, da noi fino ai più o meno illustri che qui scrivono.
      Dove per conti, tendenze, previsioni, intendo nel loro insieme, quelli/e dell’intera nostra nazione a sostegno del termine FATTIBILISSIMO.
      Carta canta si dice, e vedo che la stessa Europa deve giustificarli, i CONTI, proiettandoli al 2070.

      Io penso che una rivoluzione del sistema pensionistico debba tener conto del mondo del lavoro e che tutto questo ovviamente non lo si possa fare da una notte al giorno successivo. A meno che qualcuno non decida che il problema della sostenibilità del sistema pensionistico si risolva calcolato/ricalcolato per tutti e da subito l’importo con il metodo contributivo.
      Ma forse non basterebbe, e allora si decida anche che, trascorsi 20/30 anni di percezione dell’assegno, la si riduca ulteriormente.

      Non dubito però anche sulla validità del concetto che: “poche persone sfuggono alla seduzione del denaro” sia chi ne ha poco sia chi ne ha molto.

      La vedo dura.

      Saluti

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  7. Perché si parla di longevità, come fosse una cosa brutta , ma non è lo scopo della Vita , viverla o no..abbiamo solo tempo, è lo sprechiamo ad ascoltare gente stupida che non sa neanche cosa dice . La tecnologia e più efficiente della manodopera, è ora di massificarla invece di sentire aziende che forniscono un servizio sociale per tenere le persone impegnate, dimentichiamo il sistema paralizzante del lavoro, siamo in un paradigma diverso, possiamo crea abbondanza su questo pianeta è acceso all ‘abbondanza. Stiamo diventando tutti idioti, come il film idiocracy ..se dobbiamo parlare di lavoro, facciamolo su noi stessi..E finiamola con sta povertà, uno è povero per mancanza di denaro non di risorse, ma in un sistema di truffa monetaria, come disse il fisico Maurice Allais, premio Nobel per l’economia nel 1988, amava ripetere questa frase sulla moneta creata dal nulla dalle banche: “L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. Quindi sentire ancora politici e compagnia teatrale dire che non ci sono i fondi per questo o quello, e una bugia .oggi si creano con un click all infinito…un alternativa c’è a questo pianeta malato, vi invito alla visione del venus project di Jacque Fresco ingeniere futuristico sociale, troverete tutte le risposte. La domanda che dovrebbe farsi la gente è: abbiamo le risorse per dare beni e servizi ecc a tutti, non i soldi, con la carta colorata non costruisci nulla, se non hai a disposizione le risorse..è logica.

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  8. Il Dott. Perfetto ha pienamente ragione: solo chiedendo alle aziende, pubbliche e private, di versare contributi ai fini pensionistici per l’utilizzo dei robot e dell’intelligenza artificiale che stanno progressivamente sostituendo le persone in molti settori produttivi si potrà davvero rendere equo e sostenibile il sistema. Purtroppo una simile “controriforma” positiva richiede un’ apertura mentale ed una visione innovativa della società del futuro che non appartengono agli attuali attori politici e sindacali rivolti invece al miope mantenimento dello status quo. Forse solo la costituzione di un nuovo movimento di opinione e politico-sindacale “dal basso” potrà indurre a questo radicale cambiamento!

