In questi giorni si é a lungo parlato di Quota 100 e di quella che, dati alla mano, é stata considerata una ‘fuga’ dalla misura, sulla questione ci siamo confrontati con Roberto Ghiselli, Segretario confederale della Cgil, che ci ha rilasciato questa interessante intervista in esclusiva. Per Ghiselli é errato parlare di fuga, i dati sono stati interpretati erroneamente, eccovi allora la sua lettura relativa al calo dell’utilizzo di quota 100. Le ragioni, dice, potrebbero essere molteplici, tra queste anche l’impossibilità di utilizzo della stessa da parte di diverse categorie a causa dei requisiti richiesti. Le sue osservazioni.
Riforma pensioni 2020, intervista esclusiva a Ghiselli
Pensioni per tutti: Secondo i dati raccolti da “Il Sole 24 Ore”, la quota 100 pare aver apperso appeal nell’ultimo anno, sono state presentate meno di un terzo delle domande rispetto al 2019. Secondo Felice Roberto Pizzuti, docente di Politica Economica e di Economia e Politica di welfare State presso l’Università ‘Sapienza’ di Roma, il calo delle domande per l’uscita anticipata dal lavoro era prevedibile. Una delle ragioni dice il docente, intervistato dall’Huffpost, potrebbe essere anche l’influenza del Covid “di fronte ad una crisi economia e all’incertezza che ne deriva é abbastanza ovvio che le persone preferiscano avere un reddito maggiore anche a costo di dover lavorare di più” . Lei cosa ne pensa, sono stati interpretati correttamente i dati?
Roberto Ghiselli: Quando si analizzano i dati relativi ai nuovi pensionamenti e si fanno i raffronto con gli anni precedenti occorre stare molto attenti perché su questi dati incidono delle variabili che se non correttamente valutate possono indurre in errore. Ad esempio, rispetto a Quota 100 è fuorviante raffrontare il primo semestre 2020 con lo stesso periodo del 2019 perché l’anno scorso, appena approvata la legge, hanno potuto far domanda diverse coorti di età, diciamo dai 62 ai 66 anni, mentre quest’anno e il prossimo sostanzialmente faranno domanda soprattutto chi maturerà ora i 62 anni o i 38 di contributi”.
Riforma pensioni 2020, Ghiselli: quota 100 nessuna fuga, soglie troppo alte, inaccessibile ai più
Pensioni per tutti: Dunque seppur, se abbiamo inteso bene, non sia corretto parlare di fuga da Quota 100, in ogni caso é ormai certo che ad utilizzare la misura saranno molte meno persone rispetto alla platea preventivata inizialmente, così come vi sarà un avanzo di risorse. A suo avviso come mai la misura non ha avuto i risultati sperati?
Roberto Ghiselli: Possiamo dire che non é corretto parlare di fuga da Quota 100 ma è più corretto dire che questa sta coinvolgendo un numero di persone realisticamente prevedibile in partenza, come la Cgil aveva già valutato nell’aprile dello scorso anno, e così sarà nel 2021, con una platea totale che sarà attorno ai 370 mila persone, rispetto alle 970 previste dal precedente Governo. Sullo scarso impatto di Quota 100 ha pesato anche il fatto che per accedervi le soglie anagrafiche e contributive erano troppo alte e quindi sono stati praticamente escluse le donne, i lavoratori del sud, chi ha fatto lavori discontinui come i lavoratori dell’edilizia, del turismo o dell’agricoltura, o tutti i lavoratori precoci. Una misura decisamente imperfetta ma che non può essere interrotta prima della sua scadenza.
Pensioni 2020, quale sarà il futuro previdenziale post Quota 100?
Pensioni per tutti: Quindi assodato che quota 100, come ha assicurato anche il Ministro Catalfo, andrà a scadenza nel 2021, ma rimarranno delle risorse a disposizione, quali provvedimenti dovrà contenere la prossima riforma delle pensioni per permettere agli attuali esclusi di poter avere la ‘giustizia’ previdenziale ambita da tempo?
Il punto centrale è proprio quello delle risorse, rispetto a quelle impegnate per la previdenza con il decreto 4/19 nel triennio si risparmieranno più di 6 miliardi. Queste risorse dovranno essere impiegate per far decollare, dal 2022, la nuova riforma previdenziale, per consentire alle persone di andare in pensione dopo 62 anni o con almeno 41 anni di contributi, per riconoscere il lavoro di cura e delle donne, i lavori gravosi e per istituire una pensione di garanzia per i giovani e per chi fa lavori poveri e discontinui.
