Riforma pensioni, ultime dai lavoratori: 7 i punti per una vincente riforma strutturale

In questi giorni si é nuovamente infuocato il dibattito sulla riforma delle pensioni, tante le opzioni di cui si discute, alcune stanno andando per la maggiore come la proporga di opzione donna ed ape sociale che parrebebro quasi confermate, in quanto il nuovo Governo non si é mai detto contrario, anzi. Anche il Ministro del Lavoro Calderone si é detta pro flessibilità in uscita visto il contesto complesso che stiamo vivendo, al fine di permettere anche il turnover generazionale e l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Si continua a discutere anche sulla possibilità di introdurre una nuova quota in sostituzione della quota 102 in scadenza a fine dicembre, sul piatto anche la quota 41 con soglia d’età anagrafica.

Nulla di definitivo, la questione resta aperta, specie post incontro con i sindacati. Il sito é stato letteralmente invaso da commenti dei lavoratori che si sono espressi pro o contro determinate misure ora al vaglio. Di seguito le considerazioni di Roberto, uno dei nostri lettori, che propone 7 punti che a suo dire potrebbero portare ad una riforma del sistema previdenziale equa, strutturale ed utile per tutte le categorie di lavoratori.

Riforma pensioni: 7 punti cardine, la proposta dei lavoratori

Così Roberto: “Il primo auspicio sarebbe quello di avere regole chiare e semplici senza molte distinzioni / categorie e quindi per tutti i cittadini UGUALI”.

La premessa di Roberto é davvero uno dei punti cardine che i lavoratori chiedono da tempo, ossia poter sapere da subito cosa nel sarà del loro destino previdenziale, sono esausti di dover fare i conti nella speranza di poter rientrare in eventuali quote sperimentali, chiedono misure idonee per tutti e durevoli nel tempo.

Poi procede cercando soluzioni valevoli per tutti, opzioni che potrebbero avere seguito nell’immediato:

eliminare automatismo di aumento rispetto alla speranza di vita;
– lasciare le pensioni anticipate attuali che prevedono 42 e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne con il calcolo dell’assegno come l’attuale. Chi sceglie di andare in pensione senza assegno calcolato con sistema contributivo non deve più lavorare e se preso a lavorare in nero avere il ricalcolo con il sistema contributivo.
lasciare la pensione di vecchiaia a 67 anni e almeno 20 anni di contributi con il calcolo dell’assegno attuale da adeguare ad un minimo
introdurre flessibilità con opzione tutti flex da 59 anni e 35 anni di contributi con il calcolo di quota 94 per l’aumentare dell’età e con assegno calcolato in sistema contributivo eliminando la finestra di un anno e lasciare ricongiungere tutte le casse gratuitamente e conteggiare periodi di disoccupazione / NAspi fino a 2 anni e avere un minimo di montante contributivo in base all’eta di uscita (integrabile con un fondo pensione)
introdurre per tutte le forme pensionistiche sconti di 1 anno per ogni figlio (uomo o donna) e di un anno per aspettative, anche non continuative, dovuta assistenze ai malati.
permettere pace contributiva a tutti con l’adesione al contributivo o con l’utilizzo del proprio montante/ fondo pensione se disponibile.
modificare le pensioni di reversibilità contributive erogandole solo fino ad esaurimento del montante contributivo spettante.

Infine Roberto dice: Non si deve abbandonare nessuno : introdurre forme di sostegno e integrazione delle pensioni con importo basso in base all’ISEE del nucleo famigliare che pero non riguardano le pensioni. A ciascuno poi scegliere il quando e il come.

Pensioni 2023, pro o contro i 7 punti proposti?

Cosa ne pensate delle considerazioni di Roberto? Giusto introdurre per tutti, indipendentemente siano uomini o donne, un anno di sgravio per ogni figlio avuto o corretto riconoscere il contributo solo alle donne come da sempre richiesto anche dalle parti sociali per il maggior peso di cura che spesso grava sulle loro spalle? Cosa ne pensate dell’opzione tutti flex? Concordi con il ricongiungimento gratuito dei contributi versati in più casse? Potrebbero insomma queste modifiche portare verso una riforma strutturale del sistema pensionistico? Fatecelo spaere nell’apposita sezione commenti del sito.