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  9. Finché a governare sarà il WEF e non gli squallidi politici che funzionano semplicemente come teste di legno, non decidono nulla (anche perché, per lo più, del tutto inetti ed incapaci),si prendono insulti e maledizioni da tutti in cambio di laute prebende, confidando sul fatto che mai si passerà all’azione nei loro confronti, scordiamoci un qualsiasi intervento finalizzato a migliorare le condizioni di vita della gente comune. Dunque inutile cullarsi nell’illusione che possa mai vedere la luce una qualsivoglia riforma pensionistica razionale, equa e sostenibile. A proposito di sostenibilità (termine mai come oggi abusato), per favore smettiamola di raccontare la favola del denaro limitato, del non ci sono i soldi: c’è una montagna di liquidità in giro per il mondo, il denaro si crea dal nulla, lo creano le banche centrali e lo stesso sistema bancario privato, di denaro ce n’è troppo, il problema è la finanziarizzazione dell’economia, lo scollamento tra economia reale e finanza, l’aver creato un mostro, la finanza, il cui appetito insaziabile di profitti ha portato alla crescita smisurata di ogni tipo di mercato, dove è solo la speculazione a farla da padrone. Pochi ricchi, anzi ricchissimi, e una platea enorme di poveri cristi, con diverse sfumature di condizione personale, in maniera tale che ci si possa dividere anche tra di noi, mentre loro se la ridono : il mondo è sempre andato così, sono le minoranze organizzate (ovviamente i ricchi, anzi ricchissimi) che dominano, la stragrande maggioranza della popolazione non conta nulla, se serve la si lascia vivere, altrimenti si fa in modo di sopprimerla o di contenerne in qualche modo l’espansione. Per finire, per cortesia, anche su questo sito, così meritevole per altri versi, gradirei non si continuasse a propalare la bufala relativa all’aspettativa di vita in continua e inarrestabile crescita, per lo meno nel nostro Paese. È lo stesso ISTAT a certificare una diminuzione delle attese di vita negli ultimi anni, scenario destinato inevitabilmente a peggiorare stante la situazione socio-economica-sanitaria così abilmente determinata da tutti i governi succedutisi negli ultimi trent’anni .
    Ringrazio per l’ospitalità!

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    • Buongiorno Mariano.

      WEF e che sarà mai?
      Finalmente un sassolino in questo mare di lamenti.
      Dottor Perfetto … cosa ne pensa di un tentativo di allargamento “educato” del pensiero verso temi economici forse poco qui dibattuti!!

      Saluti

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    • Sig. Mariano, ha toccato molti punti interessanti che meriterebbero davvero di essere tutti esplosi. Ma mi limiterò solo ad alcuni.

      Il denaro, più che da nulla, proviene dal futuro.

      Quando la banca concede il prestito di 120mila euro a Tizio, non fa altro che scrivere (oggi si direbbe “digitare”) in un registro tale somma che, pertanto, si chiama “moneta scritturale”. I 120mila euro non esistono nel momento in cui vengo erogati, ma, mese dopo mese, Tizio restituisce alla banca mille euro, e dopo 12 mesi avrà restituito alla banca 12mila euro, e dopo 10 anni avrà restituito alla banca l’intera somma di 120mila euro che aveva ricevuto 10 anni prima (a tale somma, ovviamente, occorre aggiungere gli interessi).

      In sostanza, la banca ha dato a Tizio soldi che non c’erano, ma che ci sarebbero stati dopo 10 anni (grossomodo il concetto è questo).

      Il credito, quindi, è un modo per creare moneta “dal nulla” nel presente, prelevandola a poco a poco nel futuro quando viene in esistenza. Senza credito non sarebbe possibile fare investimenti, comprarsi un’automobile, costruirsi una casa.

      È vero che c’è uno scollamento tra economia finanziaria (titoli, obbligazioni, certificati, derivati) ed economia reale (produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi). In economia reale la moneta è un mezzo di scambio, serve per essere scambiarla con un bene; in economia finanziaria la moneta funge da riserva di valore, e si accresce tramite interessi. Tale accrescimento di moneta tramite interessi mi fa pensare alla cellula che si moltiplica con continuità senza mai arrestarsi, e che noi chiamiamo “cellula tumorale”.

      L’economia finanziaria è parte integrante (anzi, dominante) del nostro sistema economico. Occorrerebbe porre l’economia reale al riparo da turbolenze dei mercati finanziari, creare cioè un argine all’esondazione della finanza (della speculazione, in primis) sull’economia reale, creare una sorta di “Mose monetario” per attutire l’impatto potenzialmente devastante dell’economia finanziaria sulla economia reale.