Pensioni 2020, Ghiselli: alcune misure servono nell’immediato non nel 2022
Pensioni per tutti: Non vi sono però a suo avviso misure urgenti ancora pending, mi riferisco, ad esempio, alla richiesta di giustizia a cui si appellano gli ultimi esodati rimasti esclusi dalle precedenti salvaguardie o provvedimenti che dovrebbero vedere la luce prima del 2022, visti anche gli effetti del Covid 19 che ha impattato duramente sul mondo del lavoro?
Roberto Ghiselli: Nell’immediato il Governo deve dare alcune risposte urgenti, anche connesse agli effetti della pandemia, come il rafforzamento dell’Ape sociale e della legge sui lavoratori precoci, un nuovo strumento previdenziale per aiutare chi sta per perdere il lavoro o per favorire il ricambio generazionale, e la risoluzione completa della partita riguardante gli esodati. Nei prossimi incontri previsti a settembre tra Governo e sindacati ci auguriamo che le generiche disponibilità date dal Governo nei precedenti incontri si trasforminino in atti concreti.
Ringraziamo Roberto Ghiselli della solita disponibilità al confronto, e ricordiamo a chiunque volesse prendere parte dell’intervista che é tenuto a citare la fonte.
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Soprattutto le donne, “occupate” dopo l’orario d’ ufficio o fabbrica (lavori
usuranti e non), a gestire casa, famiglia, figli … quindi governanti, stiratrici,
lavandaie, cuoche, maestre, baby sitters, badanti (nel caso di famigliari
disabili o anziani con problemi di salute), dovrebbero poter andare in
pensione con un minimo di contributi (stabiliti dal Governo , per es. 35 o
36) a prescindere dall’età anagrafica, in quanto con gli anni aumentano i
disagi, le energie, in molti casi anche la salute…
Bisognerebbe invece conteggiare a loro favore un anno di servizio in più
ogni cinque, come viene fatto per Forze di Polizia, Esercito, ecc. senza
penalizzazioni, anzi con la possibilità di continuare a lavorare ancora,
qualora lo volessero o potessero.
Condivido in tutto e per tutto con quanto espresso da Lea.
Proroga OPZIONE DONNA assolutamente e possibilmente al 2023.
Sembra che sia stato fatto un passo decisivo per rendere operativa la legge “quota 100” in merito all’anticipo TFR/TFS, cioè la firma di un “accordo quadro con l’ABI”, passaggio contenuto nella legge.
Ne sapete di più? In cosa consiste l’accordo quadro e quali sono i termini temporali per l’attivazione?
A quanto ammonterà all’incirca il tasso di interesse a carico del neo-pensionato?
Grazie.
Salvatore non saprei dirle, appena avremo news in merito le farò sapere
Sono d’accordo pienamente quanto espresso dal Segretario Confederale della Cgil Roberto Ghiselli anche quando dice che è fuorviante raffrontare il primo semestre 2020 con lo stesso periodo del 2019, perchè l’anno scorso appena approvata la legge, hanno potuto far domanda diverse corti di età, dai 62 ai 66 anni di età, mentre quest’anno e il prossimo sostanzialmente faranno domanda soprattutto chi maturerà 62 anni e 38 anni di contributi, una misura che non può essere interrotta prima della scadenza e la cui scadenza alla fine dei 3 anni di sperimentazione è già stata( come sempre) assicurata anche poco tempo fa dal Governo.
Condivido pienamente quanto espresso dal Segretario Confederale della Cgil Roberto Ghiselli anche quando dice che è fuorviante raffrontare il primo semestre 2020 con lo stesso periodo del 2019, perchè l’anno scorso appena approvata la legge, hanno potuto far domanda diverse corti di età, dai 62 ai 66 anni di età, mentre quest’anno e il prossimo sostanzialmente faranno domanda soprattutto chi maturerà 62 anni e 38 anni di contributi, una misura che non può essere interrotta prima della scadenza e la cui scadenza alla fine dei 3 anni di sperimentazione è già stata( come sempre) assicurata anche poco tempo fa dal Governo.
Nessuna fuga. Ha ragione il rappresentante della Cgil.
Prendo atto posotivamente che anche la Cgil conferma Quota 100 fino a tutto il 2021. Quindi Quota 100 non si tocca!!
Per il 2022 credo sia necessario un’età non superiore a 60 anni.
60 anni??Mi sembra alquanto improbabile.
non ho sentito parlare di opzione donna, mi augurerei che fosse sottintesa, dato che a quanto pare c’è una categoria di lavoratori che può accedere a un prepensionamento con 35 anni di contributi causa crisi aziendale, da qui al 2023, (fonte inps, prepensionamento poligrafici), non vedo come anche opzione donna non possa essere considerata tale, causa crisi globale. In quanto al disquisire se piaccia o meno opzione donna tutte siamo grandicelle abbastanza per farci due conti e vedere se conviene o no, nulla vieta di continuare a lavorare aspettando norme più convenienti, al momento c’è solo opzione donna accettata da tante donne.