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45 commenti su “Riforma pensioni, ultime dai lavoratori: 7 i punti per una vincente riforma strutturale”

  1. MA NEL 2022 VI PARE POSSIBILE CHE SUCCEDANO ANCORA QUESTE COSE:
    Aveva continuato a percepire per cinque anni la pensione del padre morto per un ammontare totale di oltre 113mila euro. Personalmente oltre a richiedere la restituzione dei soldi + interessi indagherei sulle persone preposte al controllo e applicherei una sanzione molto pesante.

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  2. Dare la possibilità a chi rinuncia alla reversibilità (come si può fare con le pensioni integrative) di anticipare i tempi per le pensioni anticipata e vecchiaia di 3 anni.
    PROPOSTA TROPPO INTELIGGENTE PER IL Q.I. DEI NOSTRI GOVERNANTI.

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  3. A QUESTO PUNTO 43 ANNI DI CONTRIBUTI INTERAMENTE VERSATI E 70 ANNI DI ETÀ…COSÌ IL 70% MUORE PRIMA,E IN QUESTO MODO RISOLVIAMO GLI ERRORI E LA MAL GESTIONE DELLA POLITICA

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  4. 7 punti concreti che sono un buon inizio e guardano a TUTTI.Senza distinzioni di genere e classe ..
    Nella loro semplicita sembrano anche subito applicabili e finalmente distinguono le pensioni dall assistenza.. Finalmente permettono di scegliere…opzione tutti flex quota 94.. 59+35, 60+34, 61+33, 62+32, 63+31, 64+30, 65+29, 66+28…67+20… chiaro semplice , cmq serio e soprattutto ..flex..bravo!
    #opzionetuttifflex#pensionipertutti#scelta
    Andrei ANCHE oltre.. x le pensioni già in erogazione distinguerei la parte contributiva da quella di diversi calcolo.. senza togliere nulla a nessuno ma classificandola x quello che .. integrazione sociale x la quale creare un apposito fondo da classificare come debito sociale da coprire con appositi prelievi fiscali.
    Inoltre l..aumento delle pensioni per inflazione.. da eseguire solo sulla quota importo della pensione contributiva.
    Una pensione non potrà mai essere di importo maggiore ma neppure uguale ad una retribuzione da lavoro.

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  5. Si discute di quota 41 che mi sembra anche giusta. Ma dovete spiegarmi chi non ha avuto continuità contributiva e raggiunge 65 e 38 di contributi, quando andrà in pensione se viene di nuovo cambiata quota 102? e con quota 104 non va nessuno in pensione. I sindacati per me non fanno gl’interessi dei lavoratori.

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  6. Quello che sta accadendo sulle pensioni è una vergogna tipicamente italiana, le casse dell’Inps piangono da sempre, piangevano per i furono e piangono per noi e la nuova proposta che si prospetta 41 e 61/62 è peggio della riforma Fornero. Ci stanno prendendo per “in giro” da ormai 10 anni con il beneplacito dei sindacati che poco seriamente spingono a riguardo perché per loro, è controproducente mandare in pensione la nostra generazione perché questo gli toglierebbe fonte di sostentamento e di rappresentanza, definita l’incertezza di poter attingere nuova linfa dalla forza lavoro delle generazioni future che non c’è e forse non ci sarà e che in loro probabilmente non crederà. Le nuove generazioni non arriveranno mai a mettere da parte 41 anni di contribuzione, dal momento che non ci riusciamo neppure noi che non abbiamo mai saltato un anno di lavoro e che non eravamo nel periodo del massimo “precariato” come ora. Dopo tanti anni di lavoro e di tribolazioni di vita, che non è fatta solo di pene lavorative, le persone hanno il diritto di dedicare gli ultimi istanti della propria sopravvivenza a se stessi, ricomponendo i pezzi della propria esistenza. La nuova riforma pensioni, dovrebbe considerare un’età in uscita senza dubbio di lunga inferiore ai 67 anni della riforma Fornero e successivamente a scalare negli anni, una flessibilità di anticiparne l’accesso con un corretto e motivato ricalcolo dell’importo pensionistico fino al raggiungimento di una concordata soglia minima di garanzia del percepibile. Bisognerà fare in modo che gli interessi di ciascuno di noi non vadano ad interferire con le necessità degli altri, in altre parole rendere a ciascuno di noi la responsabilità di scegliere in libertà quale momento optare per un’uscita dal mondo del lavoro con il costo o il profitto che ognuno di noi avrà intenzione di perseguire, una pensione senza decurtazioni nel caso del raggiungimento del limite massimo di età pensionabile e/o un sacrificio proporzionato e garantito che si vorrà sostenere prevedendone un anticipo rispetto alla soglia di età massima determinata, questo a mio giudizio servirebbe a garantire una volta per tutte giustizia e dignità. Non dimentichiamo che ci sarà sempre un’emergenza più importante sul tavolo delle trattative di ogni governo, la guerra, i costi del gas, dell’elettricità, della benzina, lo spread, i terremoti, il cambiamento climatico, gli sbarchi, la necessità di aumentare i vitalizi, pertanto, direi che è venuto il momento di pensare all’emergenza della riforma pensioni dal momento che la nostra e tra le peggiori in Europa, costi quello che costi.