      Per quanto riguarda la “sostenibilità”, il Governo italiano potrebbe essere in grado di rendere “sostenibile” qualsiasi cosa, qualora fosse nelle condizioni di emettere moneta. Ma, come sappiamo, l’Italia non è “emettitrice” di moneta, il cui compito spetta alla Banca Centrale Europea (ma anche alle banche commerciali tramite il credito). Il Governo italiano è “utilizzatore” di moneta (alla pari di famiglie e di imprese) e quindi per ottenere il fabbisogno di denaro necessario per la spesa pubblica (qualora non siano sufficienti le entrate tramite accise, imposte, tasse, IVA) deve chiederlo in prestito tramite emissione di titoli di Stato (Buoni Ordinari del Tesoro, Buoni del Tesoro Poliennali, ecc.). Su tali prestiti lo Stato paga gli interessi, che sono tanto più alti quanto più è alto lo spread. Gli interessi vanno ad alimentare il debito pubblico.

      Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, è difficile non tenerne conto, non tenere presente dell’allungamento della vita, di una piramide demografica con un vertice largo (molti anziani rispetto ai giovani) e una base stretta (pochi giovani rispetto agli anziani). Se non ci sono sufficienti giovani al lavoro che “sostengono” gli anziani in pensioni, la piramide sociale crolla.

      Effettivamente, come dice lei, sig. Mariano, a causa (o in virtù, dipende dai punti di vista) della pandemia, l’ISTAT ha provveduto a certificare la riduzione dell’aspettativa di vita. La pandemia ha reso anche meno largo il vertice della piramide demografica, rendendo il sistema previdenziale “più sostenibile”.

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      • Dottor Perfetto, lei è stato semplicemente…perfetto! In effetti il punto centrale è rappresentato dalla mancanza di sovranità monetaria, uno Stato costretto a prendere in prestito il denaro che gli serve per fare appunto lo Stato, non è tale. Lo Stato, nonostante le farneticazioni neoliberiste, è , o dovrebbe essere, il primo motore dell’economia di un Paese, se non crea moneta come può svolgere tale primaria funzione? La verità è che uno Stato senza sovranità monetaria è sottoposto all’usura dei prestatori di denaro (BCE nel nostro caso) come un povero cristo qualsiasi finito nelle mani degli strozzini! Comunque, Dr Perfetto, la ringrazio per la mirabile sintesi operata, Lei , lo ribadisco, è stato davvero tecnicamente perfetto. Grazie dell’attenzione e come sempre dell’ospitalità.

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      • Considerato che l’Istat ha certificato una riduzione dell’aspettativa di vita, dovrebbero essere ridotto almeno di alcuni mesi il limite di 42 anni e 10 mesi per accedere alla pensione cosiddetta anticipata !

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  10. Ottimo articolo del Dott. Stefano Rodinò, che sintetizza molto bene la situazione previdenziale italiana:
    – Cause: invecchiamento della popolazione, e scarse nascite;
    – Effetti: aumento dell’età pensionabile, e rafforzamento dei requisiti di anzianità contributiva.

    All’orizzonte, nell’immediato futuro, si intravedono:
    – Minacce: lavori automatizzati, e lavoratori sostituiti con macchine;
    – Rischio: instabilità economica dei lavoratori, e della nazione;
    – Contromisure: “soluzioni eque e sostenibili per garantire la possibilità di accedere alla pensione ai lavoratori, ma con uscite anticipate che siano sostenibili per le casse dello stato pur erogando assegni dignitosi e pensioni non troppo basse”.

    Le soluzioni sembrerebbero esserci: Tridico, Rizzetto, Damiano, Raitano, UTP. Soluzioni sulle quali si è molto discusso anche su Pensionipertutti e che quindi sono note ai Sindacati, ai politici, al Governo.

    Cosa impedisce l’attuazione di tali soluzioni? Affermare che “mancano risorse”, o manca la “volontà politica”, o “perché ce lo chiede l’Europa” non sembrano risposte convincenti.

    Forse, si cercano soluzioni a invecchiamento della popolazione e a scarsità di nascite (come fa la Riforma Fornero), mentre invece si dovrebbero cercare soluzioni a lavoro automatizzato e alla sostituzione dei lavoratori con le macchine (cosa di cui si è parlato già nel 2017 alla Camera dei Deputati, ma che è rimasta lettera morta).

    Personalmente sono convinto che se si affronta il problema dell’automazione, ovvero della sostituzione dell’uomo con la macchina, si risolve anche il problema delle pensioni, ovvero della sostituzione del lavoratore anziano con un lavoratore giovane. Occorre inquadrare bene tale scenario.

    Un tale approccio porterebbe a concepire una “Riforma Fornero al contrario”, ovvero ad una “Controriforma Fornero” (attribuendo alla parola “controriforma” valenza positiva).

    Laddove la Riforma Fornero mette al centro la nazione che invecchia (e di conseguenza l’invecchiamento dei lavoratori), la Controriforma Fornero mette al centro la nazione che ringiovanisce (e di conseguenza il ringiovanimento dei lavoratori tramite il ricambio generazionale).

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  11. Buon pomeriggio! Mi auguro che le scelte politiche che verranno adottate nei prossimi anni dalla classe politica, garantiscano ai futuri pensionandi una pensione equa e dignitosa. Auguro a tutti un sereno 2023!

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  12. Buongiorno come si dice e” Caduto il Palco “ce poco da fare ci dicono quello che vogliono e fanno quello che li pare , hanno tolto denari ai più vulnerabili per dare a chi non ne ha Bisogno(squadre di Calcio pensioni d’ oro )
    si e sempre andati in pensione o con gli anni di contributi ,oppure con gli anni di età .. dopo 40 anni di Lavoro consecutivo trovatemi voi in futuro chi potrà lavorare tano cosi …

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  13. Le pensioni sono come le galline nel pollaio e chi le controlla sono le volpi..
    Privatizzare ? dare i nostri soldi ai privati ? la stessa cosa…

    Tagliando la sanita’ pubblica, e altri servizi pubblici, si avra’ la progressiva diminuzione dell’età media della popolazione, il numero di pensionati è destinato a diminuire.

    Rispondi
    • Buongiorno max.

      Bella questa.
      Una volta si diceva che i lavoratori sono dei polli racchiusi in un pollaio che starnazzano sui loro diritti.
      Ora abbiamo le volpi che lei cita che ci guardano e ci informano attraverso la rete che siano il fanalino di coda dei paesi OCSE (la benedetta organizzazione che c’ispeziona le pulci tutti i santi giorni), anche in quanto a partecipazione a fondi pensione.

      Ci dicono che l’Olanda (uno dei primi della classe, inutile negarlo), ha un buon 90% dei lavoratori obbligati ad aderirvi e, di questi, un 30% forse dei retributivamente parlando più ricchi, aderisce a un ulteriore fondo privato; immagino si tratti di quello che va sotto il nome di terzo pilastro.
      Fondi olandesi ovviamente, notoriamente a capitalizzazione che, rapportati in valore al PIL, sembrano essere per cifre quasi doppie.
      Un bel business si direbbe … se la Borsa tira per una quarantina d’anni.
      Ma la storia ci dice che gli olandesi sono abituati da tempo a questo, da quando trafficavano in bulbi di tulipani.

      Dove sta la differenza se raffrontata a noi? Sta nel fatto che i loro datori di lavoro sono tenuti a versare un misero 5% di contributi al fondo obbligatorio gestito dallo Stato, il resto immagino sia stipendio.
      Questo è un esempio lampante della regola fondamentale del sistema economico occidentale … meno Stato e più Mercato.

      Saluti

      Rispondi
  14. Buongiorno, la proposta utp, venendo dal basso, non sarà presa in considerazione perché ne sindacati ne governo potrebbero spacciarla come propria, così come la Tridico che già era stata snobbata dai suoi stessi compagni di partito. Siamo nelle mani di un insieme di incompetenti che, anche per colpa nostra che ci lamentiamo solo con la tastiera, faranno in modo di peggiorare persino l’odiata Fornero. Ci aspetta un altro anno di incavolature. Auguri a tutti