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  7. Tutti Flex mi sembra una valida proposta di flessibilità. Come lo è permettere il ricongiungimento gratuito dei contributi in più Ago cosa non concessa per OD. Mi piace la possibilità di riconoscere un bonus figli anche agli uomini (questa è parità).

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  8. Come ho già spiegato tante volte il problema sono le povertà. È assurdo mandare in pensionebuno a 60 anni e non uno a 66 magari disoccupato.
    Io ho 22 anni di gestione dipendenti INPS, 12 anni di cassa dei Ragionieri, alcuni periodi di disoccupazione e il militare. Assommo circa 36 anni e mezzo tra contributi e figurativi.
    Le sembra possibile che sia escluso da qualsiasi pensione anticipata persino l’ape sociale dal momento che le pensioni vengono pagate pro quota è solo al compimento dei fatidici 67 anni?
    Lo dico per l’ennesima volta o ci muoviamo con pensione per tutti o creiamo solo ingiustizia. Assurdo mandare in pensione chi lavora e non mandarci gli ultrasessantenni disoccupati. Non le pare?

    Rispondi
  9. Come ho già spiegato tante volte il problema sono le povertà. È assurdo mandare in pensionebuno a 60 anni e non uno a 66 magari disoccupato.
    Io ho 22 anni di gestione dipendenti INPS, 12 anni di cassa dei Ragionieri, alcuni periodi di disoccupazione e il militare. Assommo circa 36 anni e mezzo tra contributi e figurativi.
    Le sembra possibile che sia escluso da qualsiasi pensione anticipata persino l’ape sociale dal momento che le pensioni vengono pagate pro quota è solo al compimento dei fatidici 67 anni?
    Lo dico per l’ennesima volta o ci muoviamo con pensione per tutti o creiamo solo ingiustizia. Assurdo mandare in pensione chi lavora e non mandarci gli ultrasessantenni disoccupati. Non le pare?

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  10. Continuo a non capire perché ci si ostina a dire che quota 41 con 61 o 62 o 63 anni o quota 102 a scalare partendo dai 61 (61+41 62+40 ecc) agevola i precoci è una falsità; il c.d. precoce ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni e a seconda di quando ha iniziato, raggiungerà i 61 dopo aver lavorato rispettivamente 14/47 15/46 16/45 17/44 18/43 …. gli unici ad avere beneficio sono i 61 enni che hanno iniziato a lavorare dopo la maturità a 20 anni circa. In tanti si lamentano che non arriveranno mai a 41 anni di contributi e non arriveranno ad andare in pensione prima di una certa età e cosa c’è ne può un 59 enne con 41 o 42 anni di contributi che ha comunque onorato dedicando tutta la sua vita con il lavoro. Governo del Merito un par di palle … ecco cosa non mi piace che non venga dato il merito a chi ha sempre rispettato le regole lavorando per più di 42 anni. Può essere che chi non ha lavorato o lo ha fatto in nero non l abbia fatto per colpa sua ma sapeva benissimo che da che mondo e mondo se non paghi non puoi pretendere di ricevere e ancor peggio pensare di ricevere senza aver pagato a scapito di chi l ha fatto. Perciò chi si lamenta che non arriverà alla pensione perché non ha pagato i contributi pensi a chi lo ha fatto prima di accusare di egoismo chi vorrebbe andare in pensione ad un’ età decente avendone tutti i diritti.

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  11. Ci vuole una riforma seria che copra una vera flessibilità in uscita e non come sempre con quote che accontentano pochi lavoratori e ne scontentano la grande maggioranza.
    Su quota 41 ogni giorno una nuova, ma si sta delineando sempre più 41 + 62/63 almeno dalle parole della ministra Calderone ieri a Porta a Porta che ho letto stamattina su vari quotidiani, sui 61 anni l’ha relegato ad un’idea ma che costa di più…… ma va!

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  12. Io non capisco come si puo’ far del male a se stessi: proporre di lasciare la pensione a 67 anni e con almeno 20 anni di contributi, lasciare 42 anni e 10 mesi ecc. ecc.
    ma siete tutti ammattiti?
    e chi è questo Roberto che si fa promotore di queste assurdità?
    ma non scherziamo per favore, deve essere quota 41 per tutti e basta!!!!

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  13. Quota 41 abbiamo capito che è una presa per il c… quindi lasciate la fornero che almeno si sa di che morte morire e non devo avere la carota davanti e la zucchina dietro per sperare di uscire con una quota che non è conveniente.

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  14. Buongiorno , Non ci sarà nulla di fatto di tutto quello che hanno detto ,sarà come l’anno scorso a far trainare gli anziani ancora una volta la stessa politica perché la legge fornero non si tocca e sarà così fino al 2030.poi si vedrà, i Sindacati si devono muovere per salvare i diritti dei lavoratori e lavoratrice ciao a tutti.

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  15. Secondo me un compromesso si trovera’ con una quota 103 avendo i 41 anni come riferimento e 62 anni.Qui pero’ sorgono le domande:un lavoratore di 65 anni e 40 di contributi o di 66 e 40(con quota 105 e 106 )non ha i requisiti.E’ giusto tutto questo?
    Si vuole capovolgere il principio della quota 102 :prima requisito anagrafico,ora requisito contributivo .Con la vecchia 102 (64+38)tra 1 anno sarei stato in pensione,cosi’ facendo lo saro’ tra 4 anni.All’epoca non era facile inserirsi nel mondo lavorativo:oltre al militare concorsi a vuoto,domande e per alcuni lavoro senza contributi.Le attese erano lunghe:domanda fatta in banca nel maggio 83,esame dato e passato nel settembre 85 ma 7 mesi passati in standby in attesa di un posto libero.Nel frattempo studi e ti laurei ma il riscatto ha i costi che sappiamo.
    Si faccia una quota 102,103,o 104 ma totalmente flessibile e chiara.Quelli che hanno anzianita’ anagrafica ma non contributiva(come nel mio caso) saranno costretti a lavorare sino ai 67 anni e quindi nulla cambia rispetto alla legge Fornero

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  16. E’ evidente che lo stato/inps si prende i soldi direttamente indirettamente dalle nostre buste paga.. per cui l’ occasione rende l’ uomo ladro.
    La tendenza e’ quella di non restituire piu’ nulla a nessuno. Ci riempiono di supercazzole , tabelle, statistiche, ecc… ma la realta’ e’ molto piu’ terra terra…. farci lavorare fino a fine vita, e poi un farmaco per finirci…

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  17. Aggiungiamo anche l’ottavo punto per un senso di giustizia e responsabilità. Partendo dal principio cardine che tutti i cittadini sono UGUALI.
    Le regole devono valere per TUTTI – politici compresi. Diversamente è un plateale ingiustizia.

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  18. Va bene abbassare il limite dei versamenti (35) aumentando l’eta’ (62), dal 36 anno premi a salire per quelli che vogliono rimanere fino al 41 anno di contribuzione, ma sopratutto sconti di 1 anno per ogni figlio (in primis per chi ha
    la moglie malata) riscatto agevolato del diploma di maturita’, condivido comunque i punti proposti da Roberto. Grazie.

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  19. Carlo cl 1960

    Buongiorno Paolo Prof, scusami ma questa volta (forse l’unica) non posso essere per nulla d’accordo con te, né con tutti quelli che caldeggiano la risibile (e non di meno FURBA) proposta Tridico. Mi spiego semplicemente con un banale conteggio del mio caso, ma come quello di tanti altri.
    Nel mio caso:
    – 41 anni (fatti a ottobre) di contribuzione (a ottobre 2023 42 anni e 63,10 di età);
    – la differenza tra la pensione calcolata con il sistema contributivo e quella con il misto (verificata con simulatore INPS) ammonterebbe a – 800 euro NETTI al mese;
    – proiettati al 2027 compimento dell’età di vecchiaia ammonterebbero a ben oltre 40 MILA euro NETTI di MINORE IMPORTO DI PENSIONE.