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  15. Deve essere messo in piedi un sistema equo e per fare questo bisogna per forza mettere mano alle pensioni d’oro, bloccando le rivalutazioni e perchè no….. dare anche un taglio- cosi facendo si risparmiano soldi per far uscite noi altri, che altrimenti saremo condannati a lavorare in eterno per mantenere chi sta in pensione da 30-40 anni- e poi assolutamente bisogna attuare la flessibilità in uscita con piccole penalizzazioni magari, ma dando la possibilità di uscire prima , per chi lo desidera per mille motivi- poi ci sta sempre la proposta Utp che è la soluzione per tutti , studiata e analizzata in maniera encomiabile e che sembra bistrattata dal governo e dai sindacati- insomma bisogna fare al più presto qualcosa, anche su questa quota 103 che fa veramente schifo, rendendola libera e basata sulla somma di eta e contributi, senza il paletto 41 , ridicolo e ingiusto.

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    • Concordo, Sergio, anche secondo me la proprosta UTP è proprio ben fatta e ipotizzo che quella del dr. Perfetto possa addirittura eventualmente migliorarla, con ritocchi dettati dalla profonda conoscenza delle problematiche previdenziali.
      Il problema è riuscire a far pubblicare sui principali quotidiani nazionali le due proposte (UTP e dr. Perfetto), cosa che finora mi sembra che non sia minimamente avvenuta … e neppure i sindacati mi sembra che ne abbiano parlato, anche se CGIL e UIL perlomeno uno sciopero lo hanno indetto, pur se risultato a mio avviso inutile.
      Invece l’atteggiamento della CISL non riesco a capirlo …inviterei i lettori a rileggere le dichiarazioni di Sbarra prima delle elezioni e confrontarle con quelle del dopo elezioni …
      e dire che Sbarra mi sembrava il sindacalista più deciso e determinato, sul fronte della riforma previdenziale…
      Comunque ripeto, spero di veder parlare della proposta UTP e della proposta Perfetto sui principali quotidiani, oltre che in rete !

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  16. io credo che la proposta di cui parla il dott. Perfetto, che uscirà tra 1 mese, 1mese e mezzo a quanto da lui detto, possa risolvere il problema sempre che la recepiscano coloro che comandano; allo stato attuale una bella fetta di persone ha anni nel retributivo; già così le pensioni saranno bassette visto che 2/3 della vita lavorativa sono nel contributivo; se poi ci tolgono anche la parte retributiva poveri noi; e per chi è nel contributivo? sacrifici, sacrifici e ancora sacrifici; qualcuno mi chiede: mi conviene fare una pensione integrativa? certo che si; è una goccia, ma una goccia alla volta si riempe una vasca; semplici ricette; ma il problema è che decidono altre persone; siamo nelle loro mani ; saluti ai gestori del sito

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  17. In Italia facciamo delle leggi che fanno schifo e non ci sono neanche i controlli.
    Come si fa a dire che tutti quelli fino a 59 anni sono occupabili e poi agli ultrasessantenni non si dà la pensione?
    I politici dicono di tutto, fanno di tutto e anche il contrario di tutto. E poi insisto dott Perfetto io apprezzo la sua competenza. Ma non deve dire che non ci sono i soldi per le pensioni. Primo perché sugli estratti conto dell’INPS i soldi ci sono per chi ha pagato. E secondo trovano i soldi per qualsiasi cosa e come le ho già detto l’elenco sarebbe interminabili buon ultima l’ilva.
    E il previsto supplemento di armi all’Ucraina. Chi ha pagato ha diritto avere la pensione in tempi ragionevoli. Se c’è la volontà politica di dare la pensione a chi non ha pagato deve versarci l’Erario e non l’INPS. Aggiungo anche dottor perfetto che qui non si parla di questioni tecniche e giuridiche.
    Qui manca completamente la volontà politica di risolvere i problemi della povera gente. Io quando parlo di pensioni penso a tutti e non solo la mia personale posizione di disgraziato. La maggioranza degli italiani invece che scrive anche su questo forum, pensa ai propri interessi. Abbiamo una classe politica impreparata e in malafede. E di contro abbiamo un popolo che non è mai stato solidale e unito. Siamo rimasti alla gloriosa epoca dei comuni.
    Della serie quando sto bene Io stan bene tutti. Questa è l’amara realtà che si voglia riconoscere o meno.

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