    Invito tutti a farsi due conti prima di osannare la scaltra proposta Tridico che pensa di aver trovato una genialata mentre invece è una vera TRUFFA a danno dei lavoratori.
    Se veramente voglio tentare di dare, come si dice dalle mie parti, “una botta al cerchio e una alla botte”, dovrebbero almeno accorciare di 10 mesi + la vergognosa finestra di 3 (per uomini e donne) l’anticipata Fornero, oltre ovviamente ad altre forme agevolative per categorie svantaggiate.
    FAREBBERO UN FIGURONE NEI CONFRONTI DELL’EUROPA DALLA QUALE RISCHIAMO ALTRIMENTI UN SECCO NO AD ALTRE PROPOSTE (salvo che non siano ancora peggiorative rispetto alla Fornero), e comunque sarebbe di salvaguardia sui conti pubblici, nonché darebbero una possibilità di uscita a molti lavoratori ma senza ulteriori aggravi.

    Sempre un cordiale saluto a Paolo Prof ed a tutto il sito, gestori in primis.

    Carlo cl 1960

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  20. Molto bene Roberto che fa una proposta intelligente. Mi permetto di aggiungere che gli ultrasessantenni disoccupati dovrebbero avere una corsia preferenziale. Dargli quindi la possibilità di andare in pensione anticipatamente con lievi decurtazioni Sono d’accordo anche con la ricongiunzione gratuita di tutte le casse obbligatorie. Anche perché attualmente la pensione viene pagata pro quota. Pensione anticipata per tutti con metodo contributivo, ribadisco con particolare riferimento ai disoccupati.
    La povertà sta aumentando e bisogna provvedere con urgenza.
    Bravo Roberto!

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  21. Si sente spesso parlare di voler evitare lo scalone della Fornero e in questo caso ci si riferisce allo spostamento dell’eta pensionabile per coloro che non maturano gli anni contributivi. Detto in modo semplice se non hai contributi sufficienti per la pensione (attualmente 42 anni e 10 mesi per uomini, uno in meno per le donne) dovrai andarci con la pensione di vecchaia con 67 anni di eta anagrafica.
    Orbene nessuno però chiarisce che lo scalone lo stiamo già subendo da anni tutti quanti. Il vero balzo in avanti lo abbiamo subito e lo stiamo pagando quando dai 25 anni di contributi siamo passati a 43. QUI SI CHE LO PAGHIAMO INTEREAMENTE. Questo è il succo del discorso. Quando si chiede quota 41, si chiede un atto di giustizia per tutte quelle persone che hanno dato tanto e che si vogliono ritirare.
    Badate bene che 41 anni significa comunque 6 anni più dei famosi 35 anni. Una vita dedita al lavoro.
    Questo è quanto. Tutto il resto sono solo Bla Bla Bla.

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  22. Bella la proposta di Roberto; tanti punti però latitano; lasciare a 67 anni quella di vecchiaia? magari abbassarla a 66 anni ; e l’aspettativa di vita se si abbassa è una cosa ma se si alza? ha parlato di59 e 35 e tutto contributivo? e per chi ha un terzo di retributivo come la mettiamo? ricongiungimento gratuito tra più casse? non me ne intendo ma ricordo un vecchio professore costretto, per raggiungere il minimo, a lavorare fino a 70 anni; bah, vedremo il da farsi saluti a te e ai gestori del sito

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    • Sono d’accordo la pensione anticipata 42 anni e 10 mesi per uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne va lasciata. Non vorrei che con la scusa di superare la Fornero alla fine si peggiorano le cose

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    • Io ho 22 anni di INPS, 12 anni di Cassa Ragionieri obbligatoria, il militare + disoccupazione, per un totale di anni 36,5. Ho 64 anni e sono disoccupato.lo lo sa che dovrei aspettare 68 anni per i Ragionieri e 67 per l’INPS? E sono escluso da qualsiasi ipotesi di ape sociale o pensione anticipata. Nonostante la mia misera situazione penso a tutti e ritengo che bisognerebbe ridurre l’età pensionabile a tutti e il montante contributivo a tutti.
      Le quote sono una bestialità che manderebbe in pensione un 61enne che lavora e escluderebbero un 66enne disoccupato. Mostruoso!

      Rispondi
  23. Dopo l’incontro oggi a Palazzo Chigi si sono scoperte le carte ed è venuta fuori tutta la natura di questo esecutivo che ha mandato a puttane tutte le promesse elettorali sulla flessibilità- l’intenzione è di scongiurare la Fornero con la sola quota secca 41 con abbinamento ad almeno 61 o 62 anni di età- quindi favorire i precoci e mandare ancora una volta all’inferno gli anziani che non raggiungeranno mai 41 anni di contributi- C’è una sola parola per descrivere quanto avvenuto “ TRADIMENTO “ col silenzio di tutti e la complicità dei Sindacati che ancora una volta sono andati a scaldare i banchi- stanno per tirare fuori miliardi per tutto e non si tirano fuori pochi spiccioli per una 102 flessibile per risolvere la flessibilità promessa fondata su equità e giustizia che abbraccerebbe tutte la classi – Basta e svegliamoci , questa è gente che non merita nulla , a cominciare dal voto che gli abbiamo dato …… SPRECATO !!!!!

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  24. 41 anni di contribuzione con limite di età compatibilmente con le risorse disponibili a cominciare da 41 + 63 (Quota 104) a scendere. Una carriera contributiva “lunga” non può diventare una “colpa”. Anche se per pochi è meglio di niente.

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    • Buonasera a tutti. Egregio Livio ,ma lei a che età ha iniziato a lavorare? Forse a 22?Inoltre com’è articolata la sua quota 104 a scendere? Può fare due/tre esempi?
      Buon lavoro

      Rispondi
    • “una carriera contributiva lunga non può diventare una colpa” .
      OK .

      e, prendendone uno caso, me … che ha già 42 anni di contributi e deve compiere a marzo prossimo 62 di età, con la “sua” quota 104 dovrebbe lavorare ancora più di un anno ?
      e raggiungere 43,5 anni di contributi ?

      Rispondi
    • magari livio invece di 63 e 41 facciamo 63 e40; fa differenza? si, 1 anno; anche perchè altrimenti sembra come al gioco per chi vince l’ambo ; prima 62 e 38, poi 64 e 38 adesso forse 61 e41; cosa uscirà sulla ruota di Roma? lo vedremo saluti a te e ai gestori del sito

      Rispondi
  25. Chiediamo tutti di venire trattati con rispetto e dignità, cosa che non è accaduta con le riforme Dini, Maroni e Fornero.
    Il Governo ha l’opportunità di fare giustizia una volta per tutte altrimenti… in primavera si vota per le regionali !

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  26. Personalmente sono in disaccordo su diversi punti ma soprattutto sulla reversibilità, già è troppo bassa su 1000 euro di pensione il coniuge viene a prendere circa 600 euro poi che facciamo quando finisce il montante e magari la persona ha 80 anni o più, la lasciamo morire o la mandiamo a lavorare?Ognuno è libero di fare tutte le proposte che vuole però bisognerebbe sempre tener conto della realta delle cose.Saluti

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    • mi era sfuggito questo particolare; grazie; roberto? ma prima di dire questa frase sulla reversibilità cosa avevi bevuto? acqua, o grappa? saluti a francesco 62 e a roberto e ai gestori del sito

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    • E chi non è coniugato? Per quale motivo non ci può essere reversibilità a un figlio?
      In fondo sono soldi messi da parte .

      Perché deve prenderseli l’INPS?

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  27. Va bene ma abbassare il limite dei versamenti [35] e aumenterei quello per età [62]. Inoltre bisogna defiscalizzazione le pensioni integrative sopratutto per i giovani

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  28. L’unica è il ritorno al sistema retributivo. Dai conteggi, andrò in pensione nel 2033, a 67 anni, col contributivo e 36 anni di lavoro con una pensione da fame a 1158 euro. Mi vedo già chiedere una casa popolare e sussidio per pagare l’affitto. E per chi ha iniziato a lavorare nel 2005 o in seguito, anche peggio

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  29. Personalmente condivido a pieni voti tutti e sette i punti proposti da Roberto e propongo il riscatto agevolato del diploma di maturità, anche se in Germania il riscatto del diploma di maturità è a titolo gratuito.

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  30. Buongiorno ma guardate che lasceranno lanticipata (chiamarla così e un delitto) altrimenti la Devono solo migliorare il resto dei punti sarebbe Logico ,il problema da come ho capito e per i lavoratori che avrebbero l’età ma non i contributi,in questo caso mi soffermo che in questo si sta facendo tanta confusione il Governo pagherebbe oro se tutti andassero in Pensione dopo 43anni consecutivi con €1100 netto al mese,mi permetto solo nel Mio caso..

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